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Nonostante le molte critiche e qualche previsione funesta, la Juventus ha vinto il suo nono Scudetto consecutivo.

“In un anno surreale abbiamo vinto contro tutto e tutti”. Con queste parole pubblicate sul proprio profilo Instagram personale, Leonardo Bonucci ha celebrato il nono Scudetto consecutivo della Juventus, vinto a due giornate dal termine di una Serie A molto, molto particolare. I bianconeri hanno deciso di ripetersi anche in un anno così anomalo, devastato da una pandemia mondiale con conseguente stop del campionato per diversi mesi.

Ma, evidentemente, a spezzare l’abitudine alla vittoria non è bastato un seppur pesante lockdown. Nel 2-0 alla Sampdoria, partita nella quale la Juventus ha ancora evidenziato diversi problemi, ci hanno pensato Cristiano Ronaldo e Bernardeschi a scrivere la parola fine a un campionato che, almeno nella prima parte, aveva visto Inter e Lazio vestire il ruolo di guastafeste. Invece, col passare del tempo, è uscita la qualità dei bianconeri, che nel rush finale hanno addirittura allungato sulle inseguitrici.

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Juventus, uno Scudetto e tante critiche

La stagione della Juventus è stata costellata da critiche continue. Ai tifosi e a una grossa parte dell’ambiente che lavora attorno al microcosmo bianconero non è mai andata giù la nomina di Maurizio Sarri come successore di Max Allegri, in un’estate dove peraltro sembrava plausibile l’approdo a Torino di Pep Guardiola. Passare dal catalano all’ex Napoli è forse stato visto come un declassamento, che in pochi hanno digerito.

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Sarri, quindi, non è mai stato risparmiato, nonostante post lockdown sia stato in grado di dare la spallata decisiva alla Serie A, incanalandola sui binari bianconeri. Se prima della sosta la Juventus aveva un solo punto di vantaggio sulla Lazio, a oggi – con due partite ancora da giocare – Madama ha preso il largo vincendo 6 delle ultime 10 partite. Magari non rubando l’occhio dal punto di vista estetico, ma facendo quel tanto che basta per ammazzare il campionato.

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Ronaldo – Dybala, la coppia che incanta

Tra le note più positive che hanno portato la Juventus a vincere il nono titolo in altrettanti anni, c’è sicuramente l’intesa sbocciata tra Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala. I due campioni bianconeri, grazie al lavoro di Sarri, sono stati messi nelle condizioni di rendere al massimo e, in primis, a beneficiarne è stata la fase realizzativa di entrambi. La Juventus ha in rosa due fuoriclasse in grado di fare la differenza contro chiunque, il che – peraltro – fa ben sperare in vista della Champions League.

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Con l’argentino capace di ricoprire diverse posizioni sul fronte offensivo, il portoghese si è riscoperto letale partendo dalla sua posizione preferita, ovvero largo a sinistra. Da lì si decentra e colpisce, con l’ausilio di un Dybala sempre più rifinitore. Per fortuna Sarri, l’estate scorsa, ha garantito a Paratici di poterlo rimettere in piedi definitivamente, costringendo il dirigente a tornare sui propri passi riguardo la cessione della Joya.

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Una difesa da rivedere

La Juventus di Sarri, però, ha evidenziato anche dei bug abbastanza significativi. Per esempio, in difesa i bianconeri hanno troppo spesso imbarcato acqua, diventando la peggior retroguardia dell’ultimo decennio a vincere il titolo. Dato sul quale si può soprassedere vista la vittoria, ma che non è piaciuto molto ai tifosi. La considerazione di base che andrebbe fatta riguarda la volontà eventuale di concedere qualcosa in più, consapevoli però di colpire meglio davanti.

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Infatti, la Juventus di Sarri è più efficace di quella di Allegri per quanto riguarda la produzione offensiva: con il livornese, spesso le partite venivano vinte su misura o speculando sul risultato, il che talvolta ha rappresentato qualche problema. Sarri invece ha regalato più goleade, concedendo però qualcosa soprattutto nei big match. La doppia sfida contro la Lazio pre lockdown, in tal senso, è parecchio esplicativa.

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Prospettive future in vista della Champions League

Non resta che capire se, come e soprattutto quanto questa Juventus possa crescere sul lungo periodo. Sicuramente, qualora Sarri non dovesse clamorosamente steccare in coppa (e quindi rimanere al suo posto), gli andrà consegnata una rosa più congeniale al suo credo calcistico. In particolar modo, sarà il centrocampo a chiedere gli sforzi più profondi a Fabio Paratici.

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A tal proposito, Bentancur a parte, viene difficile pensare a quali profili attualmente in rosa Sarri tenga particolarmente. Con Pjanic già del Barcellona, Khedira e Ramsey perennemente in infermeria più Rabiot che solo ora ha dato qualche timido segnale di crescita, è ovvio che la rosa dovrà essere rivoluzionata. E, proprio in virtù di queste considerazioni, si può dire che questa Juventus abbia fatto il massimo. In attesa, ovviamente, della Champions League.

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