La Juventus si prepara ad affrontare il mercato di gennaio con l’intenzione di rinforzare la propria difesa. Le voci in arrivo suggeriscono che il club bianconero ha in mente di puntare su un nome di grande rilievo per risolvere le problematiche difensive della squadra. Una short list è già stata stilata e l’obiettivo principale, al momento, sembrerebbe essere Milan Skriniar, il difensore slovacco in forza al Paris Saint-Germain. C’è una condizione chiara per il trasferimento di Skriniar: la Juventus desidera garanzie più solide rispetto ad un semplice prestito fino a giugno, visto che il difensore percepisce un ingaggio netto di ben 10 milioni di euro.
Il costo elevato dell’ingaggio di Skriniar è un ostacolo significativo per la Juventus. Attualmente, la società torinese ha i conti sotto stretta osservazione, e la somma richiesta dal PSG per un prestito potrebbe risultare troppo alta. La Juventus, quindi, sarebbe disposta ad accettare solo un prestito con parte dello stipendio coperto dal club parigino, ma non è detto che le trattative vadano a buon fine.
Nel caso in cui il nome di Skriniar non dovesse concretizzarsi, la Juventus non rimarrà con le mani in mano, avendo già piano B pronto: un ritorno di Radu Dragusin, ex difensore bianconero attualmente al Tottenham. Dragusin, che non sta trovando molto spazio con gli Spurs, potrebbe essere una soluzione più sostenibile dal punto di vista economico per i bianconeri, anche se il suo cartellino è comunque valutato attorno ai 30 milioni di euro. Una cifra che non si discosta troppo da quella di un difensore di alto livello, ma che potrebbe risultare interessante se il giocatore decidesse di cambiare aria e approdare a Torino.
Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ha confermato che la priorità del mercato bianconero a gennaio sarà un difensore centrale. La Juventus, dunque, sembra pronta a non fare interventi sull’attacco a meno che non si presenti un’opportunità vantaggiosa. Giuntoli ha anche sottolineato che, per ora, la situazione in difesa rimane la principale preoccupazione. L’attacco, invece, potrebbe essere lasciato in secondo piano, a meno che non emerga un’opportunità a costo contenuto.