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La Juventus esce dalla Champions League col Porto, un’eliminazione che getta le prime ombre sul lavoro di Pirlo. Molti tifosi rimpiangono Conte, ma ce ne sono i presupposti?

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Quella di ieri sera è stata una serata a dir poco storta per la Juventus. Dopo la sconfitta per 2-1 in Portogallo all’andata, i bianconeri hanno battuto il Porto con lo stesso risultato nei 90 minuti, ma poi nei supplementari non sono riusciti a portare a casa la qualificazione. La punizione di Sergio Oliveira infatti ha condannato la Vecchia Signora, rianimata illusoriamente dal gol di Rabiot. Al termine dei 120 minuti la Juventus vince 3-2, ma ad andare avanti in Champions è il Porto, forte della regola dei gol in trasferta.

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Naturalmente il peso del fallimento si è fatto sentire e ha travolto i bianconeri. Per il terzo anno consecutivo la Juventus abbandona la Champions contro avversari decisamente alla portata. Prima del Porto sono state fatali Ajax e Lione. All’eliminazione di ieri si somma la frustrazione per una stagione vissuta al di sotto delle aspettative per la Juventus, col primo posto lontano e un gioco che stenta a vedersi. Andrea Pirlo è finito sul banco degli imputati e a pesare è anche il confronto con Antonio Conte, che si era trovato in una situazione simile all’attuale tecnico bianconero, con una squadra da rifondare.

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Fonte immagine: @QCuore (Twitter)

La prima Juventus di Conte

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Quello di quest’anno è una sorta di anno zero per la Juve. Un nuovo allenatore, giovanissimo, alla prima esperienza in carriera. Molti volti nuovi in squadra, un nuovo gruppo da plasmare e parecchi calciatori a fine ciclo. Una situazione che ricorda molto quella della prima Juventus di Conte, quando il tecnico pugliese aveva l’incarico di riportare in alto i bianconeri dopo annoi di buio.

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L’esperienza di Conte sulla panchina della Juventus è stata, come ben si sa, eccezionale. Con lui la Juventus è tornata grande, vincendo subito lo scudetto e facendolo per altri due anni consecutivi. Alle spalle la costante ombra dei fallimenti europei, ma intanto i successi arrivavano e la squadra cresceva, accogliendo via via sempre più campioni.

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Conte è quello che ha dato il via all’incredibile ciclo della Juventus, giunto probabilmente al termine lo scorso anno con Sarri. Pirlo doveva essere l’uomo chiamato a ridare linfa alla Juventus, a fare un lavoro simile a quello effettuato dall’allenatore leccese nel 2011-2012, ma ciò per diversi motivi non sta avvenendo.

I contemporanei risultati importanti che sta ottenendo Conte all’Inter stanno contribuendo a creare una netta forbice tra i due che si traduce in un mare di rimpianti e reclami. Ma la situazione è più complessa di quanto possa sembrare.

Juventus a confronto: Pirlo contro Conte

In questo preciso momento della stagione nel 2011-2012, primo anno di Conte, la Juventus aveva 53 punti in classifica e inseguiva il Milan, primo con 4 lunghezze di distanza. Ora. bianconeri hanno 52 punti (con una giornata in meno rispetto a quella stagione) e sono lontani 10 punti dall’Inter (con una partita da recuperare contro il Napoli).

L’andamento in campionato è simile, ma cambiano alcuni importanti fattori contestuali. In primis, la Juve di Conte non aveva un avversario come l’Inter di oggi. Il Milan allora era una squadra forte, ma in parabola discendente. Inoltre il tecnico leccese non aveva su di se troppe pressioni, aveva preso una Juventus reduce da un deludentissimo settimo posto.

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Pirlo deve invece fare i conti col peso delle aspettative derivanti da quegli otto scudetti consecutivi. È innegabile che la Vecchia Signora negli ultimissimi anni abbia compiuto un’involuzione, fisiologica di una squadra a fine ciclo. Pirlo era chiamato a rinnovare, ma anche a mantenere certi standard di aspettative che oggettivamente era difficile rispettare.

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Il futuro della Juventus di Pirlo

Ora la domanda è: che ne sarà di Andrea Pirlo e della sua Juve? Il confronto col passato pesa, ma è inattuabile. Paragonare la squadra del campione del mondo con quella dell’attuale tecnico nerazzurro è quanto mai deleterio per la Juventus ma soprattutto fuori logica.

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Andrea Pirlo ha il compito di avviare un nuovo ciclo e le fondamenta di una squadra forte si costruiscono anche su sconfitte come quelle di ieri sera. ciò che servirebbe magari è la forza di riuscire a dare tempo e calma a una squadra abituata a vincere tutto, ma che ora deve fare i conti con alcuni fattori interni di decadimento e anche con altre realtà importanti che stanno emergendo.

Non sapremo mai se Conte, nella situazione di oggi, avesse potuto fare meglio di Pirlo. Guardare al passato dunque è inutile, gli occhi vanno puntati al futuro e la Juventus deve capirlo il prima possibile se vuole velocizzare il proprio processo di crescita e tornare la dominatrice che è stata negli ultimi anni.

 

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