Dopo la delusione dell’anno scorso, la Juventus vuole riprovare ancora ad andare fino in fondo, anche se, con la guida tecnica dell’inesperto Pirlo, sarà tutto più difficile. L’esperienza in campo di certo non manca, ma la solidità della Juventus è ancora tutta da scoprire. Il sorteggio, escluso il maledetto Barcellona, è stato piuttosto fortunato, abbinando Ronaldo e compagni con Dynamo Kiev e Ferencvaros. Andiamo, quindi, ad analizzare più nel dettaglio le future avversarie della Juventus.
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Barcellona, come gioca e formazione tipo
Il Barcellona non ha bisogno di troppe presentazioni e, come ogni anno, è tra la favorite per la vittoria finale, anche se le vicissitudini estive hanno sicuramente destabilizzato un ambiente che già nel corso della stagione passata ha vissuto molte difficoltà: l’arrivo di Quique Setien, invece di dar inizio ad un nuovo ciclo vincente, ha definitivamente posto fine a quello precedente. E i tifosi, come sempre accade quando un allenatore non ottiene subito risultati, si sono spazientiti, fino a non accettare più l’ex Betis come l’allenatore della propria squadra.
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Squadra che, con l’arrivo di Koeman, ha perso alcune delle stelle su cui si sono basate le vittorie del recente passato: da Rakitic a Vidal, fino ad arrivare a Suarez, che dopo aver dato tutto per la maglia blaugrana è stato letteralmente silurato.
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Gesto, quest’ultimo, che non è piaciuto al vero protagonista dell’estate del Barcellona, Lionel Messi, protagonista di una delle più clamorose storie di mercato degli ultimi anni. Alla fine l’argentino è rimasto, ma il suo addio a fine stagione è praticamente certo. Ciononostante, le vittorie del Barcellona passeranno necessariamente dai suoi piedi magici, che dovranno guidare una squadra alla ricerca della sua vera identità, con Coutinho e Griezmann che dovranno cercare di dimostrare i tantissimi milioni spesi per portarli in Catalogna. Fati, invece, dovrà semplicemente fare ciò che sa fare meglio: stupire.
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Formazione tipo: Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Pjanic, De Jong; Messi, Coutinho, Ansu Fati; Griezmann.
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Dynamo Kiev, come gioca e formazione tipo
Nonostante non vinca il campionato ucraino da ben 5 anni, complice il dominio inarrestabile dello Shakhtar, la Dynamo Kiev rimane un avversario da non sottovalutare assolutamente, complice una condizione psicofisica invidiabile: la squadra allenata dall’esperto Lucescu, infatti, viene da 8 risultati utili consecutivi, e tre di questi sono stati ottenuti proprio nei turni di qualificazione ai gironi di Champions League, in cui la squadra ucraina è riuscita a battere sia l’AZ Alkmaar sia il Gent.
Una qualificazione ampiamente meritata sul campo, quindi, quella della Dynamo Kiev, che sicuramente non vorrà sfigurare con due grandi del calcio mondiale come Juventus e Barcellona. La qualità della rosa (decisamente giovane e soprattutto talentuosa), però, non è certamente paragonabile a quella a disposizione di Koeman o Pirlo, anche perché il mercato estivo non ha portato rinforzi di livello a Kiev. Giocatori come Tsygankov e Verbic, comunque, possiedono tutte le caratteristiche necessarie per fare male a Juventus e Barcellona, che non dovranno assolutamente sottovalutare la squadra di Lucescu, il cui obbiettivo è sicuramente il terzo posto e la conseguente “retrocessione” in Europa League.
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Formazione tipo: Bushchan; Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko, Karavaev; Tsygankov, Sydorchuk, Shaparenko, Verbic; Rodrigues, Buyalskiy.
Ferencvaros, come gioca e formazione tipo
La vera cenerentola del girone, comunque, non è sicuramente la Dynamo Kiev, che a livello europeo ha comunque mantenuto un certo nome. Nome che il Ferencvaros, 31 volte campione di Ungheria, non ha più da tempo, benché fra gli anni 60 e gli anni 70 fosse una delle squadre est-europee più temute. Complice la presenza di un certo Florian Albert, vincitore del Pallone d’Oro nel 1967 e bandiera del Ferencvaros, dove passò tutta la sua carriera, segnando più di 300 gol.
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Da almeno due decenni, però, i fasti del passato sono solo un lontano ricordo, con la squadra ungherese che è arrivata persino a retrocedere nel 2006, a causa dei continui problemi economici. è arrivata la rinascita, che ha riportato il Ferencvaros a dominare il campionato nazionale, senza, però, brillare in Europa. E ora, a 24 anni dall’ultima volta, la squadra di Rebrov cercherà di riportare in alto il nome del calcio ungherese, dopo aver superato Celtic, Dinamo Zagabria e Molde.
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La squadra, chiaramente, non è al livello della Dynamo Kiev e tanto meno al livello di Juventus e Barcellona: gli investimenti fatti dalla proprietà per aumentare la competitività della squadra, però, sono stati importanti (circa 5 milioni di euro, tantissimi per il calcio ungherese) e giocatori come Zubkov e Nguen, per quanto poco conosciuti a livello europeo, potrebbero essere decisamente pericolosi se sottovalutati.
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Formazione tipo: Dibusz; Botka, Kovacevic, Blazic, Civic; Kharatin, Somalia; Nguen, Isael, Zubkov; Boli.