Dal trionfo in Champions League al pareggio in campionato. La Juventus di Thiago Motta vive settimane di contrasti, e l’allenatore bianconero sorprende tutti con un’analisi che mette a confronto le sfide contro Manchester City e Venezia.
“Sono partite completamente diverse, si sente nell’ambiente”, esordisce Motta, prima di addentrarsi in una spiegazione che ribalta le aspettative comuni. La differenza, secondo il tecnico, non sta tanto nel valore degli avversari quanto nell’approccio alla partita.
“Il Manchester City è una squadra che negli ultimi anni ha vinto tutto”, spiega Motta, “ma anche arrivando oggi a giocare contro la Juventus nel nostro stadio non viene con l’idea di fare un tipo di partita”. Un’osservazione che evidenzia come i Citizens, paradossalmente, abbiano reso il compito più semplice ai bianconeri grazie alla loro filosofia di gioco aperta.
La delusione per il pareggio
L’amarezza per il risultato contro il Venezia è palpabile nelle parole del tecnico: “Non è sicuramente quello che volevamo giocando in casa, con tutto il rispetto della squadra avversaria”. Motta non cerca alibi e ammette: “Non siamo stati capaci di fare quanto serviva per avere la vittoria dalla nostra”.
Quando gli viene chiesto se il Venezia avrebbe meritato la vittoria, Motta mostra la sua proverbiale lucidità: “Non posso essere d’accordo, se noi avessimo fatto il secondo gol probabilmente avremmo vinto. Ma se vado a entrare nell’analisi della partita, non l’abbiamo fatta completa per meritare la vittoria”.
Il pareggio per 2-2 evidenzia un limite della squadra bianconera: la gestione delle partite quando l’avversario si chiude. “In questo momento abbiamo difficoltà”, ammette Motta, riconoscendo come il Venezia abbia affrontato la sfida “senza la responsabilità di fare la partita”.
Il finale in rimonta mostra comunque il carattere della squadra, ma non basta a soddisfare le ambizioni juventine. “Nel finale abbiamo recuperato”, ricorda Motta, “ma siamo coscienti del fatto che quanto fatto ieri non sia stato sufficiente”. Il pareggio, come sottolinea il tecnico, è il giusto risultato frutto delle prestazioni delle due squadre.
L’analisi del tecnico bianconero, per quanto possa sembrare paradossale, mette in luce una verità tattica del calcio moderno: spesso è più complicato affrontare squadre che si chiudono che top team che giocano a viso aperto. Una lezione che la Juventus dovrà metabolizzare per continuare il suo percorso di crescita, specialmente nelle partite dove è chiamata a fare la gara.