Ivan Juric è arrivato ad un bivio importante per la sua avventura al Torino, e non ha perso l’occasione di ribadire come le strade a fine stagione possano separarsi.
A poche ore dalla gara contro il Napoli, è tempo di bilanci in casa Torino, perché secondo quanto sostenuto dall’allenatore, la gara del Maradona sarà lo spartiacque decisivo per l’ultima parte di stagione. Era il quattro febbraio quando il tecnico granata sosteneva al margine del pareggio con la Salernitana che, qualora il Torino non fosse andato in Europa, non avrebbe rinnovato il suo contratto. Quelle parole fecero imbestialire tifosi e social, i quali sostenevano che Juric si fosse posto in maniera altezzosa nei confronti dell’ambiente Toro, costringendo il tecnico a indire una conferenza straordinaria per spiegare ciò che voleva dire. Nella lunga discussione avvenuta durante la conferenza, Juric ha spiegato che le sue parole erano principalmente dirette a sé stesso, in quanto al termine di questa stagione – con l’Europa ancora una volta scivolata dalle mani dei granata – non si sentirebbe a posto con la coscienza a “prendere soldi” senza aver centrato obiettivi che lui e la rosa si erano dati. Ma quanto è realistico questo obiettivo di Ivan Juric? Facendo un resoconto del suo percorso in granata, il desiderio di Europa è distante da quella che è stata la realtà del Torino da luglio 2021. Nelle due stagioni appena trascorse il decimo posto conquistato con 50 (Stagione 2021-22) e 53 punti (Stagione 2022-23) parla del perfetto andamento per ottenere una salvezza anticipata e tranquilla, disturbare ogni tanto le squadre della parte sinistra della classifica ma nulla più di questo. Le reti segnate e incassate sono sempre state in equilibrio: 46-41 la prima stagione, 42-41 la seconda, così come lo score delle trentotto partite, fisso a quota 13 vittorie, 11 pareggi e 14 sconfitte il primo anno, 14 vittorie, 11 pareggi e 13 sconfitte il secondo.
Numeri simili – associati ad un deserto offensivo dovuto alla partenza di Radonjic e alla mancanza di un centravanti dal gol facile – fanno di questa stagione l’ennesima riproposizione di uno schema già visto e rivisto, con il Torino molto solido per tutto il campionato – con 25 gol subiti è la quarta miglior difesa del torneo – ma mai capace di fare quel salto di qualità necessario per competere per un posto in Europa. Nelle ultime sei partite giocate in campionato infatti, il Torino ha racimolato miseri cinque punti, segnando due reti solamente nella sconfitta per 3-2 contro la Roma all’Olimpico. I pareggi per 0-0 — come quello incriminato del 04 febbraio contro la Salernitana o l’ultimo in ordine temporale contro la Fiorentina – sono la regola delle stagioni di Juric, e la gara contro il Napoli arriva in un momento in cui non si può fare dietrofront rispetto alle dichiarazioni di un mese fa.
La decisione di Juric
Squalificato per la gara del Maradona dopo l’isterico finale dell’ultima giornata, Juric si trova ora davanti ad un match che non ha possibilità di appello: il Napoli è settimo in classifica a quota 43 punti – sei in più del Torino decimo – e occupa l’ultima posizione disponibile per conquistare un posto in Europa. Va da sé che il risultato della gara di questa sera sarà determinante per le velleità europee dei granata: in caso di vittoria l’ultimo terzo di stagione potrebbe trasformarsi in una entusiasmante corsa verso il settimo posto, in caso contrario i desideri di Juric crollerebbero sulla stessa impalcatura creata dal tecnico ex Genoa, dandoci indicazione precisa di come a fine stagione il Torino dovrà cercarsi un nuovo allenatore.
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