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Intervistato da AS alla vigilia della sfida tra il suo Bayern Monaco e il Real Madrid Joshua Kimmich ha ripercorso alcuni momenti importanti della sua carriera, parlando anche degli interessamenti di Real e Barcellona.

Forse il classe ’95 più importante dell’attuale mondo del calcio, Joshua Kimmich è il capitano e il leader tecnico ed emotivo del Bayern Monaco di Thomas Tuchel, squadra che in questa stagione sta facendo fatica ad affermarsi come più importante in Europa nonostante la qualificazione alla semifinale di Champions di questa sera dica ben altro. La vittoria ottenuta a Monaco di Baviera contro l’Arsenal nei quarti di finale ha portato proprio la firma del centrocampista tedesco, abituato a grandissimi palcoscenici e per questo finito nell’orbita proprio del Real Madrid in vista della prossima stagione. Ma andando con ordine prima di parlare di mercato e della possibile divergenza di visioni per il futuro di Kimmich e della sua attuale squadra bisogna partire dall’intervista rilasciata ad AS, dove il numero sei del Bayern ha parlato del suo ruolo, del rapporto con Ancelotti e Guardiola e della sfida ai Galacticos. 

Nel corso dell’intervista i temi trattati sono stati vari, e il centrocampista è passato dal parlare di Guardiola come del tecnico più importante della sua carriera per la fiducia che gli accordò ai tempi del suo arrivo al Bayern, a parlare di Ancelotti come di un tecnico con il quale ha avuto un rapporto più freddo e distaccato, poiché a causa della sua giovane età e delle scelte del tecnico ora al Real Madrid, le esclusioni frequenti dall’undici titolare lo indisponevano nei confronti dell’allenatore. Un ulteriore passaggio parla del ruolo che da qualche settimana Tuchel è tornato a fargli svolgere, quello del terzino destro. Il tuttocampista ha sottolineato che qualsiasi sia la sua posizione, la cosa che conta è fare il meglio per la squadra, anche se questo significa affrontare Mbappé e Vinicius Jr, padroni della fascia sinistra di Paris Saint Germain e Real Madrid. Il passaggio più significativo riguarda però il legame tra la sua opinione del Real Madrid come istituzione e la sua ambizione personale, esemplificata dall’impatto che Kimmich riesce ad imprimere ad ogni partita decisiva della sua carriera. Quando parla dei suoi avversari di questa sera il centrocampista tedesco ne racconta non solo le qualità e la tecnica ma bensì l’esperienza e l’abitudine a stare a certi livello. Dopo il confronto del 2018 – in cui Kimmich segnò in entrambe le partite senza riuscire a far vincere il Bayern Monaco – questa doppia sfida permetterà al Bayern di capire se effettivamente la stagione in Bundesliga sia stato solamente un passo falso e che quindi la stagione che verrà potrà essere costruita sulle ceneri del campionato e sull’entusiasmo della Champions League. 

L’abitudine del Real Madrid si sposa – dicevamo – con l’ambizione di Kimmich. Abituato da inizio carriera a giocare per trofei importantissimi come Champions League e Mondiale, Joshua è il prototipo perfetto di calciatore adatto all’alta tensione, alle sfide che contano davvero, ad essere l’erede del Toni Kross che lasciò monaco per diventare leggenda proprio nel Real Madrid. Un passaggio dell’intervista cita proprio il compagno di nazionale, permettendoci un parallelismo che potrebbe avere del clamoroso. 

E se Kimmich diventasse un Galactico? 

Non è un mistero che – dopo l’addio all’agente – Kimmich voglia prendere in mano la propria carriera sedendosi al tavolo delle trattative direttamente, e non è nemmeno un mistero che le grandi di Spagna si siano mosse per sondare il terreno in vista dell’estate.  In un passaggio dell’intervista concessa ad AS Kimmich parla apertamente di questa possibilità, indicando come decisiva per la sua scelta l’attitudine e l’ambizione della società. Il Bayern sta infatti vivendo stagioni altalenanti a livello dirigenziale, con cambiamenti di rotta ed errori dal punto di vista tecnico che hanno portato all’arrivo e all’addio anticipato proprio di Thomas Tuchel. Una situazione che non si sposa perfettamente con le ambizioni di Kimmich, il quale parla apertamente della necessità di un progetto che sia all’altezza delle sue mire. 

Ed ecco che entra in gioco il Real Madrid, in pieno ricambio generazionale a cui – per caso – potrebbe servire un giocatore in grado di fare il terzino destro e il centrocampista, visto il lento declino di Carvajal e l’indecisione di Kross riguardo il rinnovo. Un altro parallelismo che si svela grazie all’intervista: Kross ha salutato la Baviera a ventiquattro anni, dopo aver vinto praticamente tutto con il Bayern e con la nazionale tedesca. L’arrivo a Madrid è corrisposto al picco massimo della sua carriera, rendendolo il centrocampista che più ha inciso sulla macchina perfetta costruita intorno a Cristiano Ronaldo. Lo stesso percorso, con cinque anni di ritardo, potrebbe compierlo Joshua Kimmich: il tedesco ha appena compiuto ventinove anni e con il contratto in scadenza nel giugno 2025, la prossima estate potrebbe optare per una nuova avventura all’altezza delle sue ambizioni. 

Che l’intervista di AS volesse indagare proprio questa possibilità? Qualsiasi siano le motivazioni, Joshua Kimmich è e resta ad oggi il leader tecnico ed emotivo del Bayern Monaco, squadra che in queste semifinali dovrà ritrovare sé stessa per evitare che la stagione diventi un disastro su tutta la linea. 

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