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La prestazione di Jorginho in Italia-Svizzera ha consacrato il centrocampista del Chelsea come elemento fondamentale per la Nazionale di Mancini

Guardando la heatmap, ovvero le zone di campo nelle quali si è mosso, di Jorginho in Italia-Svizzera si trova facilmente la risposta a una domanda che, in passato, è stata riproposta in più salse dai nemici delle naturalizzazioni. L’Italia ha davvero bisogno di Jorginho?

Risposta breve: sì. Risposta più articolata: assolutamente sì, e per tutta una serie di motivi che spaziano dalla sua oggettiva utilità in campo fino alla sua unicità a livello tecnico-tattico. Il centrocampista del Chelsea, peraltro fresco di conquista da protagonista dell’ultima Champions League, è quindi da considerare come una delle pietre angolari dell’Italia di Mancini.

Jorginho, i numeri in Italia-Svizzera

Contro la Svizzera Jorginho ha fornito una prestazione pressoché perfetta, poco sponsorizzata perché il suo modo di stare in campo spesso lo porta a essere poco appariscente, ma estremamente concreto.

L’italo-brasiliano ha chiuso con numeri importanti, che variano dall’oltre 90% di precisione nei passaggi, quasi la metà dei quali progressivi (quindi direzionati in avanti per almeno dieci metri di distanza), fino ai 7 duelli vinti su 9.

Inoltre, ha completato l’unico dribbling tentato e 2 palle lunghe su quattro, corredando il tutto con 1 tackle e ben 3 intercetti, segno di come la sua presenza in campo sia risolutiva anche per interpretare al meglio la fase di non possesso. Il suo range di azione, infine, svaria dal limite dell’area difensiva a quella offensiva, coprendo una porzione di campo enorme sempre in maniera efficace.

jorginho

Fonte immagine: @nonleggerlo (Twitter)

Una risorsa sottovalutata

Eppure la narrazione su Jorginho è sempre stata quella di calciatore pompato e spesso valutato oltre quello che in effetti sarebbero le sue qualità. Questo è quello che è trasparso negli anni, con l’aggiunta del suo passaggio al Chelsea che lo ha fatto uscire dai radar del tifoso di calcio medio italiano.

Infatti, quando nell’estate 2020 Maurizio Sarri lo chiese alla Juventus, molti tifosi bianconeri trattarono l’italo-brasiliano come un profilo da schivare. Nel frattempo, Jorginho con tanto impegno e spirito di abnegazione si è preso il ruolo di leader del centrocampo del Chelsea, arrivando a laurearsi campione d’Europa.

Viceversa, Mancini su di lui non ha mai avuto dubbi: da quando si è insediato sulla panchina della Nazionale, il commissario tecnico lo ha utilizzato praticamente sempre, mettendolo al centro del suo 4-3-3 che, a sua volta, è anche stato il modulo che consacrò il calciatore tra Verona e Napoli. Agli Europei 2021 si sta imponendo come uno dei migliori play del torneo, sperando che la cosa possa essere di buon auspicio per l’Italia.

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