Pochi lo sanno, ma il gioco ultra-offensivo dell’Ajax e dell’Olanda degli anni Settanta è stato in realtà inventato da un allenatore inglese, Jack Reynolds, che allenò i Lancieri nella prima metà del Novecento.
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La storia di Jack Reynolds risale agli albori del calcio e sta alla base della nascita del calcio totale olandese. Reynolds, che nacque a Manchester il 23 settembre 1881, impostò all’Ajax un modello di gioco e manageriale destinato a cambiare la storia del calcio.
Op 19 september 1915 was het Ajax-debuut van coach Jack Reynolds. Geen enkele coach heeft langer bij deze club gewerkt dan Reynolds.
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— Jurryt van de Vooren (@jRRT) September 19, 2020
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Alle origini del calcio totale
Gli olandesi lo chiamano Totaalvoetbal, per noi italiani è il calcio totale: si tratta di uno stile di gioco basato sui passaggi corti, la ricerca dello spazio, il pressing sugli avversari e una difesa schierata a zona invece che a uomo. Ovvero, quel calcio che oggi va per la maggiore grazie ad allenatori come Guardiola, Klopp, Arteta, Sarri e altri ancora.
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È risaputo che Guardiola abbia tratto ispirazione proprio dal suo maestro Johan Cruijff, simbolo, da giocatore, dell’Ajax del calcio totale dei primi anni Settanta, allenato da Rinus Michels. Michels, a sua volta, era stato allievo di Jack Reynolds, un signore inglese che, dopo una buona carriera in campo, aveva trovato la sua dimensione da allenatore in Olanda.
A sua volta, Reynolds aveva ripreso la tradizione del gioco “alla scozzese”, praticato appunto dai britannici del Nord in opposizione al classico calcio inglese del “kick and rush”, tutto atletismo e lanci lunghi. Di questi due stili si parla anche nella serie Netflix The English Game.
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Reynolds, pioniere del calcio totale
Nei primi del Novecento, l’Olanda era un paese in cui il calcio godeva di particolare fortuna proprio grazie ai rapporti commerciali tra Amsterdam e il Regno Unito. Non era insolito vedere allenatori inglesi in Olanda, come Edgar Chadwick che guidò gli Oranje alla vittoria di due bronzi olimpici, nel 1908 e nel 1912.
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Il gioco predicato da Jack Reynolds non era molto apprezzato in patria, e il mancuniano fu costretto a emigrare, come tanti altri colleghi (ad esempio Jimmy Hogan, che sarebbe poi stato l’artefice del Wunderteam austriaco degli anni Trenta). Dopo un’esperienza in Svizzera, Reynolds si accordò per allenare la Germania, ma era il 1914 e la guerra era imminente, e da inglese pensò fosse meglio cercare lavoro in un paese neutrale.
#Ajax coach Jack Reynolds and his wife, Jet. pic.twitter.com/Wha3QpMTBg
— Studio de Meer (@StudiodeMeer) March 12, 2018
Arrivò all’Ajax in un momento in cui questo era un club minore, appena retrocesso in Seconda Divisione. La sua rivoluzione non fu solo tattica, ma anche manageriale: il calcio olandese dell’epoca era ovviamente dilettantistico e Reynolds fu il primo a imporre allenamenti regolari e istituire un vero e proprio settore giovanile, diviso in fasce d’età, in cui si insegnava lo stesso gioco della prima squadra, per facilitare l’inserimento dei giovani tra i grandi.
I primi successi di Reynolds con l’Ajax
In breve, l’Ajax tornò nella massima serie, e conquistò due campionati e una coppa nazionale, offrendo un gioco moderno e spettacolare, e di fatto ponendo le basi per un’attitudine professionistica al calcio fino a quel momento sconosciuta nel paese. Nel 1925, però, i dirigenti dei Lancieri pensarono di poter fare a meno dell’allenatore inglese, e lo lasciarono andar via.
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Per tutta risposta, Reynolds firmò per gli odiati rivali cittadini del Blauw-Wit, dove rimase per tre stagioni. L’Ajax, entrato in crisi anche a causa di un difficile ricambio generazionale, si ritrovò sull’orlo della retrocessione e fu costretto a richiamarlo; Reynolds, a quel punto, compì un’altra eresia: decise di provare i giocatori in ruoli diversi da quelli soliti, e approfittando della pausa invernale intensificò gli allenamenti.
Alla fine, la squadra si salvò, e non retrocesse mai più nella sua storia; anzi, nel decennio successivo conquistò altri cinque scudetti. La capacità dei giocatori dell’Ajax di adattarsi a ruoli diversi sarebbe divenuta una costante del calcio totale, ed è oggi una pratica ampiamente diffusa.
Reynolds: la guerra e la ricostruzione
La sua seconda pausa dalla panchina dell’Ajax, Reynolds dovette prendersela per cause di forza maggiore, nel 1940, quando l’Olanda venne invasa dalla Germania nazista. La guerra devastò il paese, Reynolds fu anche arrestato dai tedeschi e chiuso in un campo di concentramento; quando tornò ad Amsterdam, quasi cinque anni dopo, molti lo credevano morto. Lui, invece, si volle rimettere subito al lavoro per ricostruire l’Ajax.
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Nel 1947, ormai 66enne, vinse il suo ultimo campionato con i Lancieri, durante il quale lanciò in prima squadra un giovane Rinus Michels, che avrebbe poi vestito la maglia dell’Ajax fino al 1958, segnando 122 reti in 264 partite. Reynolds rimase nel club come dirigente, continuando a curare la sua creatura, fino alla morte, avvenuta nel 1962. Tre anni prima, un ragazzino di nome Johan Cruijff era stato accettato nelle giovanili dell’Ajax; nel 1965, invece, Michels sarebbe stato nominato allenatore della prima squadra: il calcio totale inventato da Jack Reynolds stava per conquistare, dopo l’Olanda, il mondo intero.