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L’Italia di Spalletti passa il girone degli Europei, ma con molta fatica, e nel frattempo scoppia una polemica su una talpa nello spogliatoio.

Non sembra proprio serenissima, la situazione nello spogliatoio azzurro. La qualificazione come seconda del girone ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti, ma le difficoltà notate da chiunque nel corso delle tre partite del primo turno non possono non sollevare alcune preoccupazioni. A confermare che qualche problema profondo in effetti esiste sono state anche le successive parole del ct Spalletti in conferenza stampa, che è andato su tutte le furie quando un giornalista ha detto che la formazione schierata contro la Croazia era frutto di un “patto” e di un dialogo tra allenatore e giocatori.

“Ecco, questo secondo me glielo hanno detto e fa bene a ridirlo” ha replicato secco Spalletti, che è poi andato allo scontro con il giornalista, accusandolo di volersi prendere “delle licenze che non sono sue”. Spalletti ha confermato la circostanza secondo cui ci sia stato un dialogo con i giocatori sul modo in cui scendere in campo nella terza partita, ma non ha gradito la parola “patto”, e soprattutto il fatto che qualcuno dei suoi azzurri abbia rivelato queste cose alla stampa. “Glielo hanno detto e fa bene a ridirlo” ha ripetuto il ct, ma successivamente ha aggiunto: “C’è un ambiente interno e un ambiente esterno e un ambiente interno e se qualcuno racconte le cose interne, fa il male della Nazionale“.

Chi è la talpa nell’Italia di Spalletti? La polemica

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Fonte: Image Photo Agency

Sembra dunque esserci il caso di una talpa nello spogliatoio dell’Italia, anche se il giornalista in questione ha smentito di avere ricevuto la notizia dell’accordo tra ct e giocatori da qualcuno all’interno della Nazionale. Non è una novità, in azzurro: già nel 2017, ai tempi del fracasso della Nazionale di Ventura, erano scoppiate polemiche in merito a una spia all’interno della squadra. E pure Spalletti, nella sua carriera di allenatore di club, ha di frequente denunciato situazioni di questo tipo, come all’Inter nel 2018 (“C’è qualcuno che parla per voi” disse ai giornalisti) e più di recente al Napoli.

Chi sia la talpa nell’Italia di Spalletti – se una talpa c’è davvero, e non è scontato – non è chiaro. Di sicuro, questa possibilità sta facendo molto discutere sui giornali, al punto che oggi anche Massimo Gramellini, nel suo pezzo sul Corriere della Sera, fa una battuta su un possibile “Assange” in Nazionale (riferimento al giornalista di Wikileaks, liberato ieri dopo cinque anni di detenzione per l’accusa di spionaggio), dicendo che forse sarebbe meglio un centravanti. Il Fatto Quotidiano dice e non dice su chi potrebbero cadere i sospetti: solo una persona è rimasta in azzurro, da Ventura a Spalletti, ed è Gigi Buffon, giocatore nel 2017 e oggi capo delegazione. Ma ovviamente sono tutte speculazioni, e l’unica cosa certa è che il ct ha deciso di blindare il centro di allenamento di Iserlohn, coprendolo con teloni e facendo mettere un robusto cordone di sicurezza all’esterno.