La recente riforma delle competizioni europee ha cambiato le regole del gioco, aprendo scenari inediti per i club italiani. La stagione 2024/25 delle coppe europee è in pieno svolgimento e con essa prosegue anche la corsa ai due ambiti posti extra nella Champions League, una novità introdotta con la rivoluzione del format che ha portato la competizione a 36 squadre.
Come funziona il nuovo sistema
Il meccanismo è complesso ma fondamentale da comprendere. Con la riforma UEFA, la Champions League ha ampliato il proprio format a 36 squadre (rispetto alle precedenti 32), introducendo un girone unico dove ogni formazione disputa otto partite contro altrettanti avversari differenti, sempre con divisione in quattro fasce.
Due dei quattro posti aggiuntivi vengono assegnati alle federazioni che ottengono il miglior ranking per Paesi nella stagione in corso. È proprio grazie a questo sistema che nella stagione precedente (2023/24) la Serie A era riuscita ad aggiudicarsi uno dei due piazzamenti supplementari, permettendo alla quinta classificata di accedere alla Champions League.
Il calcolo dei punti nel ranking UEFA
Il sistema di punteggio che determina questo ranking segue regole precise. I club partecipanti alle competizioni europee possono conquistare punti in base alle proprie prestazioni, con un’importante distinzione: le squadre impegnate in Champions possono raccogliere fino a un massimo di 29,5 punti, mentre quelle in Europa League e Conference League rispettivamente 23 e 20,5 punti.
I punti si accumulano sia attraverso le vittorie che i pareggi nelle varie competizioni. Inoltre, vengono assegnati punti bonus per i passaggi di turno nella fase a eliminazione diretta e, novità di questa stagione, in base alla posizione nella classifica unica delle tre competizioni UEFA.
Il calcolo finale del ranking per ogni federazione avviene sommando tutti i punti ottenuti dai club di quella nazione e dividendo il totale per il numero di squadre partecipanti. Proprio per questo motivo, la permanenza di tutte le squadre italiane nelle competizioni europee risulta fondamentale per mantenere alto il coefficiente.
La situazione attuale: allarme rosso per l’Italia
I playoff di Champions hanno rappresentato un duro colpo per le ambizioni italiane. Le eliminazioni di Atalanta e Milan pesano enormemente nel calcolo complessivo e hanno drasticamente ridotto le possibilità della Serie A di conquistare un posto extra nella prossima edizione della Champions League.
La Spagna appare ora nettamente favorita nella corsa per la conquista di questo traguardo, potendo contare sulla forza di club come Real Madrid, Real Sociedad e Real Betis, tutti ancora in corsa nelle rispettive competizioni europee.
Per l’Italia, la speranza risiede ora nel passaggio del turno di Juventus e Roma, impegnate rispettivamente nei playoff di Champions ed Europa League. Ma non sarà sufficiente: servirà anche qualche eliminazione prematura dei club spagnoli per riequilibrare la situazione.
Conseguenze per il calcio italiano
La perdita del quinto posto in Champions avrebbe ripercussioni significative sul sistema calcio italiano. Innanzitutto, verrebbe meno un’importante fonte di introiti derivanti dalla partecipazione alla massima competizione continentale, con conseguenze dirette sui bilanci dei club.
In secondo luogo, si ridurrebbe la competitività del campionato italiano, rendendo meno appetibile la Serie A sia per i grandi talenti internazionali che per gli investitori. La qualificazione alla Champions rappresenta infatti un forte richiamo per calciatori di alto livello e un incentivo per gli investitori a puntare sui club italiani.
Uno sguardo al futuro
Questa situazione evidenzia come il calcio italiano non possa più permettersi prestazioni altalenanti nelle competizioni europee. La costanza nei risultati internazionali diventa fondamentale non solo per il prestigio, ma anche per garantire un futuro economicamente sostenibile all’intero movimento.
I club italiani devono quindi alzare l’asticella delle proprie ambizioni europee, considerando le competizioni continentali non solo come un palcoscenico di prestigio, ma come un elemento strategico fondamentale per lo sviluppo dell’intero sistema calcistico nazionale.
La strada è in salita, ma il calcio italiano ha già dimostrato in passato di saper rispondere alle difficoltà . Sarà cruciale che tutte le squadre ancora in corsa nelle competizioni europee diano il massimo per recuperare terreno nel ranking e salvaguardare quel quinto posto che, solo un anno fa, aveva rappresentato un motivo d’orgoglio per l’intero movimento.