Skip to main content

L’Italia è una delle squadre più attese agli Europei di questa estate: dopo aver fallito la qualificazione agli scorsi Mondiali, il ct Mancini ha imposto una rapida inversione di tendenza

LEGGI ANCHE: Perché Toloi è il difensore giusto per l’Italia di Mancini

Ci si attende molto dall’Italia di Roberto Mancini, non solo per scacciare i fantasmi del non-Mondiale del 2018, visto da casa, ma anche per consacrare il nuovo corso della Nazionale con un titolo che gli Azzurri hanno vinto una sola volta nella storia, in casa nel 1968.

Oggi più che in passato, l’Italia è tornata a vincere e convincere per il suo gioco, puntando su soluzione tattiche moderne e su giocatori giovani, invertendo una tendenza al pessimismo che pareva irreversibile.

L’Italia prima di Mancini

LEGGI ANCHE: Chiesa può essere il leader della Nazionale italiana

La strada che ha portato all’arrivo di Mancini in Nazionale inizia col tramonto dell’Italia di Ventura: il 2 settembre 2017, gli Azzurri arrivavano a Madrid per giocarsi virtualmente alla pari il primo posto nel girone di qualificazione ai Mondiali 2018 contro la Spagna, finendo per perdere 3-0. In quel momento, la Nazionale imboccò un sentiero discendente che le consentì di portare a casa faticamente sette punti nelle ultime tre partite, e poi di uscire malamente allo spareggio contro la Svezia.

gian piero ventura

Fonte: @nicolocampo (Instagram)

La prima assenza da un Mondiale dopo 60 anni ebbe come conseguenza l’esonero di Ventura e la momentanea promozione di Di Biagio dall’U21 per le amichevoli con Argentina e Inghilterra. Per un po’ si parlò di una grande riforma, a lungo rimandata, del sistema calcio italiano, ma l’unico atto concreto furono le dimissioni del presidente federale Tavecchio.

Il 14 maggio, la panchina azzurra fu affidata a Roberto Mancini, scelto per riportare un nome noto e vincente alla guida della Nazionale, dopo le critiche sulla scelta di Ventura, un allenatore di secondo piano che era stato chiamato nel 2016 per sostituire Antonio Conte.

Il nuovo corso di Mancini

Il nuovo ct ha subito portato una ventata di novità, per certi versi insperata. Mancini era noto per i suoi successi con Inter e Manchester City e per un gioco molto concreto e fisico, che lasciava poco spazio alla fantasia. Invece, fin dalle prime uscite in azzurro, la nuova Nazionale dimostrò di voler giocare secondo principi tattici opposti, molto più simili a quelli del Mancini degli esordi.

LEGGI ANCHE: Dalla Fiorentina all’Italia: com’è cambiato il gioco di Roberto Mancini?

La ricerca di un gioco più tecnico e corale ha sicuramente aiutato a far riappassionare i tifosi alla maglia azzurra, dopo la delusione dei Mondiali. Il modello di Mancini, in un certo senso, è stato quello di mettersi in linea con le grandi nazionali odierne, che da tempo si sono votate a un calcio più propositivo, spesso anche in controtendenza rispetto alla loro tradizione (come la Germania).

Bulgaria Italia

Fonte: @mrmancini10 (Instagram)

I risultati degli Azzurri

L’esordio in Nations League ha convinto sotto il profilo del gioco, meno sotto quello dei risultati. L’Italia di Mancini ha dimostrato di avere un’idea precisa e convincente su come arrivare all’are di rigore avversaria, ma meno su come concludere l’azione. Con due pareggi, una vittoria e una sconfitta (2 gol fatti e 2 subiti), gli Azzurri hanno comunque mantenuto il secondo posto nel girone, evitando la retrocessione in League B.

Le qualificazioni all’Europeo sono state il vero punto di svolta, in cui il nuovo corso ha preso concretezza: inserita in un girone con avversarie più che abbordabili, l’Italia ha dimostrato di saper accomunare gioco e risultati. Dieci vittorie su dieci, alcune anche molto soddisfacenti (3-0 alla Bosnia, 3-0 alla Grecia, 9-1 all’Armenia), 37 gol fatti e solo 4 subiti: complessivamente, solo il Belgio ha fatto meglio.

LEGGI ANCHE: Politano fuori dalla Nazionale, la delusione dell’attaccante del Napoli

La nuova Nations League è stata un’ottima conferma del percorso intrarpreso dai ragazzi di Mancini: primo posto nel girone, ottenuto sconfiggendo la quotatissima Olanda e chiudendo ancora una volta da imbattuta, in attesa della fase finale di ottobre. Anche nelle qualificazioni per i Mondiali 2022 è partita forte, sconfiggendo Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania (6 gol fatti, 0 subiti) nelle tre partite disputate finora.

Volti nuovi per una nuova Nazionale

Al momento del flop di Ventura, era opinione diffusa che l’Italia avesse smesso di produrre giocatori di talento e che non ci fossero giovani all’orizzonte in grado di invertire la rotta. Mancini invece ha dimostrato l’esatto opposto, costruendo la sua Nazionale su un amalgama di giocatori esperti e nomi nuovi come Politano, Barella, Bastoni, Gianluca Mancini, Emerson Palmieri, Locatelli, Chiesa.

milan chiesa

Fonte immagine: profilo Twitter Federico Chiesa

Uno dei simboli del nuovo corso azzurro è Nicolò Zaniolo. Al di là degli infortuni che hanno minato gli ultimi mesi della sua carriera, il centrocampista della Roma venne convocato per la prima volta in Nazionale nel settembre 2018, quando aveva solo 19 anni, prima di aver esordito in Serie A. Di lì a poco, Zaniolo si sarebbe imposto come uno dei talenti più interessanti del calcio italiano.

Moise Kean ha esordito in azzurro nel novembre dello stesso mese, a soli 18 anni, diventando il primo 2000 a vestire la maglia della Nazionale maggiore. Nel marzo successivo, l’attaccante oggi al PSG ha segnato anche la sua prima rete, diventando il secondo più giovane marcatore dell’Italia.

Il percorso a Euro 2020

Gli Azzurri sono attesi a confermare quanto di buono fatto vedere fin qui nel torneo degli Europei di questa estate. L’Italia è stata inserita in un girone abbordabile ma non per questo semplice: Turchia, Galles e Svizzera sono avversarie di tutto rispetto, in particolare gli anatolici, miglior difesa delle qualificazioni con solo 3 gol subiti, alla pari del Belgio.

LEGGI ANCHE: L’esame farsa di Luis Suarez: il video

La Svizzera è notoriamente una squadra con molto talento, anche se non sempre con risultati all’altezza delle aspettative, ed è allenata da un ex della Serie A, Vladimir Petkovic, già tecnico della Lazio. Sulla carta, il Galles è l’avversario meno preoccupante, vista anche la forma non ottimale di Gareth Bale, ma si tratta pur sempre di una squadra che agli scorsi Europei raggiunse le semifinali.

focolaio covid nazionale

Fonte: @azzurri (Instagram)

Tuttavia, dall’Italia ci si aspetta una prestazione almeno da prime quattro del torneo, in grado cioè di giocarsela alla pari con le grandi favorite: Belgio, Inghilterra (che ospiterà la fase finale), Portogallo, Francia e Germania (che però sono capitate tutte e tre nello stesso girone) e Spagna.

Il futuro: verso Qatar 2022

I futuri impegni di Mancini e del suo gruppo partono dai nuovi match delle qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022, che riprenderanno a settembre con le sfide contro Bulgaria, Lituania e Svizzera, che l’Italia avrà già affrontato agli Europei. Gli elvetici sono gli avversari principali del girone, e avere la meglio su di loro significherebbe fare un passo decisivo verso il passaggio del turno.

A ottobre si disputerà poi la fase finale della Nations League: semifinale con la Spagna e poi finale (per il primo o per il terzo posto) contro una tra Belgio e Francia. Si tratterà del secondo grande appuntamento per l’Italia, con la possibilità di vincere un trofeo che possa suggellare l’ottimo lavoro svolto fin qui dagli Azzurri.

LEGGI ANCHE: Come giocherebbe il Napoli con Spalletti?

A novembre, poi, ultime due sfide in vista dei Mondiali, in casa con la Svizzera e in trasferta in Irlanda del Nord.

Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: InstagramFacebookTwitter e Flipboard! Inoltre, ascolta il nostro Podcast su Spotify!

Leave a Reply