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Luciano Spalletti, Commissario Tecnico della Nazionale italiana, torna sotto i riflettori per un paragone sportivo che ha fatto storcere il naso a molti. Durante una conferenza stampa, Spalletti ha accostato Daniel Maldini, giovane talento del Monza, al numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner. Un confronto ambizioso che, tuttavia, sembra soffrire di un déjà-vu poco fortunato: esattamente un anno fa, il CT aveva usato lo stesso paragone per Federico Chiesa, con esiti non proprio esaltanti.

Interrogato su chi nella sua rosa potesse essere l’equivalente calcistico di Jannik Sinner, Spalletti ha risposto con entusiasmo:

“Chi può essere il nostro Sinner? È bene non fare mai paragoni, ma un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio è Maldini. Mi dà l’impressione di avere il colpo facile, l’eleganza, la sostanza di poter creare qualcosa di super facile ed esclusivo”.

Il giovane Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare, ha fatto il suo esordio in maglia azzurra il 14 ottobre scorso, in occasione della sfida contro Israele a Udine. Un debutto carico di simbolismo, nello stadio dove anche il padre Paolo mosse i primi passi in Nazionale.

Un precedente poco fortunato per ora

L’uscita su Daniel Maldini ha inevitabilmente riportato alla mente un’altra dichiarazione simile di Spalletti, risalente a un anno fa. All’epoca, il CT aveva indicato in Federico Chiesa il “Sinner” del calcio italiano: “Non è vero che non abbiamo un fuoriclasse come Sinner. Ce l’abbiamo ed è Federico Chiesa”.

Un paragone che, con il senno di poi, non ha portato fortuna all’ex esterno della Juventus. Dopo il trasferimento al Liverpool, Chiesa ha collezionato appena il 2% delle presenze totali, passando da stella del mercato a riserva poco considerata. Questo scenario apre già alla possibilità di un ritorno in Serie A, con il rischio che il paragone di Spalletti possa essere visto come un macigno sulle spalle del giocatore.

L’azzardato accostamento tra Maldini e Sinner solleva inevitabilmente dubbi sulla pressione che può ricadere su un giovane calciatore agli esordi. Daniel Maldini, pur dimostrando talento al Monza e meritando la convocazione in Nazionale, non ha ancora avuto modo di consolidare un ruolo di spicco nel panorama calcistico internazionale.

Spalletti, da parte sua, sembra consapevole del rischio: caricare Maldini di aspettative troppo alte potrebbe generare uno scenario simile a quello vissuto da Chiesa, un errore che il CT non può permettersi di ripetere.

Se da un lato il tennis italiano vive un momento d’oro con Sinner, dall’altro il calcio italiano cerca una nuova identità e nuove stelle. Spalletti dovrà gestire con attenzione il talento emergente di Maldini, evitando troppe pressioni che potrebbero minarne la crescita. Non era meglio non rispondere alla domanda?