L’Ecuador è il nuovo avversario dell’Italia nella tournée di amichevoli negli Stati Uniti di marzo 2024: un astro nascente in Sudamerica.
L’unico precedente tra gli Azzurri e la Tricolor risale ai Mondiali del 2002, quando la formazione sudamericana era al suo primo torneo iridato e si presentava come una Cenerentola assoluta. All’epoca, gli unici ecuadoregni di fama internazionale erano Agustin Delgado, comprimario del Southampton, e Ulises de la Cruz, terzino dell’Hibernian di Edimburgo. Oggi, invece, nove dei convocati per l’amichevole contro l’Italia militano in Europa, e alcuni sono tra i giocatori più importanti del continente: Estupiñán del Brighton, Hincapié del Bayer Leverkusen, Caicedo del Chelsea.
Frutto di un progetto sportivo nazionale che sta funzionando: dal 2002 ha visto tre qualificazioni ai Mondiali su cinque (con lo storico ottavo di finale del 2006), e due piazzamenti ai quarti di finale della Copa America nelle ultime tre edizioni. Il calcio ecuadoregno è quello maggiormente in fase di sviluppo in Sudamerica, e lo dimostra soprattutto l’incredibile ascesa vissuta dall’Independiente del Valle nell’ultimo decennio. Da club di secondo piano anche a livello nazionale, si è affermato come uno dei più importanti del continente: ha vinto la Coppa Sudamericana nel 2019 e nel 2022, la Copa Libertadores U20 nel 2020, lo scudetto nel 2021, la coppa nazionale nel 2022, la Recopa Sudamericana nel 2023.
Da questa squadra sono usciti Caicedo, Hincapié, Pacho, Plata, Minda: nessuno di loro ha più di 23 anni, e attualmente all’Independiente va emergendo il 16enne talento Kendry Paez (già prenotato dal Chelsea). Quella dell’Ecuador è una formazione giovane, se non proprio giovanissima: Allen Obando, punta del Barcelona di Quito, ha solo 17 anni; Joel Ordoñez, difensore, del Club Brugge, ne ha 19. Anche a livello giovanile, la Tricolor sta facendo parlare di sé in questi ultimi, avendo raggiunto la finale del Sudamericano U20 2017 e poi vincendo l’edizione del 2019. Ha partecipato a tutte le ultime tre edizioni del Mondiale U20, superando il primo turno nelle ultime due e chiudendo addirittura al terzo posto nel 2019.
Come gioca l’Ecuador nel 2024
Dopo il Mondiale in Qatar, chiuso solo al primo turno dopo una vittoria, un pareggio e una sconfitta – con non poca delusione, viste le aspettative – il ct argentino Gustavo Alfaro è stato esonerato. Al suo posto, adesso in panchina siede proprio l’ex ct del Qatar, Felix Sanchez Bas, formatosi tra il Barcellona e l’Aspire Academy di Doha. È un nome molto stimato nell’ambito del calcio giovanile: ha guidato la generazione d’oro del Qatar alla conquista della Coppa d’Asia U19 del 2014 e poi, cinque anni dopo, a quella del torneo senior.
Sanchez Bas sta utilizzando vari moduli, in particolare il 5-3-2, il 4-2-3-1 e il 5-4-1. Con questi metodi sta raccogliendo buoni risultati, tra amichevoli e incontri ufficiali: l’Ecuador ha perso solo 1-0 in Argentina contro i campioni del mondo, ha battuto in casa Uruguay e Cile (2-1 e 1-0) e pareggiato 0-0 con la Colombia. Attualmente la Tricolor è quinta con 8 punti nelle qualificazioni mondiali CONMEBOL, ma senza la penalizzazione (dovuta al caso per la cittadinanza di Byron Castillo) sarebbe quarta a 11, a -2 dall’Uruguay secondo. La prossima estate punta a essere una delle sorprese della Copa America: è inserita in un girone molto abbordabile con Messico, Venezuela e Giamaica, e il secondo posto nel girone è il risultato minimo che ci si attende a Quito.