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Radu debutterà con la maglia dell’Inter sabato contro il Sassuolo, dopo che il titolare Handanovic è stato trovato positivo al coronavirus. Chi è il giovane portiere interista?

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È arrivata finalmente l’occasione che Ionut Radu stava aspettando da tempo, almeno dall’inizio della stagione: sabato sera contro il Sassuolo potrà finalmente giocare la sua prima partita dell’annata.

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La scoperta della positività al Covid-19 di Samir Handanovic costringerà infatti Antonio Conte a operare una scelta inaspettata tra i pali, dove il 36enne sloveno non ha mai saltato una partita dall’inizio della stagione. Al suo posto, il giovane rumeno ex-Genoa, che non gioca un match ufficiale da oltre un anno.

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La prima volta, sempre col Sassuolo

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Originario di Bucarest, Radu è nato nel 1997 e ha iniziato a giocare fin da bambino nei club locali, tra cui anche Steaua e Dinamo Bucarest. Quindi, nel 2013 è arrivato in Italia ancora adolescente per giocare nella Pergolettese, piccolo club di Crema; qui è stato notato dagli osservatori dell’Inter, che lo hanno aggiunto al settore giovanile nerazzurro.

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Fonte: @aandreiradu (Instagram)

Con la Primavera dell’Inter allenata da Stefano Vecchi, Radu ha vinto il Torneo di Viareggio del 2015 e la Coppa Primavera nel 2016, giocando a fianco di Dimarco, Pinamonti e Kouamé. Questo gli ha permesso, a soli 19 anni, di farsi notare dal tecnico della prima squadra Roberto Mancini, che lo ha aggregato ai grandi e lo ha fatto esordire il 14 maggio 2016: era l’ultima di Serie A, e l’avversario anche in quel caso era il Sassuolo. L’Inter perse 3-1, ma Radu, che era subentrato in corsa a Carrizo, non fu responsabile di alcuna rete.

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L’anno successivo rimase ai margini della rosa a causa di un infortunio alla spalla che gli fece saltare quasi tutta la stagione, quindi con l’arrivo di Spalletti in panchina fu mandato in prestito a fare esperienza. Prima all’Avellino, in Serie B, dove disputò una buona annata, poi al Genoa, con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni. Nel luglio del 2019, l’Inter lo riacquistò per 12 milioni, lasciandolo in prestito in Liguria per mezza stagione: il gennaio successivo fu girato al Parma, dove però D’Aversa lo considerava il terzo portiere e non lo fece mai scendere in campo.

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Conte ha scelto di aggiungerlo alla rosa nerazzurra da questa stagione, nonostante la sua ultima partita tra i professionisti risalga al 21 dicembre 2019, quando con il Genoa affrontò proprio l’Inter. In questa stagione, infatti, il rumeno non è mai sceso in campo in nessuna competizione.

Il turning-point di Radu

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A 23 anni, Ionut Radu è a un momento di svolta: l’assenza di Handanovic gli consente di mettersi in mostra e candidarsi per il posto di erede dello sloveno, che ha ormai raggiunto una certa età e di cui da mesi si discute dei possibili sostituti.

Gli anni al Genoa lo avevano imposto come uno dei portieri più interessanti della Serie A, confermando queste doti con la nazionale U21 della Romania, condotta da capitano fino alle semifinali degli Europei di categoria del 2019 (che le sono valse la qualificazione alle Olimpiadi della prossima estate).

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Grandi parate, ma spesso anche errori, ad esempio quelli scatenati dalle sue incerte uscite di pugno. Radu è sempre stato considerato un portiere di talento e decisamente precoce, ma con ancora grande necessità di migliorare. Come si è visto a Parma, non sempre è riuscito a convincere gli allenatori a dargli fiducia, ma ovviamente in questi mesi di inattività alle spalle di Handanovic si spera che abbia affinato la propria tecnica.

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C’è anche una storia triste nella sua infanzia, quella della sorella Ema, morta nel 2006 a soli 14 anni (quando Radu ne aveva appena 9). Da allora, il portiere rumeno indossa in ogni partita una maglietta con la foto della ragazza, come si è scoperto dopo la vittoria sull’Inghilterra agli Europei, quando mostrò la maglia portafortuna.

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