Simone Inzaghi sempre più a rischio esonero dalla panchina dell’Inter, dopo la sconfitta con la Roma: ma chi potrebbe sostituirlo come tecnico dei nerazzurri?
Ennesimo brutto risultato e prestazione deludente per l’Inter, e sul banco degli imputati non può che esserci Simone Inzaghi: la sconfitta di questa sera a San Siro contro la Roma lascia i nerazzurri al settimo posto in classifica, in attesa delle partite degli avversari. Per l’Inter si tratta della quarta sconfitta in campionato su otto partite disputate.
Numeri che pesano sul giudizio di un allenatore che già traballava prima di scendere in campo, e che si trova contestato anche per le sue scelte dal primo minuto: ancora Handanovic in porta al posto di Onana, e di nuovo Acerbi in mezzo alla difesa, una decisione che svaluta De Vrij, rendendo più complicato parlare di rinnovo.
Simone Inzaghi a rischio: la situazione
La panchina del tecnico ex-Lazio non è mai stata così a rischio come oggi, sebbene la sconfitta sia arrivata contro una big del campionato. Contro Inzaghi remano le scelte di giocatori, la marginalizzazione di alcuni nuovi acquisti (Onana, Bellanova, Asllani, che ha giocato oggi solo per l’infortunio di Brozovic) e l’assenza di un gioco efficace.
Ma dalla sua parte, Simone Inzaghi può recriminare per le assenze, in particolare quella di Lukaku, il grande colpo dell’estate nerazzurra, e ora anche quella di Brozovic, infortunatosi in Nazionale. Basteranno a convincere Marotta riconfermarlo anche dopo il 2-1 subito in casa dalla Roma?
In realtà, al momento il principale fattore che spinge per evitare il cambio in panchina è quello economico: l’attuale tecnico dell’Inter percepisce 5,5 milioni l’anno e ha un contratto fino al 2024, rinnovato peraltro pochi mesi fa. Nella situazione economica in cui si trova l’Inter, esonerarlo sarebbe un costo difficilmente sostenibile, specialmente se allo stesso tempo si vuole mettere sotto contratto un allenatore di alto profilo per rilanciare subito la squadra.
L’ipotesi di un traghettatore può essere il giusto compromesso, ma logicamente soddisfa poco i tifosi. Di sicuro, l’idea di una soluzione interna è improbabile, visti i pessimi risultati recenti del tecnico della Primavera Cristian Chivu.