Intervista con Marco Bucciantini, che ci parla di questa stagione di Serie A, dei grandi attaccanti come Lukaku e sul fallimento della Superlega
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“Le grandi squadre sono fatte solo di titolari. Questo ha fatto la differenza per il Milan: finché ha avuto solo i titolari, le cose sono andate bene”. È questo uno dei punti su cui si è concentrato Marco Bucciantini, nell’intervista rilasciata ad Andrea Falco per Minuti di Recupero.
Giornalista, scrittore e opinionista di Sky Sport, Bucciantini ci ha parlato della Serie A, dei grandi attaccanti come Romelu Lukaku, ma anche del tema della settimana, quello della Superlega.
L’intervista a Marco Bucciantini
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Marco, facciamola però una parentesi su quello che poteva essere e poi non è stato, ovvero il discorso Superlega. Come ne esce oggi il calcio europeo e anche il calcio italiano?
“Quando comincia una lotta male, rafforzi l’avversario. Infatti Ceferin e Infantino, le varie federazioni, in questo momento possono rivendicare una purezza che non hanno, e che noi non siamo disposti a riconoscergli da osservatori. Ma davanti a quello che stava per succedere, che è stato teorizzato domenica, che era ‘lunare’ per la distanza dai valori che conosciamo e dalle tradizioni che conosciamo… Florentino Perez ha parlato di piramide, ‘Noi lassù facevamo i soldi e poi andavano giù’; io permetto di contestare le parole di questa Superlega: la piramide è una costruzione dal basso verso l’alto, non dall’alto verso il basso.”
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A maggior ragione che la Superlega non sembrava così tanto ragionato, sappiamo benissimo quale fosse la motivazione alla base, ovvia una competizione che grazie a JP Morgan ti finanziava soltanto per partecipare il doppio di quanto otterresti vincendo la Champions. Ed essendo questi club molto indebitati, è chiaro che sarebbe stata una svolta. C’è qualcosa che non va nella gestione dei gradi club?
“I soldi di JP Morgan ci sono perché ci sono i debiti fatti prima. Non puoi fare i debiti e poi preoccuparti di come risolvere il problema; altrimenti non hai credibilità. Agnelli ha ragione: ci sono dei ricavi da cercare e ci sono dei giovani da riappassionare. Ma non si può solo vedere il problema, bisogna domandarsi come mai siamo arrivati ad avere un sistema insostenibile; perché ci sono anche squadre che ce la fanno a tenere i bilanci a posto, e sono comunque competitivi, penso all’Atalanta e al Bayern Monaco.”
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Per chiudere, ti voglio chiedere chi vince la Champions e quali sono i tuoi MVP, della Serie A e a livello continentale.
“Io spero che vinca il City di Guardiola, spero che vinca Guardiola. Però c’è il Real Madrid, che ha la semifinale più semplice e che vince il 95% delle finali. Se vince il City spero che De Bruyne diventi Pallone d’Oro, perché è un giocatore che rappresenta un’idea di calcio straordinaria. L’MVP della Serie A lo deve per forza vincere Lukaku, perché ha cambiato l’Inter: è decisivo nel migliorare la squadra, i compagni di reparto, il gioco di tutti.”
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