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Inter, secondo Rummenigge il club nerazzurro avrebbe grandi problemi finanziari.

La Superlega è morta quasi prima di nascere e ora si raccolgono i cocci del disastro di questi ultimi due giorni. Il rientro delle squadre ribelli sta facendo rumore quasi quanto la loro uscita, dal momento che l’annuncio del nuovo progetto ha fatto calare la magherà sugli enormi problemi economici dei club fondatori della nuova competizione.

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Tra questi c’è l’Inter, la cui situazione finanziaria è al centro di un forte dibattito ormai da tempo. Sulla questione si è espresso anche il CEO del Bayern Monaco, nonché ex giocatore dei nerazzurri: Karl-Heinz Rummenigge.

Le parole di Rummenigge sull’Inter

Inter? Si dice che abbiano grandi problemi finanziari. L’incasso potenziale sembra enorme ma non so se alla lunga i problemi saranno risolti. Io non ci credo. Non si può incassare sempre di più per compensare le spese”: così il tedesco ha parlato della sua ex squadra al Corriere della Sera.

Parole che esemplificano i motivi di una scelta davvero importante: servono assolutamente nuovi incassi perché la situazione è delicata. Un debito di circa 300 milioni che spaventa, perché il periodo economico è delicato e perché il futuro appare molto incerto. Non quello sul campo, che vede i nerazzurri viaggiare a vele spiegate verso la conquista dello scudetto, ma quello economico, considerando che a discapito del trionfo in patria, l’Inter è uscita ai gironi di Champions, rinunciando così a importanti incassi derivanti dalla partecipazione alla coppa europea.

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Che il motivo della nascita della Superlega fosse prettamente economico non è un mistero, ma la situazione potrebbe essere più grave di quanto si immagina. Un punto di non ritorno, che spiega le motivazioni che hanno portato a una scelta così forte come staccarsi dagli organi tradizionali calcistici europei.

Una scelta che non ha dovuto fare il Bayern, come ha spiegato Rummenigge: “Superlega?Non siamo dentro perché non vogliamo farne parte. Siamo contenti di giocare in Bundesliga, un business “pane e burro”, come dicono gli inglesi. Siamo contenti di fare la Champions e non dimentichiamo la responsabilità verso i nostri tifosi, che sono generalmente contro una riforma del genere. E sentiamo anche la responsabilità verso il calcio in generale”.

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