Cosa rischia l’Inter per il caso plusvalenze? E cosa centra il trasferimento di Nainggolan con il futuro del club nerazzurro? Proviamo a fare chiarezza.
Come riportato da Il Fatto Quotidiano in queste ultime ore, l’indagine della Procura di Roma riguardo il presunto falso in bilancio da parte della società giallorossa ai tempi della proprietà Pallotta potrebbe costringere nel vortice degli accertamenti anche l’Inter, il Napoli, l’Atalanta e il Sassuolo. Secondo gli inquirenti – che dopo un esposto dello scorso febbraio ad opera della Guardia di Finanza hanno messo in piedi l’indagine notificata lo scorso 22 aprile ai coinvolti – la società giallorossa avrebbe applicato “effetti distorsivi” al bilancio per “evitare apporti personali” nel ripianare il bilancio della società e rispettare i parametri del Fair Play Finanziario, in modo da “non aggravare i risultati economici di bilancio controllati al fine della verifica del rispetto dei suddetti parametri”. Nel periodo analizzato dal gruppo PeF della Guardia di Finanza e dalla Covisoc – e cioè dal 2017 al 2020 – risulterebbe che la società a quel tempo diretta da James Pallotta avrebbe dato vita a plusvalenze fittizie atte a mitigare le perdite di bilancio per un totale pari a 96,6 milioni di euro. Tra le operazioni incriminate ci sarebbero il passaggio di Manolas al Napoli e il conseguente arrivo di Diawara a Roma, le trattative riguardo Defrel, Marchizza e Frattesi per il Sassuolo, quelle riguardo Cristante, Tumminello con l’Atalanta, quelle per Spinazzola e Luca Pellegrini con la Juventus e – infine – l’accordo con l’Inter per il trasferimento di Nainggolan a Milano in cambio di Davide Santon e Nicolò Zaniolo.
Il problema inter plusvalenze affonda le radici proprio in questa operazione che secondo la Guardia di Finanza ha generato una plusvalenza eccessiva e contabilizzata per la Roma pari a 31,4 milioni anziché di 24 come da valore dei giocatori. A questo punto entra in gioco l’Inter e la procura di Milano che – proprio come quella di Roma – sta indagando per capire quanto sia profondo l’iceberg che potrebbe portare alle stesse conseguenze comminate alla Juventus al termine della scorsa stagione. L’indagine parte quindi da uno scambio di email tra Inter e Roma nell’estate 2018, anno del trasferimento incriminato, che lo studio californiano Orrick incaricato dalla attuale proprietà della Roma di condurre un’indagine interna per capire quali siano stati i movimenti del club prima del loro arrivo ha recuperato e in cui si trovano gli accordi per il trasferimento dei calciatori. Nell’ultima email – datata 3 luglio 2018 – la cifra indicata per la plusvalenza è di 31,4 milioni di euro, sette in più di quanto preventivato in base al costo dei singoli giocatori coinvolti.
Quello che la Guardia di Finanza nella sua relazione alla procura scrive è che “nell’ambito delle operazioni ‘a specchio’ esaminate, sembra che la contabilizzazione abbia assunto il ruolo non più di mezzo, ma quello (…) di fine. Vale a dire che col fine di poter contabilizzare una plusvalenza più alta di quella effettiva (…) si decideva di fissare i valori dei calciatori oggetto di scambio a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito se la decisione avesse comportato un incremento della liquidità da impiegare per l’operazione”.
Inter plusvalenze: cosa rischia il club nerazzurro
Un sistema consolidato che l’inchiesta prisma aveva già svelato riguardo la Juventus la scorsa stagione e che ora potrebbe innescare una reazione a catena che coinvolgerebbe anche la società campione d’Italia. Qualora ci fossero gli estremi concreti per proseguire l’indagine, cosa rischierebbe l’Inter però?
Attualmente i dati in mano alla Procura di Milano non sembrano sufficienti per ipotizzare degli scenari negativi per i nerazzurri. Si aspettano quindi ulteriori sviluppi per capire quale sarà il destino dell’indagine e quale futuro per i club coinvolti.
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