L’Inter in mano a Jack Ma? La notizia, circolata in queste ultime ore, ha destabilizzato un ambiente già in trepidazione da qualche settimana. Per questo occorre chiarezza.
Lo scorso 4 dicembre, come riportato dal Corriere della Sera, i membri della famiglia Zhang hanno incontrato i detentori del colosso Alibaba per un “normale accordo d’affari” che coinvolge anche l’Inter.
Inter: ora tocca a Jack Ma?
Ma facciamo chiarezza: nel corso dell’incontro del 4 dicembre, la famiglia Zhang insieme alla società Nanjing Runxian, ha incontrato la controllata Taobao del gruppo Alibaba dando in pegno il 100% delle quote della Suning Holding Group (SHG) nella quale sono riunite le proprietà dell’Inter, dello Jiangsu fresco campione in patria, alcune società di servizi finanziari e la Real Estate (immobiliare) in possesso di Suning.
Il valore nominale di tale pegno è di 130 milioni di euro, ampiamente al di sotto del suo valore di mercato, cifra necessaria per ottenere una contropartita che, nonostante l’operazione sia stata registrata dal database della agenzia creditizia cinese, non è dato conoscere.
Va detto che la SHG non è che la Holding collaterale all’impero Suning.com, fonte di 35 miliardi di ricavi e vero eldorado della famiglia.
Tutto questo può suonare però meno strano se si analizzano gli altri affari che la famiglia Zhang ha da tempo imbastito con Jack Ma: per citare la più recente, lo scorso agosto il fondatore di Alibaba ha investito quasi 4 miliardi di dollari per acquistare il 19,99% dell’Impero degli Zhang. Una manovra di mercato, stando a quanto riportano i proprietari di maggioranza dell’Inter.
Cosa succede all’Inter
Ad oggi, nulla. O meglio, la famiglia Zhang resta azionista di maggioranza (68,55% contro il 31,05% di LionRock alle Cayman) e, fanno sapere dalla proprietà, “questa trattativa non modificherà le direttive per il club”.
🎂 | AUGURI
Buon compleanno Presidente!
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É però complesso pensare che una simile situazione non pesi su un’Inter in corsa per vincere il diciannovesimo scudetto, fermo restando che lo spending review era già stato messo in preventivo dall’estate appena trascorsa.
Inoltre, vi è un ulteriore problema a cui far fronte: nel 2022 scadranno i bond emessi da Goldman Sachs, una delle più potenti banche d’affari al mondo che attende i 375 milioni da Suning come previsto dagli accordi firmati ai tempi dell’acquisto dell’Inter. Che il pegno della SHG sia stato dato per ottenere la liquidità necessaria a rifinanziare i bond suddetti?
BC Partners
Ed ecco che entra in gioco un nuovo soggetto, questa volta non cinese ma americano, che risponde al nome di BC Partners. In Italia questo fondo di Private Equity ha già rilevato il gruppo Galbani per 1 miliardo di euro, e ora pare interessato ad entrare come socio di minoranza nell’Inter.
Secondo la Gazzetta dello Sport Zhang sta cercando da tempo nuovi investitori che possano far respirare le casse del club, e qui si ritroverebbe il ruolo della BC Partners. Con particolare attenzione alle quote della LionRock delle Cayman, il fondo americano potrebbe presto far parte del club nerazzurro.
Cosa c’entra Jack Ma con l’Inter
La situazione Inter – Jack Ma è quindi solamente una personificazione delle società che stanno trattando con Suning ben più grandi questioni economiche rispetto alla semplice proprietà dell’Inter.
Jack Ma è però sparito dalla circolazione da due mesi: a fine ottobre, quando la affiliata finanziaria di Alibaba Ant Group stava per essere quotata in borsa per un totale di 37 miliardi di euro, il presidente cinese Xi Jinping ha bloccato l’operazione, aprendo anche un’inchiesta antitrust su Alibaba.
Da allora Jack Ma è sparito dalla circolazione, non presentandosi nemmeno alla premiazione di un programma Africano sul Business a cui aveva promesso di partecipare.
Un’inezia, che però aumenta i dubbi su una situazione nebulosa: il governo cinese si è manifestato adirato per le dichiarazioni del 24 ottobre scorso di Ma riguardo lo stato dell’economia cinese, e poche settimane dopo del fondatore di Alibaba non si sa nulla.
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L’Inter è dunque al centro – in realtà non poi così tanto – ad un’operazione finanziaria che coinvolge tre grandi colossi della finanza attuale, l’ennesimo problema che Conte dovrà tenere fuori dallo spogliatoio per un gennaio tutto da vivere.
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