L’Inter riflette sulla situazione di Simone Inzaghi, ma uno dei vantaggi a favore del tecnico potrebbe essere la difficile condizione economica del club.
La situazione dell’Inter non è ottimale, con il club reduce da una brutta sconfitta in campionato contro l’Udinese, un gioco in crisi e una posizione in classifica che attualmente la vede fuori dall’Europa dopo sette giornate. Al ritorno dalla sosta delle nazionali, il 1° ottobre, la sfida contro la Roma diventa già decisiva per il futuro dell’allenatore, che oggi ha incontrato Marotta faccia a faccia.
I problemi del club nerazzurro però non riguardano solo il campo: è noto che anche a livello economico la società sta attraversando un periodo molto complicato, e proprio questa situazione potrebbe giocare a favore di Simone Inzaghi. Dovendo risparmiare il più possibile per limitare le perdite a bilancio, l’Inter dovrà pensarci bene prima di esonerare l’attuale tecnico.
I debiti dell’Inter
A fine luglio, La Repubblica riportava che il club nerazzurro starebbe perdendo 10 milioni di euro ogni mese, e che i debiti complessivi della società avevano ormai raggiunto in quel momento quota 700 milioni.
Numeri preoccupanti, specialmente alla luce del fatto che l’Inter dovrebbe chiudere il prossimo bilancio con un attivo di 60 milioni in questo esercizio, ma pochi giorni fa Tuttosport evidenziava come questo obiettivo sia ancora lontano: la campagna acquisti estiva ha permesso di chiudere con un guadagno di soli 30 milioni, cioè solo la metà della cifra che dovrà entrare in cassa entro il prossimo giugno.
E il problema è che la prossima estate i nerazzurri dovranno necessariamente portare avanti alcune dispendiose operazioni di mercato in entrata. Saranno da valutare i rinnovi di contratti di ben 11 giocatori della rosa (tra cui Handanovic, Skriniar, De Vrij, Gosens e Dzeko), ci sarà il riscatto obbligatorio di Asllani (10 milioni) e da vagliare quelli di Bellanova (6 milioni) e Lukaku.
Quanto costerebbe esonerare Simone Inzaghi
In quest’ottica, la decisione sull’esonero di Simone Inzaghi dev’essere presa con la massima cautela. Il tecnico ex-Lazio percepisce attualmente 5,5 milioni di euro all’anno (se paragonato alla rosa della squadra, solo Lukaku, Brozovic e Lautaro prendono più di lui), e la scorsa estate ha prolungato il suo contratto fino al 2024.
Nel computo delle eventuali spese che l’Inter dovrebbe sostenere in caso di esonero c’è ovviamente il fatto di dover continuare a pagare Inzaghi per altri due anni circa, oltre a un nuovo allenatore. Questa variabile non si può prevedere al momento, ma è chiaro che le soluzioni sono solo due: o una soluzione interna (tipo l’allenatore della Primavera Chivu), per risparmiare; o un tecnico svincolato ma esperto e quotato (che però verrebbe a costare almeno quanto Inzaghi).
In questi calcoli, però, l’Inter deve anche considerare l’eventualità delle perdite derivate da una mancata qualificazione alle coppe europee. Disputare i gironi di Champions League, per dire, può fruttare tra i 30 e i 50 milioni di euro di base: una cifra che, in queste condizioni, il club nerazzurro non può permettersi di veder sfuggire.