Inter che giornata: arrivano due sì per il futuro

All’Inter sembra andare tutto bene in questi giorni nonostante il grande rischio di perdere Calhanoglu e il dubbio riguardo la figura da affiancare a Sommer

Ausilio e Marotta arrivano all’orario aperitivo sollevati su fronti diversi, lontani dalla sede del club ma rinfrancati per quel che riguarda il futuro: il mercato non sembra avere sorprese in canna e i due “si” incassati nella due-giorni che ha accompagnato il polverone del caso Calhanoglu hanno permesso ai due di brindare telematicamente, in una call estiva dalla Germania a Milano. 

Ed è proprio sull’asse italo-tedesco che – in questi giorni di corsi e ricorsi storici con la Nazionale del 2006 – l’Inter sorride di più. Dopo aver passato le ultime 72 ore in preda al panico per ciò che stava accadendo intorno al numero venti Hakan Calhanoglu, finito nella lista della spesa del Bayern Monaco ma innamorato dell’Inter al punto da sentirsi in dovere di smentire le voci riguardo un dialogo proficuo tra le parti, l’Inter ha tirato un sospiro di sollievo. Ma per spiegare una situazione simile occorre fare un po’ d’ordine nella cronologia delle ricerche di Ausilio: Calhanoglu ha da poco compiuto trent’anni, gioca all’Inter da tre stagioni e con i nerazzurri ha conquistato lo Scudetto della seconda stella al termine di un’annata stratosferica per lui e per la squadra di Simone Inzaghi. Nel monte ingaggi dei nerazzurri è già tra i più alti – alle spalle di Lautaro, capitano e numero dieci – e il suo ruolo di centro di gravità della mediana interista è riconosciuto in ambito mediatico oltreché tattico per l’addio purulento al Milan nell’estate 2021 al termine di una trattativa – quella per il rinnovo – interrotta dopo diverse voci di botte da orbi nello spogliatoio rossonero. 

Ed è qui che il caso si fa spinoso: al tempo del Milan Calhanoglu non si fece problemi a strappare legami, a fare armi e bagagli per trasferirsi – San Siro non voglia – sull’altra sponda del naviglio, dove l’Inter era pronta ad accoglierlo a braccia aperte. Ora, che possa cedere nuovamente alla tentazione del vil denaro – all’Inter andò per mezzo milione di euro supplementare rispetto all’offerta rossonera – è cosa che dalle parti della Pinetina non vogliono nemmeno ipotizzare, ma il dubbio – nonostante il post social e la chiamata rassicurante con Bastoni – c’è e resta. 

Si, perché nella cronologia di google Chrome di Ausilio ci sono ovviamente il post che da qualche ora è sul profilo Instagram di Calha, dove il centrocampista giura e spergiura amore eterno per l’Inter, e c’è anche la trascrizione di qualche talpa azzurra della conversazione avuta con Bastoni, Dimarco e Barella che avrebbe confermato l’interessamento del Bayern Monaco ma anche – e soprattutto per i tifosi nerazzurri – l’intenzione del turco di rimanere a Milano per vincere altri trofei, alla faccia del Milan e del passato complicato. 

Inter, non solo il sì di Calha 

Se quindi il post di Calhanoglu ha rassicurato Ausilio in questa uggiosa giornata tra Germania e Italia, anche la trattativa in corso con il Genoa per il portiere Josep  Martinez ha svolto il ruolo di rasserenare gli animi dei dirigenti nerazzurri in vista della call di aggiornamento con aperitivo in mano. 

13 milioni + 2 di bonus, queste le cifre che l’Inter dovrebbe mettere sul piatto per convincere il Genoa a lasciar partire uno dei portieri rivelazione della scorsa stagione che andrebbe a fare da pseudo secondo a Sommer, esattamente come fatto con Onana e Handanovic qualche stagione fa. La trattativa escluderebbe l’inserimento delle contropartite di cui si era parlato – Oristanio su tutti –  e chiuderebbe definitivamente la porta a Bento, portiere brasiliano che da tempo era dato come il successore prescelto di Sommer in nerazzurro. 

Un’ottima giornata per i dirigenti nerazzurri, come ne capitano da tempo dalle parti di Viale della Liberazione a Milano: una di quelle da festeggiare con uno spritz in call, dalla Germania all’Italia, al suono di “Ciao frate!” 

Simone Mannarino
Simone Mannarino
Classe '94 e laureato in Storia all'Università Statale di Milano, ama il calcio in ogni sua forma ed espressione. Alla costante ricerca di storie da raccontare che permettano di andare oltre ciò che vediamo tutte le domeniche.

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