L’Inghilterra è in finale degli Europei, eppure non è più parte dell’Europa a causa della Brexit: come mai? È più semplice di quanto sembri: proviamo a spiegarlo
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L’Inghilterra è in finale di EURO 2020 e, se supererà l’Italia a Wembley domenica sera, si laureerà campione d’Europa. Il che suona un po’ strano, se pensate che dallo scorso febbraio è ufficialmente entrata in vigore la Brexit, ovvero l’uscita del Regno Unito (di cui l’Inghilterra fa parte) dall’Europa.
Può sembrare un controsenso, ma in realtà le cose non stanno proprio così. Proviamo a spiegare i motivi per cui l’Inghilterra è fuori dall’Europa politica ma dentro l’Europa del calcio.
Che cosa intendiamo con “Europa”
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Per prima cosa va chiarito cosa significa che l’Inghilterra “è uscita dall’Europa”. Ovviamente il riferimento è alla Brexit, cioè il risultato del referendum dell’estate 2016 sull’uscita del Regno Unito (di cui l’Inghilterra è una delle componenti) dall’Europa, formalizzata lo scorso 1° febbraio.
Tecnicamente, però, quando si parla di Europa ci si riferisce, in questo caso, all’Unione Europea, cioè al principale organo politico sovranazionale del continente europeo. Che però non corrisponde precisamente agli esatti confini geografici dell’Europa: della UE non fanno parte, ad esempio, gran parte dei Paesi dell’Est (Russia, Moldavia, Ucraina, Azerbaijan, Georgia, Armenia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord), ma anche nazioni occidentali come Islanda, Svizzera e Norvegia.
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Eppure, i Paesi sopracitati partecipano regolarmente alle qualificazioni agli Europei, e alcuni di essi hanno anche preso parte alla fase finale: solo in quest’ultima edizione, infatti, hanno giocato Russia, Ucraina, Macedonia del Nord e Svizzera, oltre ovviamente a Scozia e Galles. Addirittura, Russia e Azerbaijan hanno ospitato diverse partite del torneo (solo l’Inghilterra ne ha ospitate più della Russia: volendo, si potrebbe quindi dire che la maggior parte dell’Europeo sono state giocate “fuori dall’Europa”).
Perché l’Inghilterra gioca gli Europei
Quindi, se tutti questi Paesi non fanno parte dell’Europa, perché partecipano agli Europei? La risposta è in realtà abbastanza semplice: bisogna tenere conto, appunto, che la UE è l’Europa politica, che è diversa dall’Europa del calcio, rappresentata da un organo indipendente chiamato UEFA.
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Le differenze tra le due istituzioni sono notevoli: basti pensare che la UE nasce ufficialmente nel 1993, e la sua precedente incarnazione, la Comunità Economica Europea, nel 1957; mentre le origini della UEFA risalgono al 1954. In pratica, l’Europa del calcio è nata prima dell’Europa politica, ed è tutt’oggi più estesa di essa.
Siccome è la UEFA (e non la UE) che organizza gli Europei, il requisito fondamentale per prendere parte alle qualificazioni e, quindi, poter disputare il torneo, è essere un Paese membro della UEFA, e non necessariamente della UE. Non a caso, i club britannici continueranno a gareggiare nelle prossime stagioni nelle competizioni UEFA come Champions, Europa e Conference League.
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