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Si chiama Gino Infantino la nuova sensazione del calcio argentino: ha 18 anni, gioca nel Rosario Central e lo ha scoperto una vecchia conoscenza interista

Il massimo campionato argentino non sta vivendo un grande momento storico per quanto riguarda il livello espresso. Di giovani interessanti, invece, ce ne sono sempre tanti: uno di questi si chiama Gino Infantino, gioca nel Rosario Central e in questo primo scorcio di stagione ha sbalordito vari osservatori.

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Classe 2003, si è affacciato solo recentemente in prima squadra, dove si sta mettendo in mostra nel ruolo di ala sinistra. Mancino naturale, dribbling mortifero, letale quando scatta nel breve, sta evidenziando anche un grandissimo feeling con la porta avversaria visti i 3 gol segnati a oggi.

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Gino Infantino, garantisce Kily

A scoprire Infantino è stata una vecchia conoscenza dell’Inter, quel Kily Gonzalez passato fugacemente sulla sponda nerazzurra dei Navigli a cavallo degli anni Duemila, senza peraltro lasciare un grandissimo ricordo. Kily lo ha notato spiccare tra i suoi coetanei e lo ha subito proposto in prima squadra.

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Scommessa azzeccata, vista la risposta del campo. Contro l’Estudiantes, in un match giocato a inizio ottobre, ha dato letteralmente spettacolo, mettendo in apprensione l’intera difesa del Pincha con giocate, sgasate e sterzate illeggibili tra le linee, impreziosendo il tutto con una doppietta.

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Gli applausi degli avversari valgono più di qualunque analisi: “Sono molto contento – ha detto a fine partita – sia per me che per la squadra. Il mister mi ha dato fiducia: io so cosa si aspetta da me e intendo mettermi a disposizione”.

Talento cristallino

Originario della periferia di Rosario, Infantino è stato scovato dagli scout del Central nell’Adiur, circa tre anni fa, dopo che gran parte della carriera giovanile il ragazzo l’aveva spesa in piccoli club quali Villa del Parque e Renato Cesarini, entrambe società satelliti delle big argentine.

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Strappato al River Plate e al Boca Juniors, che a più riprese avevano provato a convincerlo a trasferirsi a Buenos Aires, il 18enne rosarino che ha avuto in Diego Placente un maestro di calcio e tifa ardentemente per il Canalla, non ha potuto dire di no al club del suo cuore.

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Nel 2017 aveva addirittura sostenuto un provino con il Real Madrid, poi andato male, e quasi firmato per il Villarreal. Insomma, la base sulla quale lavorare sembrerebbe essere molto solida: “Lo seguo da tempo – ha detto Kily qualche tempo fa – sta migliorando anche in fase realizzativa. Tra qualche tempo di lui si parlerà parecchio”. E all’Europa cominciano a drizzarsi le antenne.

 

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