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Lingard ha provato a rilanciare la sua carriera trasferendosi in Corea del Sud, ma le cose per lui non stanno andando proprio benissimo.

C’è stato un tempo in cui sembrava potesse essere il nuovo nome di punta del calcio inglese. Nella stagione 2017/2018, quando il Manchester United di José Mourinho sembrava destinato a tornare stabilmente ai vertici della Premier League, Jesse Lingard chiudeva un’annata da 13 gol in 48 presenza, quando aveva appena 25 anni. Sei stagioni dopo lo ritroviamo parcheggiato a Seul, in Corea del Sud, per un’avventura che voleva sapere di esotico e che invece si sta rivelando l’ennesimo dramma sportivo della sua carriera.

“Non credo che uno che non riesce a correre che per pochi minuti possa essere un calciatore” ha commentato a fine marzo Kim Gi-dong, allenatore del FC Seoul. Parole piuttosto esplicite nei confronti del pessimo stato di forma del centrocampista offensivo inglese, e che seguono le dichiarazioni dello stesso tecnico coreano di un paio di settimane prima. Lingard è arrivato nel paese asiatico a febbraio, dopo una prima parte della stagione da svincolato: a 31 anni, Seul doveva essere l’occasione del riscatto, in un campionato meno competitivo rispetto a quelli europei ma anche con minori pressioni.

Il FC Seoul è una delle squadre più importanti della Corea del Sud e tra i club più ricchi del paese, ma dal 2016 non riesce a vincere il titolo nazionale: l’arrivo di Lingard è stato una sorta di colpo per la K-League, generando grande interesse tra i tifosi locali e trasformando l’inglese in un vero mito. Anche The Athletic aveva pubblicato, a inizio marzo, un reportage da Seul sull’arrivo del centrocampista britannico in Corea. Ma il tanto clamore suscitato non si è ancora visto in campo: Lingard ha giocato appena 3 partite, di cui due da subentrante e una dal primo minuto, ma conclusa dopo un’ora in campo. E il motivo, come ha detto quasi subito il suo allenatore, è che l’inglese si allena poco e non è in una forma atletica accettabile. “Ho pensato a lungo sul fatto di escludere Jesse dalla squadra” ha commentato Kim, facendo capire che la situazione con il centrocampista è alquanto seria.

Perché Lingard rischia l’addio al FC Seoul

La spirale discendente dell’ex talento del Manchester United sembra non potersi arrestare, e il problema viene da lontano. Lingard è stato travolto dalla crisi dei Red Devils che è costata prima la panchina a Mourinho, nel 2019, e poi anche a Solskjaer. Al declino del club si è aggiunta la pandemia del 2020, e da lì in avanti il centrocampista di Warrington ha iniziato ad allenarsi poco e a soffrire di depressione. Tra gennaio e giugno 2021, durante un prestito al West Ham, era sembrato sulla via del recupero, ma la mancata riconferma con gli Hammers e un altro ruolo da comprimario a Manchester ne hanno segnato il definitivo crollo.

La situazione che sta vivendo oggi al FC Seoul è figlia di tutto questo pregresso: da diverse stagioni non si allena regolarmente e pare aver perso fiducia nel proprio talento. Di certo le parole di Kim Gi-dong non aiutano a migliorare la situazione e a recuperare quella fiducia necessaria per uscire da una situazione personale, prima ancora che professionale, davvero complicata. Lingard è andato in Corea del Sud alla ricerca di un ambiente più confortevole in cui trascorrere i suoi ultimi anni di carriera, ma la sua scelta non è stata probabilmente ponderata adeguatanente. Su di lui gravano grandi aspettative da parte del club e dei tifosi, e la cultura del lavoro e della competizione, da sempre ben radicata in molto paesi dell’Asia orientale, non pare poter giocare un ruolo positivo nel suo recupero.

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