L’Ajax sta vivendo una stagione da incubo, costelata da record negativi. Cosa sta succedendo a quello che era un modello sportivo amatissimo?
Attualmente è sesto in classifica, e rischia seriamente di restare fuori dalle coppe europee per la prima volta dalla stagione 1990/91 (ma all’epoca avvenne solo a causa di una squalifica internazionale). Nel 2019 l’Ajax stregava tutti con una generazione di giovani fenomeni che arrivavano a sfiorare una clamorosa finale di Champions League, mentre oggi sta vivendo quella che è probabilmente la peggior annata della storia, almeno da quando l’Ajax è l’Ajax che tutti conoscono (cioè, all’incirca dalla fine degli anni Sessanta).
Ieri ha perso 6-0 in campionato in casa degli storici rivali del Feyenoord, dopo aver perso l’andata del 27 settembre per 4-0. Il guaio è che non è nemmeno il peggior risultato della stagione: l’8 ottobre aveva perso 2-1 ad Amsterdam contro l’AZ Alkmaar, il 29 ottobre 5-2 in casa del PSV Eindhoven, il 21 dicembre addirittura 3-2 in Coppa d’Olanda contro l’Hercules (un club di quarta serie). Lo scorso 14 marzo è stato eliminato dagli ottavi di Conference League perdendo 4-0 a Birmingham contro l’Aston Villa. Della crisi dei Lancieri si parla ormai dallo scorso autunno, e da allora quasi niente è cambiato.
Disastro Ajax: cosa sta succedendo al club olandese
Un club come l’Ajax, che non gode di grandi fondi e spesso vede i suoi migliori giocatori lasciare ancora giovani la squadra per trasferirsi in società più blasonate, da che deve lavorare con pazienza e progettazione. Ma di solito è sempre stato in grado di restare competitivo almeno a livello nazionale. In questa stagione si sono incrociati diversi fattori che hanno contribuito a generare una spirale negativa dalla quale non si intravede ancora una via d’uscita.
Innanzitutto, il ricambio generazionale. Nell’estate 2022, il club ha perso Erik ten Hag, l’allenatore che è stato l’artefice dei successi delle ultime stagioni: sostituirlo si è rivelato un’impresa quasi impossibile. In quasi due stagioni, l’Ajax ha avuto cinque allenatori diversi: Alfred Schreuder, John Heitinga, Maurice Steijn, Hedwiges Maduro e John van ‘t Schip. Ma a venire meno è stata in realtà tutta la struttura dirigenziale che aveva costruito l’exploit del 2019. Nel febbraio 2022, il direttore sportivo Marc Overmars si è dimesso a causa di uno scandalo di molestie sessuali. Nel maggio 2023, anche il direttore generale Edwin van der Sar ha lasciato l’incarico, dicendo di aver bisogno di riposo.
Negli ultimi sei mesi l’intero assetto societario è stato rivoluzionato, a testimonianza della necessità di apportare rapidi cambiamenti a stagione in corso per porre un freno a una crisi che era stata sottovalutata in estate. Tra ottobre e dicembre sono stati assunti un nuovo direttore sportivo (Marijn Beuker), un nuovo direttore tecnico (l’ex Manchester City Kevin de Lang), ed è stato completamente stravolto il comitato direttivo, inserendo pure due leggende (Danny Blind e Louis van Gaal) per dare una mano anche a livello d’immagine. Infine, proprio a marzo è stato ingaggiato l’ex AZ Alkmaar Alex Kroes in qualità di direttore generale. Ovviamente, prima di vedere qualche effetto bisognerà attendere parecchi mesi.
Un mercato catastrofico
Le colpe se l’è prese, e non del tutto a torto, Sven Mislintat, il direttore sportivo tedesco chiamato a sostituire Overmars. È stato il capo dello scouting che ha rilanciato il Borussia Dortmund dopo la sua crisi negli anni Duemila, e veniva dai brillanti lavori con Arsenal e Stoccard: ad Amsterdam è durato meno di sei mesi, venendo licenziato a fine settembre 2023. In estate aveva speso oltre 110 milioni di euro in nuovi acquisti (la cifra più alta mai spesa dall’Ajax nella sua storia), portando in rosa giocatori come Josip Sutalo, Carlos Forbs, Gaston Avila, Chuba Akpom, Borna Sosa e Benjamin Tahirovic.
Investimenti necessari a ricostruire una rosa smembrata nelle ultime due annate. Già nell’estate 2022, con la partenza di Ten Hag, l’Ajax aveva subito un profondo rinnovamento. Giocatori fondamentali degli anni precedenti (Antony, Tagliafico, Lisandro Martinez, Blind, Mazraoui, Gravenberch, Haller) erano stati ceduti e non adeguatamente rimpiazzati. I Lancieri avevano dovuto fare di necessità virtù, puntando molto sui nuovi nomi emergenti del settore giovanile, ma la scorsa estate molti altri giocatori importanti se ne sono andati: Timber, Kudus, Bassey, Alvarez, e anche un leader come Tadic.
È forse esagerato dire che Mislintat abbia del tutto sbagliato gli acquisti: alcuni dei giocatori che ha portato non stanno facendo poi così male. Il suo fallimento sembra piuttosto il segno di un modello che fatica a rinnovarsi e a essere sempre al passo coi tempi. L’idea di restare continuamente ai vertici pur con un continuo ricambio di giocatori nei ruoli chiave è un esercizio di equilibrismo estremo, e questa volta pare che il giocoliere sia cascato giù. E il futuro è ancora molto incerto, soprattutto se pensiamo che in estate Brian Brobbey – punta 22enne che con i suoi gol sta salvando il salvabile in quel di Amsterdam – probabilmente salperà per lidi più splendenti.
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