Napoli contro Barcellona: è il momento della gara di ritorno in Champions League, ma i campani non partono affatto penalizzati questa sera.
Il Camp Nou è sempre il Camp Nou, e spuntarla dopo un 1-1 ottenuto all’andata non sarà facile, specialmente per una squadra a cui, in questa stagione, sta andando tutto storto. Ma guai a pensare che questa sera col Barcellona i campani partano sconfitti in partenza. Anzi, probabilmente questo è uno dei momenti migliori in cui incontrare i blaugrana, che a loro volta non stanno proprio vivendo la miglior stagione possibile. I campioni in carica della Liga sanno già che a fine stagione Xavi lascerà la panchina, e al momento si trovano ancora terzi in classifica nella Liga, a un punto dalla sorpresa Girona e a -8 dal Real Madrid di Carlo Ancelotti.
I motivi per sperare in un buon risultato non mancano, anche se è ovvio che il Napoli dovrà andare necessariamente a vincere in Catalogna. Il Barcellona, innanzitutto, si presenterà alla gara con diversi infortunati, soprattutto in un settore nevralgico come quello del centrocampo. A Xavi mancheranno infatti sia Pedri che Gavi, i due giovani talenti della formazione blaugrana, e anche Frankie de Jong, un giocatore sempre importantissimo. Resta ovviamente un fenomeno come Gundogan, ma da ormai diverse partite l’ex regista ha dovuto adattare come vertice basso del suo triangolo di centrocampi Christensen, un difensore centrale. Nell’ultima partita contro il Maiorca, addirittura l’esterno d’attacco Raphinha è stato provato da mezzala. E tra gli assenti ci sarà ovviamente anceh Ferran Torres, secondo miglior marcatore del Barça dopo Lewandowski.
In casa, il Barcellona è tradizionalmente molto temibile, e in questa stagione ha sempre vinto in Champions League quando ha giocato tra le mura amiche (anche se contro avversari non proprio irrestitibili: Anversa, Shakhtar Donetsk e Porto). Di sicuro, però, non è imbattibile, e infatti ha già subito tre sconfitte al Camp Nou in campionato. La prima a ottobre contro il Real Madrid non fa probabilmente testo, ma a dicembre ha perso anche 4-2 contro il Girona, e a gennaio è caduto 5-3 contro il Villarreal. Più di recente, a febbraio contro il Granada, ha chiuso sul 3-3. Un assortimento di partite che mettono in luce come, anche in casa, i ragazzi di Xavi siano estremamente fragili in difesa.
Cosa deve fare il Napoli per battere il Barcellona
Nonostante tutto questo, è ovvio che servirà una partita quasi perfetta. Va comunque detto che il Barça non perde dal 27 gennaio, anche se pure il Napoli, dall’arrivo in panchina di Francesco Calzona, non ha mai perso. Soprattutto, i partenopei hanno dimostrato di avere una difesa molto più solida, facendo comunque i dovuti paragoni tra le due leghe. La retroguardia del Barça pressa alta e soffre molto l’attacco in profondità e l’uno contro uno, cioè due delle caratteristiche che possono esaltare rispettivamente Osimhen e Kvarastkhelia. Il Napoli quindi parte con le carte giuste per potersi giocare la qualificazione.
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