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Il Monza è pronto a passare di mano, dopo la scomparsa del presidente Berlusconi il club brianzolo sarà probabilmente acquistato da un gruppo giapponese con l’intenzione di sviluppare un sistema simile a quello del City Group

Le multiproprietà sono ormai una realtà consolidata nel mondo del calcio, con il City Group e la Red Bull impegnate nella gestione di più di dieci squadre tra le loro controllate. Anche il Monza potrebbe entrare a far parte di un simile sistema perché da settembre il gruppo Fininvest ha iniziato le trattative per la cessione del club all’Orienta Capital Partners, società fondata da Augusto Balestra, ex arbitro con diversi interessi in Italia. Il gruppo dovrebbe puntare all’acquisto del sessanta per cento delle quote del club, relegando Fininvest a ruolo di socio minoritario e lasciando Galliani come garante della continuità sportiva e direttiva del club. Le trattative ad oggi non hanno avuto sviluppi particolari se non un avvicinamento progressivo alla cifra richiesta dagli attuali proprietari: 100 milioni di euro. Un capitale che renderebbe quasi cinquanta volte l’investimento iniziale fatto nel 2018 da Silvio Berlusconi – circa 2,9 milioni di euro – e che oggi può contare su una società in salute e priva di debiti. 

Calcio e finanza ha infatti recentemente approfondito le questioni di bilancio relative al Monza, che nel 2023 ha chiuso il bilancio con un fatturato di 68,3 milioni di euro, e una perdita di circa 60,3 milioni di euro, a fronte di costi in crescita rispetto al 2022 pari a 134,3 milioni di euro (più alti rispetto ai 105,5 milioni dell’anno precedente). La testata specializzata sottolinea come il bilancio del 2022 fosse ancora in parte relativo agli ultimi sei mesi di Serie B per il Monza e che quindi quello del 2023 sia il primo vero bilancio legato alla Serie A e ai risultati ottenuti sul campo. Tra i dati più significativi quello dei diritti televisivi, che incidono sul fatturato per circa 38,8 milioni di euro e i costi di gestione pari a 77,9 milioni di cui 56,1 milioni come salari e stipendi. Ma un simile report ci interessa perché – al netto dei debiti tributari – il club ha una posizione finanziaria positiva per circa 1,7 milioni di euro. 

Una situazione che ha attirato moltissimi investitori esteri, che dagli Stati Uniti alla Grecia hanno cercato di approcciare all’acquisto del club. Il più vicino a imbastire una trattativa con Silvio Berlusconi fu Evangelos Marinakis, magnate greco proprietario del’Olympiacos e del Nottingham Forrest, con l’intenzione di rendere il Monza la terza squadra di un gruppo consolidato. 

Quali conseguenze per il Monza? 

Oggi la squadra allenata da Palladino e diretta da Adriano Galliani è una delle realtà più sane e in crescita di tutta la Serie A. L’undicesimo posto alle spalle del Torino offre uno sguardo sul lungo periodo molto positivo: dopo essersi salvati con largo anticipo alla prima stagione in Serie A, il Monza è riuscito a ripetersi conquistando la permanenza nella massima serie e gettando lo sguardo verso qualcosa di più, che nelle prossime stagioni potrebbe diventare obiettivo e non più solo sogno. 

Con l’ingresso di nuovi capitali e di una nuova proprietà le incognite aumentano, perché sarà necessario capire quanto vorranno investire e che tipo di lavoro fare sul calciomercato. Ad oggi Galliani tesse ragnatele di conoscenze utili a rendere la squadra sufficientemente forte per affermarsi come costante della Serie A, ma con pochi investimenti supplementari il club potrebbe alzare l’asticella e puntare ad un posto in Europa. 

Nell’attesa quindi che si compia il passaggio di proprietà, la stagione proseguirà per queste ultime cinque giornate preparando il Monza ad un’estate impegnativa con una grande domanda intorno alla quale ruoterà tutto il resto: Galliani proseguirà con le proprie idee o la nuova proprietà impatterà in maniera decisiva sulle decisioni sportive? 

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