Icardi, solo due anni fa, era considerato uno dei migliori attaccanti al mondo, mentre oggi è una riserva nel PSG, e l’arrivo di Messi potrebbe renderlo superfluo
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Nel settembre 2019, Mauro Icardi lasciava l’Inter per il Paris Saint-Germain, in un’operazione che sembrava soddisfare tutte le parti in causa: l’Inter, che aveva scelto di puntare su Lukaku; il PSG, in cerca di una punta centrale di livello per capitalizzare le giocate di Neymar e Mbappé; il giocatore, che voleva un club in cui potesse vincere dei trofei importanti.
Due anni dopo, l’Inter è campione d’Italia, il PSG ha perso il titolo francese e il ruolo di Icardi all’interno della rosa transalpina è abbastanza marginale. Ora, l’imminente arrivo di Messi a Parigi sembra poter essere la pietra tombale sui sogni di gloria dell’ex-nerazzurro, che potrebbe doversi trovare una nuova squadra.
Il flop di Icardi a Parigi
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Al momento di lasciare l’Inter, il centravanti di Rosario era considerato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Aveva solamente 26 anni e giocava in squadra con cui non aveva mai vinto nessun titolo, pur avendo segnato 124 gol in 219 partite: cinque stagioni consecutive in doppia cifra, tre volte sopra i 20 gol a stagione, due volte capocannoniere della Serie A e una volta miglior giocatore in assoluto del campionato italiano.
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Era opinione abbastanza diffusa che Icardi fosse un grande giocatore dal potenziale ancora largamente inesplorato a causa del basso livello della sua vecchia squadra, e un eccellente finalizzatore come a lui avrebbe potuto fare faville se inserito in un contesto in cui, a servirgli gli assist, erano gente come Neymar, Mbappé, Di Maria e Verratti.
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La sua prima stagione in Francia è stata piuttosto positiva: Thomas Tuchel gli ha datto molto spazio, permettendogli di mettere a segno 12 gol in 20 partite di campionato (sarebbero potuti essere anche di più, se la Ligue 1 non fosse stata interrotta a causa pandemia). Ma un segnale contraddittorio è arrivato dalla Champions League: dopo 5 gol in 6 partite nei gironi, Icardi, si ritrovò in panchina in tutta la fase a eliminazione diretta, segno di una fiducia non così forte del tecnico tedesco, quando si trattava di partite importanti.
La scorsa stagione è stata segnata soprattutto dagli infortuni, che hanno consentito a Tuchel di schierare di punta Kean, che ha subito fornito prestazioni convincenti. L’arrivo di Pochettino non ha cambiato le cose: nonostante una migliore condizione fisica, l’attaccantesi è trovato a partire più spesso dalla panchina che in campo, mentre l’ex-tecnico del Tottenham spostava Mbappé a giocare punta centrale.
Poco spazio a Parigi: ritorno in A?
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Il biglietto da visita di Mauro Icardi all’esordio della stagione 2021/2022 non è certo dei più invitanti. Non è neppure così tragico, però: il suo bottino, con il PSG, è di 34 gol in 64 partite; Pochettino lo ha già voluto in campo per 90 minuti interi sia nel Trophée des Champions sia nell’esordio in Ligue 1, dove ha segnato un gol.
A questo hanno contribuito, però, la mancata conferma di Kean dall’Everton e le assenze di Neymar e Di Maria in questo inizio di stagione. Per contro, l’arrivo ormai quasi certo di Leo Messi, andrebbe necessariamente a riempire un posto in attacco: quando ha avuto tutti a disposizione, Pochettino ha sempre schierato un tridente con Neymar, Mbappé e Di Maria; la Pulce andrebbe probabilmente a prendere il posto del suo connazionale, e così la alternative del PSG sarebbero Di Maria, Sarabia e Draxler, fresco di rinnovo.
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Considerato che in rosa c’è pure il promettente Kalimuendo, lo spazio per Icardi è più stretto del previsto e l’idea di poter essere un punto di riferimento di un club di alto livello appare sempre più complicata. Il feeling con Parigi non è mai stato dei migliori, e ora l’attaccante rosarino è sul punto di tentare una nuova strada, magari con il ritorno in Serie A.
Le opzioni di Icardi
Le voci più recenti lo affiancano oggi alla Roma, che lo prenderebbe in considerazione a causa dell’addio di Dzeko. Ma i costi dell’operazione sono molti alti, e difficilmente sostenibili dai giallorossi; fredda anche la pista juventina, di cui in passato si era discusso in merito a un possibile scambio con Cristiano Ronaldo. In Spagna si parla anche di un contatto col Real Madrid, ma che non sarebbe andato a buon fine.
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La strada che porta dalla capitale francese a quella italiana, al momento, sembra la più interessante, ma questo non la rende semplice. La Roma propenderebbe per un prestito con diritti di riscatto, nella speranza di strappare al PSG un accordo relativamente economico. Quindi toccherà al giocatore fare un passo verso i giallorossi, riducendosi l’ingaggio: a Parigi percepisce circa 9 milioni netti all’anno (Dzeko, per fare un paragone, si ferma a 7,5) e anche se nella prossima annata potrebbe essere il PSG ad accollarsi parte della spesa, per il futuro andrà presa una decisione differente.
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