Beppe Iachini è tornato sulla panchina della Fiorentina dopo le dimissioni di Cesare Prandelli: ecco quali potrebbero essere le sue novità tattiche per la squadra viola
La Fiorentina torna all’antico, per portare a termine una stagione decisamente tribolato concludendola con la permanenza in Serie A. Dopo le dimissioni di Cesare Prandelli, il patron viola Rocco Commisso ha deciso di richiamare in panchina Beppe Iachini. Una scelta quasi inevitabile, visto che il tecnico era sotto contratto con i viola e quindi conosce già le difficili dinamiche dello spogliatoio gigliato.
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Iachini alla Fiorentina: ritorno per finire il lavoro
Iachini dunque riprende il suo lavoro a Firenze, iniziato nel dicembre del 2019 dopo la sconfitta per 1-4 contro la Roma e il conseguente esonero di Vicenzo Montella. Il mister eredita una situazione decisamente complicata, ma riesce a raddrizzare la stagione e a concluderla al 10^ posto. L’estate 2020 per la Fiorentina è caratterizzata dalla telenovela Chiesa, che tiene banco fino alla fine del mercato per poi concludersi con il passaggio del giocatore alla Juventus. Una questione che condiziona il mercato viola, conclusosi con l’arrivo last minute dello svincolato Callejon per sostituire Chiesa.
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Con l’inizio del campionato la Fiorentina non sembra assumere delle sembianze definitive, non essendo né una squadra spumeggiante sul piano del gioco né granitica in fase difensiva e allo stesso tempo cinica in avanti. Dopo le prime 7 giornate, con 8 punti conquistati, la dirigenza decide di esonerare Iachini e di sostituirlo con Prandelli. Una delusione per il tecnico, che ora ha l’occasione per riscattarsi.
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Come gioca Iachini: 3-5-2 e solidità difensiva come punti base
Se con Prandelli il modulo della Fiorentina è più volte cambiato, con il ritorno di Iachini difficilmente i viola si sposteranno dal 3-5-2. Si tratta di un sistema di gioco che il tecnico ha adottato con grande continuità, sia nella sua prima stagione a Firenze che all’inizio del campionato in corso. Un modulo interpretato con la volontà di badare innanzitutto alla fase difensiva, per poi cercare di scatenarsi in contropiede.
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Davanti a Dragowski, per la linea difensiva a tre i principali candidati sono Milenovic, Pezzella e Quarta. Iachini nei primi mesi di stagione ha dato spesso fiducia a Igor e Caceres, ma era il primo periodo in Italia di Quarta che, nel frattempo, è notevolmente migliorato sotto ogni aspetto. Corsie esterne presumibilmente affidate a Venuti e Biraghi, con Malcuit come prima alternativa.
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La linea mediana è stato uno dei punti critici della stagione viola, fin dalle prime settimane targate Iachini. Nel ruolo di regista ha provato più volte Amrabat, apparso in difficoltà sia nell’impostare il gioco che nel liberare la sua strapotenza fisica. Iachini potrebbe quindi posizionare in quel ruolo Pulgar, affiancato dall’ex Verona e da uno tra Castrovilli e Bonaventura.
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Per quanto riguarda l’attacco, Vlahovic è una delle poche certezze della squadra viola. Il serbo non è nemmeno parente dell’attaccante timido e poco incisivo sotto porta che aveva iniziato la stagione. Accanto a lui possono ruotare i vari Kouamé, Ribery e Callejon. Al di là degli uomini scelti, Iachini dovrà rinvigorire la squadra sul piano della mentalità in modo che conquisti i punti che le mancano per evitare una clamorosa retrocessione in Serie B.
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