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Rasmus Hojlund doveva essere un fallimento, e invece è l’unica speranza che oggi avrebbe avuto lo United per affrontare il City a testa alta

Praticamente sempre titolare con Ten Hag eccezion fatta per infortuni o malattie, Hojlund arriva dopo Mason Mount ed Onana come colpi per la Champions League conquistata grazie al terzo posto dello scorso anno. Il paragone a Manchester è evidente, non solo per i soldi spesi ma per provenienza e somiglianza fisica: Rasmus Hojlund è l’Erling Haaland dello United ma il paragone è giustamente pesantissimo nell’estate del City campione d’Europa. Prima di questo derby, che lo United affronta a meno quindici punti dai cugini, il totale dei gol stagionali di Hojlund è salito a tredici, sette dei quali in Premier League. Nelle ultime sei gare con il Manchester United è sempre andato a segno, portando in dote ai Red Devils 16 punti sui 18 disponibili. L’ultima sconfitta – prima del passo falso contro il Fulham senza il danese – risale alla gara del 30 dicembre, quando l’ex Atalanta era ammalato e lo United senza attaccante. 

Prima di questi dati però c’è stata tempesta dalle parti di Old Trafford: all’arrivo del danese il problema iniziale era stato il suo infortunio in preparazione con l’Atalanta – lasciata solo a inizio agosto – poi di nuovo il paragone troppo evidente con Erling Haaland – impossibile da eguagliare immediatamente – e ancora le quindici partite di Premier giocate senza trovare la via del gol – o dell’assist. Una serie di inconvenienti che ne hanno minato la credibilità e che, associate ad una gestione pessima che Ten Hag stava facendo dello spogliatoio, hanno fatto precipitare lo United e Hojlund al dodicesimo posto in Premier League, lontanissimi dal City, dal Liverpool e dall’Arsenal. Mentre tempesta infuriava in Premier League e i risultati stentavano anche in Champions League, le reti del danese arrivavano proprio nella competizione europea che per la prima volta assaggiava da protagonista: un gol all’esordio contro il Bayern Monaco, due reti contro il Galatasaray all’Old Trafford e un’altra doppietta contro il Copenhagen, in Danimarca, da dove tutto è cominciato. Oggi l’ultimo aggiornamento di Transfermarkt recita: valore di mercato, 65 milioni di euro. Poco meno dei 73,9 pagati dallo United in estate per assicurarselo. A questi ritmi però, quel valore lieviterà e chissà che lo United non abbia trovato la propria versione del nuovo centravanti moderno. 

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Højlund e le difficoltà dello United 

Quei gol, uniti alle prestazioni che il centravanti forniva in un ambiente di squadra che ha visto la distruzione psicologica di Rashford e quella tecnica di Sancho, erano il barlume di speranza per i tifosi dello United ma soprattutto per la carriera del classe 2003. Un passo falso, viste le aspettative, avrebbe complicato di molto la sua ascesa post Atalanta. E invece ecco che con l’anno nuovo i gol e le vittorie sono arrivati, esattamente come accaduto lo scorso anno con l’Atalanta, quando nella seconda parte di stagione il talento del danese esplose anche numericamente. Adesso l’infortunio che lo terrà lontano dal prato dell’Etihad Stadium certificherà come lo United si trovi in netta difficoltà senza di lui e come questo sarebbe potuto essere il derby della rivincita, non tanto su Haaland – irraggiungibile allo stato attuale – quanto sui paragoni ingombranti ed inutili fatti tra i due nei momenti più bui dopo il suo arrivo a Manchester.