Già considerato a soli 21 anni tra i migliori esterni al mondo, Achraf Hakimi è un vero e proprio colpo di mercato dell’Inter e potrebbe rappresentare l’uomo della svolta per il 3-5-2 di Antonio Conte. Andiamo a scoprire la storia e le caratteristiche tecnico-tattiche del gioiello appena acquistato dai nerazzurri.
In questo finale di stagione anomalo, con gare ogni tre giorni che inevitabilmente finiranno per favorire chi possiede una panchina lunga e quindi una maggiore possibilità di far rifiatare i giocatori-chiave, l’Inter di Antonio Conte rischia di vedere sfumare quanto di buono realizzato nei mesi precedenti, dando così di nuovo spazio a quella parte di tifosi che in fondo non ha mai digerito il tecnico ex-Juventus.
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A chiunque frequenti i social non sarà infatti sfuggito lo scetticismo con cui in molti hanno seguito la stagione 2019/2020 dell’Inter né il continuo paragone con la squadra dell’anno precedente guidata da Luciano Spalletti, che comunque non aveva potuto contare su rinforzi del calibro di Godin, Lukaku ed Eriksen.
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Chi sottolinea il fatto che l’Inter attuale valga quella precedente – terzo posto in campionato, fuori ai gironi in Champions League – non tiene però in considerazione che nonostante i grandi investimenti sul mercato il progetto legato ad Antonio Conte è ancora nella sua fase embrionale, e che piaccia o meno nella stagione in corso la Beneamata è stata capace di impensierire la Juventus come mai era riuscita a fare prima, pur mancando di ricambi e di alcune pedine fondamentali anche nell’undici titolare.
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Ecco perché Hakimi all’Inter è un vero e proprio colpo
Una di queste è arrivata a Milano proprio in queste ore per svolgere le visite mediche in vista della prossima stagione: parliamo di Achraf Hakimi, nome caldissimo del calcio internazionale e considerato anche se appena 21enne uno dei migliori interpreti al mondo del ruolo di esterno destro di centrocampo.
Per lui – valutato dal noto portale specializzato Transfermarkt 54 milioni di euro – l’Inter sborserà 40 milioni di euro cash più 5 di bonus, un esborso notevole ma niente affatto esagerato per un giocatore che può rappresentare il presente e il futuro del club e che già nell’immediato potrebbe portare i nerazzurri a compiere il definitivo salto di qualità a livello nazionale ed europeo.
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L’Inter è stata molto brava nel tenere quasi nascosta la trattativa fino alle battute finali, arrivate non a caso in concomitanza con il 30 giugno, data in cui scadono i bilanci della stragrande maggioranza dei club calcistici: pur trovandosi in prestito dal 2018 al Borussia Dortmund, club con cui si è imposto all’attenzione generale, Hakimi è (o meglio era) di proprietà del Real Madrid, che dopo esserselo cresciuto fin da quando aveva 8 anni meditava nella prossima stagione di lanciarlo finalmente in prima squadra.
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Progetto abbandonato quasi esclusivamente per ragioni economiche: anche se ancora è difficile stimare i danni economici che avrà prodotto il coronavirus su giganti del calibro di Real e Barcellona (giganti nelle entrate ma anche nei costi di gestione) Florentino Perez avrà pensato di cautelarsi cedendo un giocatore per cui c’era un’offerta concreta e cospicua e che forse non riteneva all’altezza di indossare la maglia dei blancos.
Qualunque sia il motivo, l’Inter si è fiondata sul giocatore non appena ha intuito la possibilità di poterlo acquistare – bruciando sul tempo, si dice, Manchester City e Bayern Monaco – una mossa che allo stesso tempo regala a Conte un esterno di valore assoluto fondamentale per il suo 3-5-2 e la sensazione – com’era già accaduto con Eriksen a gennaio – che il club di Suning sia già capace di trattare da pari a pari con i top club europei.
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Hakimi, ruolo e caratteristiche tecniche
Nato a Madrid da genitori marocchini, entrato nel settore giovanile del Real Madrid all’età di 8 anni e protagonista di una crescita straordinariamente rapida durante l’adolescenza, Hakimi indossa la maglia della prima squadra per la prima volta appena 17enne nel tour di amichevoli che i blancos disputano negli Stati Uniti, la International Champions Cup. Il debutto vero e proprio è rimandato di una stagione, al 1° ottobre 2017, in mezzo un anno con la squadra riserve in cui si mette in mostra come terzino destro e all’occorrenza sinistro.
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Straordinariamente esplosivo dal punto di vista atletico, in possesso di caratteristiche tecniche notevoli e di una completezza che gli permette di calciare bene anche con il piede debole, Hakimi si candida fin da giovanissimo per essere l’erede di Dani Carvajal ma anche di un certo Marcelo: Zidane lo tiene sott’occhio, e dopo avergli fatto assaggiare la prima squadra si rende conto che la maturazione dovrà necessariamente arrivare lontano dal Bernabeu.
È in quel momento che si fa avanti il Borussia Dortmund, bravo nel bruciare la concorrenza ma incapace di strappare un accordo migliore di un prestito biennale: roba da mangiarsi le mani, dato che nella sua prima stagione in Germania Hakimi registra 3 gol e 7 assist e nella seconda, quella ancora in corso, quasi raddoppia la produzione arrivando a 10 assist e 9 reti, 4 in Champions League.
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Nella massima competizione per club targata UEFA, peraltro proprio contro l’Inter, Hakimi mostra tutte le sue qualità: è al Signal Iduna Park, il 5 novembre 2019, che i nerazzurri probabilmente perdono il treno per gli ottavi di finale, stesi 3-2 in rimonta dai tedeschi. Due delle tre reti che condannano la banda di Conte alla sconfitta sono messe a segno dal gioiello in prestito dal Real Madrid, partito terzino destro nel 4-2-3-1 disegnato da Favre e poi capace di colpire dialogando con Gotze e poi con Sancho.
Un esterno d’assalto
In questi due gol c’è tutto l’Achraf Hakimi di oggi, un giocatore che ha abbandonato i panni di terzino indossati a livello giovanile per imporsi come un esterno a tutto campo: dinamico, esplosivo, velocissimo e capace di rivaleggiare con qualsiasi avversario tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello fisico, può distendersi lungo la fascia per andare al cross oppure convergere al centro, cercare il dialogo nello stretto e colpire con inserimenti rapidi e letali.
Nel Borussia Dortmund si è presto imposto come esterno di destra nel 3-4-3, ruolo che andrà a ricoprire anche nel 3-5-2 che Antonio Conte sta trasformando in un 3-4-1-2 per adattarsi alle caratteristiche di Christian Eriksen. Nella sostanza comunque dovrebbe cambiare poco per gli esterni, che il tecnico pugliese è da sempre abile nel valorizzare e a cui assegna gli stessi compiti: bilanciare la squadra, alzarsi quando serve per destabilizzare le difese avversarie e abbassarsi quando il pallone è in possesso degli avversari.
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In quest’ultima fase forse Hakimi dovrà mostrare di essere maturato, dato che parliamo di un giocatore naturalmente istintivo e portato a cercare il duello individuale anche quando a volte la situazione richiede pazienza. Stiamo comunque andando a cercare il pelo nell’uovo in un giocatore di livello assoluto, capace di dare il meglio di se in fase offensiva ma che comunque ha tutto un background da terzino vero e proprio che gli garantisce una certa completezza anche in fase difensiva.
Con tutto il rispetto per Antonio Candreva e Victor Moses, Achraf Hakimi rappresenta un upgrade notevole nel ruolo per l’Inter, che pezzo dopo pezzo sta costruendo la squadra per il futuro: servivano un centrale al posto del deludente Godin (Bastoni è bravo e in rampa di lancio, però…) e due esterni capaci di dare a Conte esattamente quello di cui ha bisogno.
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A destra il tecnico pugliese non avrebbe probabilmente potuto chiedere di meglio: a soli 21 anni Hakimi è già tra i più forti esterni al mondo, sicuramente il migliore – per caratteristiche tecniche e qualità atletiche – per l’Inter del futuro, capace di sfidare da pari a pari le grandi d’Europa.
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Hakimi in numeri: presenze, gol, ingaggio
Achraf Hakimi è nato il 4 novembre 1998 a Madrid ed è entrato ne La Fábrica del Real all’età di 8 anni. Con le merengeus ha disputato la stagione 2017/2018, conclusa con 17 presenze, 2 gol, un assist e la vittoria della Champions League. Nei due anni trascorsi successivamente in prestito al Borussia Dortmund ha messo insieme, a oggi, 73 partite, 12 reti e ben 17 assist, 10 nella stagione in corso in cui è stato inserito nella top 11 stagionale.
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— WhoScored.com (@WhoScored) June 28, 2020
A livello internazionale rappresenta il Marocco dal 2016 e con i Leoni dell’Atlante ha messo insieme finora 28 presenze e 2 reti, prendendo naturalmente parte alle campagne per i Mondiali di Russia 2018 e per la Coppa d’Africa 2019. Fidanzato con l’attrice Hiba Abouk, famosa in Spagna per la serie “Il Principe – Un amore impossibile”, è costato 40 milioni di euro più 5 di bonus e percepirà uno stipendio netto pari a 5 milioni a stagione fino al 2025.
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