Grealish passerà dall’Aston Villa al Manchester City, stabilendo il record del trasferimento più costoso della Premier League: ma Guardiola ha veramente bisogno di lui?
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Con 117 milioni di euro, Jack Grealish abbatte il record di Paul Pogba come trasferimento più costoso della storia del calcio inglese, e non stupisce più di tanto che sia un club super-ricco come il Manchester City a portare a conclusione una simile trattativa.
Grealish è notoriamente uno dei migliori centrocampisti al mondo, e il fatto che a settembre compirà appena 26 anni giustifica la grossa spesa per il suo cartellino. Il dubbio, piuttosto, è un altro: il Manchester City ha veramente bisogno di un giocatore come lui?
Un altro centrocampista tecnico ai Citizens
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Jeremy Cross sul Daily Mirror ha descritto il Manchester City dell’imminente stagione come “la versione di Guardiola degli Harlem Globetrotters“, cioè una squadra estremamente spettacolare ma anche esageratemente squilibrata. Infatti, anche con l’arrivo dell’asso dell’Aston Villa, il reparto offensivo dei Citizens rimane provvisto di una sola punta centrale: Gabriel Jesus.
Fin a pochi mesi fa, a disposizione di Guardiola c’era anche il Kun Aguero, che però ha lasciato a scadenza di contratto per raggiungere Messi al Barcellona. Per contro, la trequarti dei campioni inglesi in carica si ritrova ora stracolma di giocatori, tutti potenzialmente titolari: Mahrez, De Bruyne, Sterling, Bernardo Silva, Foden, Ferran Torres, e adesso appunto Grealish, che nasce ala sinistra ma che spesso gioca centrale alle spalle delle punte.
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Nelle passate stagioni, il tecnico catalano si è divertito provando i suoi trequartisti in ruoli diversi, cercando di fare coesistere contemporaneamente in campo il maggior numero di giocatori di qualità possibile (De Bruyne, ad esempio, è stato spesso provato dal falso 9). Ma la verità è che, a fronte di tante grandi prestazioni e di un campionato dominato (12 i punti di vantaggio, alla fine, sullo United), il City ha dimostrato di avere difficoltà contro le squadre che sanno difendersi bene.
Nella scorsa Champions League, la squadra di Guardiola è arrivata in finale, dopo poi ha perso 1-0 contro un Chelsea molto ordinato e pragmatico, contro il cui muro difensivo nulla hanno potuto i fantasisti del Manchester City. Ma già nella fase a gironi si erano notate difficoltà contro squadre di minor valore ma molto brave a chiudere gli spazi nella propria metà campo, come il Porto (0-0 all’Estadio do Dragão) e Olympiakos (solo 1-0 ad Atene). Alla fine del torneo, nessun giocatore del City figurava nella top 10 dei migliori realizzatori.
I dubbi su Grealish al Manchester City
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Ecco perché, più che Jack Grealish – il cui massimo di reti stagionali è 9, stabilito due anni fa – al Manchester City sembrava servire piuttosto un centravanti classico e capace di garantire un elevato rendimento offensivo. Nei mesi scorsi si era vociferato di Erling Haaland e ovviamente di Harry Kane, in uscita dal Tottenham, ma pure di Romelu Lukaku, su cui oggi c’è il Chelsea.
Vista la cifra che verrà sborsata per il giocatore dell’Aston Villa, però, sembra adesso difficile ipotizzare che il City possa tornare sul mercato con un’altra offerta da capogiro per uno dei tre nomi sopracitati. Grealish rischia quindi di essere l’unico rinforzo offensivo del club, andando a riempire un settore del campo che non aveva buchi (nemmeno a livello anagrafico: i più vecchi del reparto, De Bruyne e Mahrez, hanno solo 30 anni).
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Emmanuel Odey ha scritto su Bitter & Blue, un sito dell’area Citizens, che oltre al ruolo di prima punta ci sarebbero state almeno altre due priorità rispetto a un trequartista: il terzino sinistro, dove Benjamin Mendy ha deluso e forse non è all’altezza del club, e il centrocampo, dove Fernandinho ha ormai 36 anni e, anche considerando la duttilità di De Bruyne, le alternative sono solo Rodri e Gundogan, oltre al rientrante Yangel Herrera.
C’è poi da chiedersi se davvero valesse la pena di pagare così tanto un giocatore come Grealish, di indubbie capacità ma con pochissima esperienza internazionale (non ha mai giocato nelle coppe europee, e anche agli ultimi Europei è rimasto quasi sempre in panchina nell’Inghilterra), in un momento in cui ad esempio i rivali dello United riescono a mettere le mani su Jadon Sancho per “soli” 85 milioni di euro.
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