Gennaro Gattuso si è reso protagonista di un toccante momento nel postpartita di Napoli-Torino, spiegando al mondo il suo problema e quanto ha influito sul momento che sta passando la squadra. Ma che cos’è la miastenia oculare?
Al termine della partita tra Napoli e Torino, che ha chiuso il 2020 di entrambe, Gennaro Gattuso ha rilasciato una lunga e toccante intervista ai media, nella quale non si è solo soffermato sull’aspetto calcistico di un anno che ha portato comunque molte soddisfazioni. Ha parlato della sua malattia all’occhio, argomento sviscerato in maniera profonda in queste settimane.
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Proprio per questo motivo, prima delle vacanze, Gattuso ci ha tenuto a fare il punto della situazione, interpretando il ruolo che gli è sempre riuscito meglio, ovvero quello di immolarsi a difendere lo scarso rendimento della propria squadra: “Ho una malattia auto-immune, si chiama miastenia, l’ho ripresa per la terza volta in dieci anni”, ha detto Ringhio.
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“L’occhio andrà al suo posto e sarò più bello. I ragazzi mi sono stati vicini, – ha concluso – ma sono stato male, ho fatto tanta fatica, perché il problema non è solo vedere doppio, ma farlo per ventiquattro ore”. Infine, Gattuso ha chiuso con un appello: “Mi rivolgo a tutti i ragazzini che non si vedono belli: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, non bisogna mai nascondersi”.
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Gattuso e il problema all’occhio: cos’è la miastenia oculare
In tanti, nelle ultime settimane, si saranno chiesti per quale motivo Gattuso si presenti in panchina con una benda sull’occhio destro. La risposta è, appunto, miastenia oculare, una malattia con la quale il tecnico deve fare ciclicamente i conti e che, come effetti, non solo non permette al malato di utilizzare l’occhio coinvolto, ma rende difficile tenere entrambe le palpebre aperte, causando fatica e dolori.
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In termini medici, la miastenia oculare è una forma limitata ai muscoli degli occhi e delle palpebre. Si manifesta perché alcuni autoanticorpi mettono in difficoltà il meccanismo nervoso, quello che permette la naturale contrazione dei muscoli appartenenti alla struttura oculare. In parole povere, la muscolatura degli occhi soffre di atroci affaticamenti e si dovrebbe curare con una riabilitazione in un contesto tranquillo.
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Un problema ciclico
Cosa che a Gattuso non è passata nemmeno per la testa: “Solo un pazzo come me sta in piedi” ha detto, probabilmente già abituato al ripresentarsi della miastenia oculare visto che è la terza volta nella sua vita in cui si trova a conviverci. La prima, ai tempi in cui giocava nel Milan: “In una partita contro la Lazio vedevo sei Ibrahimovic e sei Nesta. Quando gli sono entrato in tackle pensando fosse un avversario ho deciso di intervenire”.
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Da lì in poi scese in campo utilizzando una particolare forma di occhiale studiato da alcuni luminari dell’oculistica, ai quali Gattuso si era rivolto proprio per sentirsi rispondere che non c’era nulla da fare. Da qui, la scelta di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. “Non potevo giocare con un occhio solo” racconterà in seguito. E così dal campo è passato alla panchina.
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