Il Chelsea sta facendo discutere per le spese folli della nuova proprietà, ma i risultati in campo stanno lasciando molto a desiderare.
Il portafoglio decisamente non piange, ma la classifica sì. Dal suo arrivo a Stamford Bridge lo scorso maggio, Todd Boehly ha speso più di chiunque altro in Europa per rafforzare il Chelsea, ma finora con risultati piuttosto deludenti. Nel tentativo di rinnovare la squadra per prendere le distanze dalla gestione Abramovich, in questi mesi il miliardario americano sta in realtà ricalcando in maniera abbastanza simile gli inizi del russo, comntraddistinti da spese fuori scala per i nuovi acquisti ma senza conquistare trofei.
In sei mesi, il Chelsea ha speso ben 483 milioni di euro per acquistare praticamente una squadra nuova: 13 giocatori e un allenatore. Ma i Blues non solo non sono migliorati, anzi sembrano essere notevolmente peggiorati, e attualmente si trovano fuori dalle coppe europee (in attesa del risultato odierno col Crystal Palace, sono decimi a -8 dal quinto posto).
Chelsea: spese folli, zero risultati
Fin dal suo arrivo nel mondo del calcio, Boehly ha fatto capire di voler mettere mano al portafoglio per stravolgere il Chelsea e rinnovare la squadra. Alcuni giocatori che erano stati fondamentali nei recenti successi dei Blues sono stati lasciati andare via senza pensarci troppo su (Christensen, Rudiger e Marcos Alonso si sono tutti svincolati), mentre il grande colpo dell’estate 2021, Romelu Lukaku, è stato parcheggiato in prestito scontato all’Inter.
Dopodiché sono arrivati i grossi investimenti che la nuova proprietà aveva promesso: 81 milioni per Wesley Fofana dal Leicester, 66 per Marc Cucurella dal Brighton, 57 per Raheem Sterling dal City, 38 per Kalidou Koulibaly dal Napoli, 12 per Pierre-Emerick Aubameyang dal Barcellona. Addirittura 30 milioni sono poi stati spesi per assicurarsi due adolescenti come Carney Chukwuemeka e Gabriel Slonina, e altri 3 sono andati nel prestito di Denis Zakaria.
Il rapporto tra l’allenatore Thomas Tuchel e la nuova proprietà, però, non è mai veramente sbocciato, nonostante il curriculum del tedesco, che nel 2021 aveva portato il Chelsea a vincere la Champions League contro ogni pronostico. Alla terza partita della stagione, il 21 agosto, la sua panchina già traballava, dopo la disastrosa sconfitta per 3-0 in casa del Leeds. Nove giorni dopo, i Blues cadevano di nuovo contro il Southampton, e 6 settembre si verificava la terza sconfitta su quattro trasferte, all’esordio in Champions League contro la Dinamo Zagabria. In quel momento, il Chelsea era sesto in Premier League a -5 dall’Arsenal capolista, ma Boehly colse la palla al balzo per sbarazzarsi di Tuchel.
Al suo posto venne ingaggiato un allenatore inglese molto apprezzato, Graham Potter, artefice dei recenti successi del piccolo Brighton (a cui sono stati versati 25 milioni d’indennizzo), e le cose sembrarono migliorare. Il Chelsea aprì una serie di 9 risultati utili consecutivi, tra cui un filotto di cinque vittorie consecutive e altrettanti match senza subite gol. Fino a che, il 29 ottobre, la crisi è ripresentata: i Blues sono caduti, di nuovo in trasferta, 4-1 contro il Brighton ora allenato da De Zerbi, e da lì non si sono più ripresi. Sono arrivate infatti altre sconfitte, contro Arsenal, Newcastle e Aston Villa in Premier League, e contro il Manchester City in Coppa di Lega.
A inizio mese, Boehly ha deciso di rinforzare ulteriormente la squadra per aiutare Potter a risalire la china, e in due settimane la rosa del Chelsea si è arricchita di altri cinque giocatori. 12 milioni di euro per David Fofana del Molde, 13,5 per il 18enne del Vasco Andrey Santos, 38 per Benoit Badiashile del Monaco, ma soprattutto 100 milioni per Mykhaylo Mudryk dello Shakhtar Donetsk, strappato all’Arsenal per una cifra da molti ritenuta assolutamente sproporzionata. Il vero simbolo della disparità tra costi e prestazioni dei nuovi acquisti del Chelsea, però, è João Felix: arrivato con un prestito oneroso da 11 milioni, si è fatto espellere all’esordio dopo 58 minuti in campo e ha ricevuto tre giornate di squalifica. Di fatto, dei sei mesi di prestito ne giocherà adesso non più di cinque.
Miglioramenti per la squadra, al momento, nessuno. Nel 2023 il Chelsea non ha ancora vinto una partita: esordio con pareggio in casa del Nottingham Forest, poi altre due sconfitte contro il Manchester City (una in campionato e l’altra in FA Cup), e giovedì 12 gennaio sconfitta in casa del Fulham. I Blues ora si trovano a metà classifica, piuttosto lontani dalla zona Europa e attualmente in corsa per un unico possibile trofeo: il 15 febbraio, affronteranno il Borussia Dortmund negli ottavi di Champions League.