Il Flamengo prosegue il suo ambizioso progetto sportivo ed economico, e ora punta sull’acquisizione di 7 club in giro per il mondo, tra cui uno europeo.
Leggi anche | Il Flamengo ha vinto un pirotecnico Brasileirão
Campione in carica in Brasile, secondo nell’attuale Brasileirão, in finale della Copa Libertadores, e adesso pronto a prendersi anche la Champions League. È molto più che una bizzara fantasia, il nuovo progetto del Flamengo, uno dei più noti (e ricchi) club del Brasile, che da qualche anno sta cercando di riscattare la tradizionale fragilità economica e societaria dei club del Sudamerica.
La nuova idea passa per l’acquisizione di diversi club in giro per il mondo, trasformandosi in una multinazionale del pallone sul modello del City Football Group e della Red Bull. In cima alla lista c’è anche il Tondela, società di prima divisione portoghese, con cui il Flamengo punta a entrare nella massima competizione europea per club nel giro di pochi anni.
La rivoluzione societaria del Flamengo
Leggi anche | La squadra più migliorata d’Europa è italiana: lo dicono le statistiche
Sorprendente sì, ma non del tutto: chi ha seguito il calcio sudamericano degli ultimi anni si è accorto che le cose sono radicalmente ambiate, in seno al Mengão. L’ascesa alla presidenza del club dell’imprenditore Rodolfo Landim, nel 2014, ha segnato un punto di svolta nella storia del Flamengo, che si è ristrutturato su un nuovo ambizioso progetto economico, iniziando ad attirare grandi investimenti e, di conseguenza, rivoluzionando il proprio approccio al calcio.
Fino a quel momento, infatti, il club aveva agito come tutte le altre società del Sudamerica: concentrandosi sullo sviluppo di giovani talenti da rivendere a peso d’oro in Europa, e rafforzandosi con brasiliani di secondo piano, del campionato locale o di ritorno dopo infruttuose avventure nel Vecchio Continente. Ma Landim decise di invertire la tendenza, acquistando giocatori come Rafinha dal Bayern Monaco, Filipe Luis dall’Atletico Madrid, Gerson dalla Roma e Gabigol dall’Inter.
Leggi anche | Pedro, l’ex meteora della Fiorentina brilla al Flamengo
Contemporaneamente, metteva a segno il colpo più costoso della storia del calcio brasiliano, versando 14,5 milioni di euro al Cruzeiro per il centrocampisa uruguayano Giorgian de Arrascaeta, uno dei migliori giocatori del continente. Nel 2019 la difesa si rafforzava addirittura con un giocatore europeo, una rarità in Sudamerica, lo spagnolo Pablo Marì del Manchester City. Mentre la panchina veniva affidata al noto allenatore portoghese Jorge Jesus.
Iscriviti al nostro canale YOUTUBE
Dalla Copa Libertadores alla Champions League
Tutto questo ha condotto il Flamengo a mettere in bacheca due campionati nazionali, tre campionati carioca, due Supercoppe del Brasile, una Recopa Sudamericana e una Copa Libertadores, il più importante trofeo del continente. Ora, però, è arrivato il momento di un ulteriore passo in avanti.
Leggi anche | Lo zampino di Qatar e USA dietro alla rivelazione portoghese
Intervistato ieri dalla testata brasiliana Globo Esporte, il vicepresidente finanziario del club rubro-negro Rodrigo Tostes ha annunciato che a breve il club ufficializzerà l’acquisizione del Tondela, club al momento decimo nella prima serie portoghese. All’operazione dovrebbero partecipare altri non meglio specificati investitori, pronti a contribuire con 50 milioni di euro.
L’obiettivo è di condurre il Tondela nei primi posti del campionato lusitano nel giro di pochi anni. Un progetto molto ambizioso, considerato che nella storia portoghese solo due volte lo scudetto è andato a club non facenti parte del trio Benfica-Porto-Sporting (l’ultima volta è stato il Boavista, nel 2000) e che attualmente per la quarta posizione occorre scavalcare un club molto solido come il Braga.
Il Flamengo alla conquista del mondo
Leggi anche | Vinicius Jr, una giocata speciale: l’app per aiutare i bambini poveri
Ma i portoghesi sarebbero solo un primo passo: il rapido successo del Tondela farebbe da viatico per nuovi investimenti in giro per il mondo. Tostes parla dell’acquisto di club in Francia, Germania, Spagna, Cina, Africa e Stati Uniti, tutti uniti da un progetto sportivo incentrato sullo sviluppo dei giovani da rivendere ai grandi club, come già fatto dal Mengão in questi anni con Vinicius Junior e Lucas Paquetà.
La scelta del Portogallo come punto di partenza del progetto flamenguista non è dovuta, come si potrebbe pensare, alla questione linguistica e culturale, ma bensì a un fattore economico: la Primeira Liga, nell’ultimo decennio, è stato il campionato con il maggior volume di trasferimenti di giocatori al mondo (2,9 miliardi di dollari, davanti proprio al Brasile). Ciò significa che è il torneo più attivo sul calciomercato, che sviluppa i migliori talenti al mondo e su cui sono puntati gli occhi dei migliori osservatori europei.
Leggi anche | La prima grande notte di Raphinha con il Brasile
La decisione di puntare sul Tondela è stata presa per il fatto di essere controllato da un solo azionista, l’ex-difensore di Betis e Getafe David Belenguer. In capo a due anni, il Flamengo crede di poter portare i gialloverdi a disputare la Conference League; da qui a quattro anni il progetto prevede l’accesso all’Europa League, mentre tra sette od otto dovrebbe essere una presenza fissa in Champions.
Tostes ha parlato che il Tondela, così come le future acquisizioni, entreranno a far parte del marchio Flamengo, ma non si è sbilanciato su possibili modifiche a logo e colori sociali, sul modello Red Bull. “Abbiamo 46 milioni di fan nel mondo: è ovvio che dovremo trovare un modo di utilizzare il marchio sulla divisa dei nuovi club. Ma dobbiamo anche rispettare i tifosi locali”.
Leggi anche | Da stella dell’Ajax a riserva: che fine ha fatto David Neres
Siamo su Google News: tutte le news sul calcio CLICCA QUI