Lo spareggio Fiorentina Perugia per la serie A: storia di una doppia sfida intrisa di polemiche e dubbi.
Dal ritorno al campionato a 18 squadre all’aumento dei posti per chi scende di categoria, le idee sulla serie A sono sempre state tante e hanno stuzzicato – almeno teoricamente – i piani alti del nostro calcio. In pochi però ricordano che, negli scorsi anni, un esperimento in tal senso fu effettivamente portato a termine, senza però lasciare un ricordo indelebilmente positivo nella storia. Perché Fiorentina Perugia, sfida tra squadre di categorie diverse, col senno di poi ha generato molte polemiche per un format che in altri paesi – come la Germania – è prassi ma che qui difficilmente potrà essere ripetuto.
MARIO BOLATTI, IL CALCIATORE CHE SI MUOVEVA TROPPO POCO
Fiorentina Perugia: poli opposti
I nomi e il blasone delle due squadre suggerirebbero altro, ma in quella stagione – la 2003/2004 – la compagine di Serie A era il Perugia. Ancora nel pieno della gestione Gaucci, il club umbro arrivò quartultimo in campionato con 32 punti e fu costretto a giocare lo spareggio interdivisionale contro la sesta classificata della cadetteria. Il campionato – e il movimento calcistico in generale – in quegli anni fu protagonista di cambiamenti epocali: la stagione 2003/2004, ad esempio, fu l’ultima a 18 squadre in massima serie. Questo anche perché, dopo lo scandalo scommesse dell’estate, gli sviluppi portarono per l’appunto ad un ampliamento delle compagini partecipanti alla Serie A.
MARCIO SANTOS, MONDIALE PER CASO: LA SAUDADE, SHARON STONE E L’ICTUS
In Serie B la sesta classificata risultò essere la Fiorentina: il club toscano, che era ripartito poco tempo prima con il nome di Florentia Viola, l’anno precedente vinse il campionato di C2 ma fu promosso di diritto in Serie B per meriti sportivi. Svolse un campionato di medio alto livello, guadagnandosi dunque la possibilità di spareggio contro il Perugia. Un doppio incontro che molti davano già per scontato, quasi come fosse un contentino. Ma che invece regalò sorprendenti quanto inattese polemiche.
COPPA UEFA, 98/99: LA STRAORDINARIA CAVALCATA DEL PARMA
Il doppio confronto
Le due gare si svolsero nel mese di giugno. All’andata il Perugia di Cosmi, che giocava in casa, puntava a ribadire la superiorità di categoria. Le cose andarono però diversamente: pur priva del bomber Riganò, la Fiorentina giocò una partita gagliarda, passando in vantaggio quasi subito con Fantini e gestendo la gara senza troppi patemi. Per gli umbri si stava materializzando un vero e proprio incubo, tanto è vero che un furioso Gaucci in conferenza stampa minacciò un mese di ritiro forzato in caso di retrocessione.
LA LUNGA STORIA DEL PRIMO GOL IN SERIE A IN PAY PER VIEW
All’Artemio Franchi, però, il miracolo non avvenne. O meglio, avvenne, a differenza dei punti di vista: la Fiorentina passa di nuovo in vantaggio con Fantini, che viene poi anche espulso. Do Prado, vecchia meteora del nostro calcio, pareggia i conti all’82’ ma non basta: il Perugia retrocede, mentre la Fiorentina torna in Serie A dopo appena due stagioni dal fallimento.
LA CASA DE PAPEL TIFA VALENCIA: ENRIQUE ARCE IL SUPER TIFOSO
Parole roventi
Ovviamente l’andamento del doppio confronto e la conseguente posta in palio alimentò la tensione negli schieramenti. In particolare fece scalpore la protesta di Zeljko Kalac, portiere ex Milan e Nazionale australiana che all’epoca giocava titolare proprio nel Perugia, il quale in un’intervista al portale Sportsfan Clubhouse mostrò di avere parecchi dubbi sulla regolarità di quella doppia sfida. “Secondo me, nel 2004, lo spareggio per la A Fiorentina-Perugia fu una gara combinata: noi non potevamo oltrepassare mai la metà campo senza che l’arbitro non ci fischiasse qualcosa”, rivela il portiere.
“D’altronde io giocavo in un piccolo club se paragonato ai nostri avversari. Quella fu la prima volta in cui ebbi l’impressione che in 180′ non avremmo potuto avere una minima chance di vincere”. Lo stesso Presidente Gaucci, peraltro, accusò senza peli sulla lingua i Della Valle di aver corrotto gli arbitri: ovviamente la proprietà viola smentì con forza queste presunte illazioni.
A difesa della regolarità di quei match si erse Emiliano Mondonico, all’epoca dei fatti tecnico della Fiorentina, che a Violanews spiegò la sua versione dei fatti: “Riuscimmo a mettere in difficoltà il Perugia a livello tattico, loro fra l’altro si erano allenati molto sui palloni alti per contrastare Riganò. Ricordo anche che nel match di ritorno, sul risultato di 1-0, uno dei nostri giocatori, Fantini, fu espulso con rosso diretto. Quindi non mi pare che si possa parlare affatto di una doppia sfida combinata”.
Mondonico rispose poi, tramite il quotidiano La Nazione, alle accuse del suo collega Serse Cosmi, all’epoca allenatore del Perugia, che aveva definito quello spareggio “una farsa”: “È una persona intelligente, non credo volesse alludere davvero a certe cose. Forse si riferiva al fatto che a livello tattico non ci capirono nulla…”.
Rivalutare il format
È però lecito farsi una domanda: un format simile potrebbe funzionare se applicato attualmente? Difficile da dire, anche se obiettivamente tutto potrebbe tornare in auge, anche soltanto per spettacolarizzare una lotta per non retrocedere che negli ultimi anni ha costantemente perso interesse ed è stata oggetto di scherno.
Intanto, il precedente di Fiorentina Perugia continua ad aleggiare come uno spettro sul ritorno degli spareggi. Un precedente che, a distanza di 16 anni, si fa ancora fatica a digerire o dimenticare.
Per restare sempre aggiornati, seguici su Instagram e Facebook