Con Vlahovic sono diventati nove i giocatori che nella storia sono passati dalla Fiorentina alla Juventus. Vista la rivalità esistente tra i due club i tifosi viola li considerano dei “traditori”, ma com’è andata nelle precedenti otto occasioni?Â
Da Baggio a Vlahovic, i nove che hanno fatto il salto da Firenze a Torino sponda bianconera non hanno trovato sempre grande fortuna, però vediamo nel dettaglio tutti i casi.
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Fiorentina-Juve, a chi è andata bene
Il primo giocatore in assoluto a passare dal viola al bianconero fu Sergio Cervato nel 1957. Il terzino era stato uno dei protagonisti del primo storico scudetto della Fiorentina nel 1956. Ne vincerà altri due con la Juventus in altrettante stagioni dopo aver lasciato Firenze nel 1959.
Voto all’affare: 8
Ma a quell’epoca la rivalità tra i due club non era ancora diventata aspra come oggi. Il punto di svolta va ricercato nell’ultima giornata del campionato 1981-82, quando la Fiorentina perse in volata lo scudetto contro la Juventus anche per via di decisioni arbitrali controverse.
Da lì in avanti quasi ogni trasferimento di giocatori da Firenze a Torino è considerato dai tifosi viola una sorta di tradimento.
Figurarsi il primo della serie, quello di Roberto Baggio, miglior giocatore italiano dell’epoca, che nel 1990 dopo un Mondiale da protagonista assoluto passa dalla Fiorentina alla Juventus in cambio di 25 miliardi, una cifra enorme per l’epoca, ma meritata.
Nel primo Fiorentina-Juve affrontato da ex, in una partita in cui gli gridano di tutto, Baggio è un fantasma fino a quando si rifiuta di tirare un rigore, che invece calcia “male” De Agostini. Quando Maifredi lo leva, ecco uno dei momenti più memorabili nella storia del calcio italiano, con la sciarpa viola tirata dagli spalti verso Roby, che non solo non la rifiuta ma la indossa.
Detto questo, Baggio alla Juventus diventerà ancora più grande, vincendo una Coppa Uefa, il Pallone d’Oro e uno scudetto.
Voto all’affare: 8,5
Il caso di Chiellini è abbastanza peculiare, visto che quando va a Firenze lui è già di proprietà della Vecchia Signora. Un prestito per fargli assaggiare la Serie A, pronti via e alla prima giornata “fa espellere” Cassano ma non sfigura in una squadra che rischia la retrocessione.
Quindi quando va alla Juventus, dove debutta l’anno successivo, è un “tradimento” sui generis, per non dire inesistente. Da allora non ha mai abbandonato i bianconeri, diventandone capitano e leader assoluto.
Voto all’affare: non giudicabile
Colpo costoso, costosissimo, ma efficace, quello recente di Federico Chiesa. Anche qua, mezza sollevazione popolare a Firenze, ma mai come per il caso di Baggio.
Il figlio di Enrico arriva alla Juventus nell’estate del 2020 con un’operazione complessa, prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni per un totale di circa 60 milioni.
Il suo recente infortunio non ci fa dimenticare ciò che di buono aveva combinato in precedenza, diventando un giocatore pressoché imprescindibile per Pirlo prima e per Allegri in seguito.
Voto all’affare: 7,5
Fiorentina-Juve, a chi è andata male
Emiliano Moretti, elegante difensore centrale mancino considerato uno dei migliori prospetti a cavallo tra i due millenni, è rimasto sempre un po’ a metà strada tra bella promessa e grande giocatore. Nell’estate del 2002 la Viola fallisce, ma arrivano 2.5 milioni circa e veste bianconero. Non avrà grandissima fortuna Moretti a Torino, visto che giocherà appena 8 partite, surclassato da una concorrenza fortissima nel suo ruolo.
Voto all’affare: 5
Quando la Juventus finisce in B nel 2006 e si guarda intorno per cercare attaccanti trova una sponda nella Fiorentina e nel bulgaro Valeri Bojinov, arrivato in Italia, ma a Lecce, praticamente in fasce. Mai stato timido, Bojinov, che ottiene di indossare nientemeno che la maglia numero 9, seppur in B. In un campionato troppo piccolo per la Juve riesce a ritagliarsi qualche momento di gloria, prima di finire ceduto al Manchester City dopo appena una stagione.
Voto all’affare: 5,5
A proposito di gente poco timida, nell’estate del 2009 arriva alla Juventus dalla Fiorentina il centrocampista brasiliano Felipe Melo. Non aveva sfigurato in Viola, e di fronte a un’offerta di 25 milioni di euro è impossibile resistere. Nel 4-4-2 di Ranieri, accanto al portoghese Tiago o al danese Poulsen, Melo dovrebbe portare un po’ di qualità , ma affonda ben presto in due delle peggiori stagioni nella storia recente bianconera.
Voto all’affare: 4
Federico Bernardeschi non era considerato allo stesso livello di Baggio, ma la Fiorentina su di lui ci aveva investito molto, aspettandolo anche dopo un infortunio al piede. Con le sue cavalcate e il suo sinistro delicato, aveva già fatto innamorare i tifosi viola. Del resto “Berna” aveva deciso di indossare la maglia numero 10, mai banale. Estate 2017, piomba su di lui la Juventus, che offre 40 milioni. Anche questa offerta, irrinunciabile, e ciao Federico. Cinque anni dopo la sensazione è di un Bernardeschi come grande incompiuto, tanto che deve ancora rinnovare il contratto con i bianconeri in scadenza in estate.
Voto all’affare: 5,5
E poi c’è Neto. Chi? Giusto, il portiere che per due anni, dal 2015 al 2017 ha fatto la riserva di Buffon. Era andato via dalla Fiorentina a parametro zero, pochissimi hanno sofferto per la sua partenza.
Voto all’affare: non giudicabile
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