FIFA Series è il nuovo progetto della conferazione mondiale del calcio che parte in questi giorni di marzo 2024: ecco in cosa consiste e perché è stato creato.
È un periodo di grande rinnovamento per il calcio mondiale ed europeo. Mentre non si fa che parlare delle nuove competizioni che coinvolgeranno i più importanti club del mondo, come la nuova Champions League e il nuovo Mondiale per Club, c’è un’altra novità pronta a vedere la luce. Stiamo parlando delle FIFA Series, lanciate proprio in questi giorni. A partire dal 21 marzo 2024, è infatti iniziata la fase pilota di un nuovo torneo internazionale piuttosto particolare: comprende infatti solo squadra nazionali, ma non di primo piano del panorama internazionale.
Ufficialmente si tratta di una serie di amichevoli organizzate durante la sosta delle nazionali, e che coinvolgeranno 24 nazionali da tutte le confederazioni affiliate alla FIFA. L’evento permetterà a squadra che normalmente non si affronterebbero mai di confrontarsi in uno scenario internazionale, sfidandosi in gironi da quattro squadre, ognuno organizzato in una zona diversa del pianeta. Il lancio completo del progetto avverrà nel marzo 2026, e le successive edizioni si svolgeranno in ogni anno pari, sempre durante la sosta per le nazionali.
Sono stati organizzati, per questa prima edizione del torneo, sei gironi da quattro squadra. Il primo, in Algeria, comprende la squadra nordafricana, Andorra, Bolivia e Sudafrica. Il secondo vede l’Azerbaijan come padrone di casa, più Bulgaria, Mongolia e Tanzania. Il terzo gruppo è in Egitto, e vi partecipano anche Croazia, Tunizia e Nuova Zelanda. Il quarto e il quinto sono entrambi in Arabia Saudita: in uno troviamo Capo Verde, Cambogia, Guinea Equatoriale e Guyana; nell’altro Bermuda, Brunei, Guinea e Vanuatu. Infine, il sesto e ultimo girone è in Sri Lanka, con la selezione di casa che sfiderà Bhutan, Repubblica Centrafricana e Papua Nuova Guinea.
Perché sono state create le FIFA Series
L’obiettivo dichiarato delle FIFA Series è di sviluppare ulteriormente il calcio a livello globale e di “consentire una maggiore interazione calcistica internazionale”. Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha fortemente voluto questo progetto, presentandolo come un’opportunità per le piccole nazionali di tutto il mondo di mettersi in mostra in un evento speciale, raggiungendo una maggiore visibilità per sé e per i propri giocatori, e magari riuscendo pure a togliersi qualche soddisfazione con avversari più alla loro portata.
Benché tutto questo sia certamente parte del progetto, il vero motivo dietro le FIFA Series è essenzialmente politico. Grazie a questo torneo di amichevoli, Infantino fa un grosso favore a tante piccole federazioni soprattutto dell’Africa, dell’Asia, dell’Oceania e del Caraibi, zone spesso marginali del mondo del pallone ma che rappresentano un importante bacino di voti. È noto che l’elezione del presidente della FIFA e il supporto alle sue proposte è decisa soprattutto dalle federazioni minori, molto più numerose rispetto a quelle del Sudamerica e dell’Europa occidentale.
Rinsaldare il proprio bacino di voti è senza dubbio un obiettivo centrale nelle strategie di Infantino, la cui leadership negli ultimi tempi è stata messa in discussione, in particolare della federazioni scandinave e a causa dei suoi rapporti con Qatar e Arabia Saudita. Proprio l’Arabia Saudita è uno di quei paesi che beneficierà maggiormente dalle FIFA Series, arrivando a ospitare un altro torneo internazionale: Riad non partecopa al torneo con la sua nazionale, ma ospita addirittura due gironi. Un altro sarà, come visto in Azerbaijan, un paese molto discusso sul fronte dei diritti umani ma piuttosto ricco e volenteroso di ospitare match di prestigio (ha già organizzato una finale di Europa League e tre partite degli Europei del 2021).
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