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Con la vittoria di Budapest i bianconeri di Pirlo ipotecano il passaggio agli ottavi di Champions League: breve analisi di Ferencvaros Juventus

Serviva una vittoria per rilanciarsi in classifica e ipotecare il passaggio del turno. E, nonostante qualche difficoltà iniziale, tre punti sono stati. Ferencvaros Juventus, sfida affascinante per ciò che la compagine magiara ha rappresentato in passato, finisce 4-1 per i bianconeri, trascinati interamente dal loro arsenale offensivo. Va detto che la squadra ungherese ha giocato sotto ritmo, non riuscendo a imprimere al match una qualità che, evidentemente, i ragazzi di Rebrov non possiedono.

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Ferencvaros Juventus, attacco perfetto con la ‘Moraldo’

Alvaro Morata ha iniziato benissimo la stagione: dopo le quattro reti segnate in campionato, in Ferencvaros Juventus è arrivata la prima doppietta dal ritorno in bianconero. Lo spagnolo si è rapidamente trasformato da incognita a risorsa, in una squadra che – per motivi vari – ha dovuto fare a meno sia di Dybala che di Cristiano Ronaldo. Morata ha chiuso i conti nella prima ora di partita, annullando ogni velleità di rimonta avversaria.

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Poi, dal 60esimo in poi, la sua figura si è messa di lato per dare spazio a quella di Dybala, entrato molto bene nel match grazie a uno smalto fisico che, finalmente, sembra ritrovato. L’argentino ha segnato e fornito alcune giocate di altissima scuola, confermando una crescita che tutti i tifosi juventini attendono da settimane. Ronaldo il gol non lo ha trovato ma la cosa non pare averlo turbato troppo. Di partite, e occasioni per timbrare, ce ne saranno ancora parecchie.

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Tattica basica ma efficace

Per una volta, capita l’importanza di fare risultato, Pirlo ha abbandonato estetica e orpelli inutili per dare spazio a una formazione più concreta, schierata con due linee ben compatte e altrettante punte a creare sconquasso in avanti. In mezzo Arthur ha dato quell’ordine che, ultimamente, era un po’ mancato, mentre Rabiot ha messo a servizio della causa bianconera fisico e presenza.

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Ferencvaros Juventus ha – finalmente, direbbe qualcuno – visto in campo giocatori schierati nel proprio ruolo, ordinati e consapevoli ognuno del loro compito. Nel frattempo, Pirlo continua a lavorare sullo shift di Danilo a sinistra, in attesa del rientro di Alex Sandro. Il baricentro è stato tenuto costantemente alto, approfittando del livello dell’avversario. Mettiamola così: in attesa dell’ultimo match prima della pausa per le nazionali, quella di Budapest è stata una buona sgambata.

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Il ruolo di Arthur

Tra le prestazioni individuali fornite dai bianconeri in Ferencvaros Juventus, merita un focus quella di Arthur. Il brasiliano è stato il calciatore in grado di catalizzare e giocare più palloni di tutti. L’assenza di un vero e proprio regista offensivo ha fatto sì che Arthur venisse responsabilizzato maggiormente. Nel cuore della manovra l’ex Barcellona ha dato ordine e dettato i ritmi. Poi, per problemi intestinali, è dovuto uscire.

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Al suo posto è entrato Bentancur, ma la prima frazione giocata da Arthur fa ben sperare per il futuro. Il brasiliano non è mai stato un mostro di continuità. Saprà Pirlo toccare le corde giuste per stimolarlo al meglio? Ai posteri, come si dice, l’ardua sentenza. Nel frattempo, c’è la consapevolezza di avere in squadra un profilo in grado di adattarsi a varie situazioni tattiche. Il che, in attesa di tempi migliori, non è assolutamente poco.

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