Pedro Ruiz Delgado, ex grande promessa del calcio spagnolo, ha annunciato il ritiro dal calcio professionistico all’età di soli 24 anni. Una carriera spezzata da una serie di infortuni al ginocchio che non gli hanno mai permesso di raggiungere il suo pieno potenziale.
Cresciuto nelle giovanili del Real Betis, Ruiz si era trasferito al Real Madrid, dove aveva dimostrato tutto il suo talento. Era uno degli attaccanti più promettenti della sua generazione e aveva contribuito al trionfo del club nella UEFA Youth League del 2020, un trofeo che ha messo in evidenza il suo enorme potenziale.
L’infortunio devastante
Tutto è cambiato nel gennaio 2020, quando durante una partita con il Real Madrid Castilla ha subito un terribile infortunio: rottura del legamento crociato anteriore e di entrambi i menischi del ginocchio sinistro. Questo incidente ha segnato l’inizio della fine della sua carriera. Nonostante interventi chirurgici e un lungo percorso di riabilitazione, Pedro Ruiz non è mai riuscito a tornare a competere ai massimi livelli.
Il giovane attaccante aveva poi firmato con il Marsiglia nel 2021, sperando in una rinascita. Anche lì gli infortuni lo hanno perseguitato. Dopo un breve prestito al NEC Nimega, Pedro non ha potuto fare altro che accettare la realtà: il suo corpo non era più in grado di reggere i ritmi del calcio professionistico.
La decisione: il ritiro a soli 24 anni
“Sognavo di diventare un calciatore professionista fin da bambino, ma la mia carriera è stata segnata dagli infortuni”, ha confessato Pedro in un’intervista toccante. “Darei un braccio per poter giocare ancora cinque minuti, ma ormai so che non è possibile.”
Pedro Ruiz non si è lasciato abbattere e ha deciso di rimanere nel mondo del calcio in una nuova veste. Attualmente sta studiando un Master in Direzione di Calcio presso l’Università Europea e collaborerà con Leaderbrock Sports, l’agenzia che lo ha rappresentato durante la sua carriera.
Pedro Ruiz ha raccontato ad AS del suo infortunio che lo ha costretto a lasciare il calcio: “Nel mio caso, i medici a cui abbiamo mostrato il video non riuscivano a spiegarsi come, con un’azione in cui apparentemente non succede nulla, mi fossi rotto in quel modo. Il dottor Leyes, il chirurgo del Real Madrid, mi disse che era il peggior infortunio al ginocchio che avesse mai visto in vita sua…”
In merito alla sua decisione ha spiegato di aver provato tutto: “Sono andato a Cáceres per vedere Javier Alfonso, un medico specializzato in fisioterapia scientifica avanzata, che ha le migliori attrezzature disponibili. Ho passato un mese lì, dalle otto del mattino fino a mezzanotte. Poi altre due settimane. Mi ha detto: “Pedro, se io non riesco a rigenerarti la cartilagine, nessuno può farlo”. E non è stato possibile. Abbiamo speso tantissimi soldi, ma nulla ha funzionato.
Il mio problema non è che non possa giocare ad alto livello, è che non riesco nemmeno a correre da qui a lì (indica il muro). Nel ginocchio, l’osso urta contro l’osso, pam, pam, e si formano ematomi ossei. Non posso neanche togliermi lo sfizio. Darei un braccio per giocare cinque minuti una partita. Cos’è per me il calcio? È quello che ho fatto per tutta la vita… Ma non importa. Ora è il momento di vincere da un’altra parte (sorride)…”