L’esonero di Petkovic, già allenatore della Lazio, è solo l’ultimo tassello della profonda crisi societaria e tecnica del Bordeaux, penultimo in Ligue 1.
Nel 2009 il titolo nazionale, nel 2013 la Coppa di Francia, poi tre sesti posti in Ligue 1 e quattro partecipazioni alla fase a gruppi dell’Europa League, l’ultima tre stagioni fa: oggi, il Bordeaux si trova penultimo nel campionato francese, anche se ancora ampiamente in corsa per la salvezza. Ma lo specchio di una clamorosa retrocessione, a 30 anni dall’ultima volta in Ligue 2, ha già fatto saltare una testa, quella dell’allenatore svizzero Vladimir Petkovic.
L’ex-Lazio era stato scelto la scorsa estate dopo otto anni molto positivi sulla panchina della Svizzera per tirare fuori i Marines et Blanc da una crisi tecnica e societaria abbastanza grave, che nei primi mesi del 2021 aveva portato il club in amministrazione controllata, facendo temere per il fallimento.
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Il flop di Petkovic al Bordeaux
Una stagione iniziata senza alcun concreto punto fermo: a Petkovic è stata affidata una squadra molto giovane, privata però di due colonne come il terzino Youssouf Sabaly e il centrocampista Toma Basic. Lo svizzero ha costruito il suo Bordeaux attorno al talento di Yacine Adli, che però rappresenta fondamenta altrettanto precarie: ceduto in estate al Milan e rimasto in Francia in prestito, nel corso della prima metà della stagione è stato spesso al centro di voci che lo vedevano trasferirsi a Milano già a gennaio.
Una situazione non semplice da gestire, anche perché nel frattempo la grande speranza del club francese, la punta Josh Maja – divenuto celebre per meriti extra-sportivi, in quanto protagonista della docuserie Netflix Sunderland ‘til I die – non mai sbocciata. Quest’anno, per lui, solo 7 minuti di Ligue 1, seguiti dal prestito allo Stoke City.
Tutto il resto è venuto di conseguenza: nonostante abbia trovato un bomber in corsa nel coreano Ui-jo Hwang (9 gol fin qui), il Bordeaux di Petkovic ha dovuto attendere fino al 31 ottobre per vincere la sua prima partita. La realtà dei Marines et Blanc è quella di una squadra che ha preso gol in tutte le partite giocate in campionato, tra cui anche alcuni risultati più o meno tennistici: 4-0 dal Nizza ad agosto, 5-2 dallo Strasburgo a dicembre, 6-0 dal Rennes a gennaio, e 5-0 dal Reims nell’ultima di Ligue 1.
Per un tecnico come Petkovic, noto per l’abilità nel costruire una fase difensiva solida (la sua Lazio, nel 2012-13, fu la quarta miglior retroguardia della Serie A), ritrovarsi alla guida della peggior difesa del torneo (58 gol subiti in 23 partite: il St-Etienne ultimo ne ha presi “appena” 44) è stato chiaramente un brutto segno.
Già dopo la sconfitta con il Rennes, il mese scorso, si era vociferato di un possibile cambio in panchina, con Thierry Henry pronto a subentrare, ma alla fine non se n’è fatto nulla. La batosta di domenica in casa del Reims è stata il colpo del ko per Petkovic, specialmente dopo che nel post-partita il tecnico svizzero ha iniziato la sua analisi del match lamentandosi dell’arbitraggio. Non è ancora chiaro chi lo sostituirà, però, dato che Rudi Garcia ha già declinato l’offerta del Bordeaux.
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