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La salvezza dell’Empoli potrebbe essere l’ennesimo miracolo di Davide Nicola, arrivato a gennaio e capace di ribaltare la squadra fino a quel momento in uno stato catatonico

La vittoria contro il Torino dello scorso week end ha riacceso i riflettori sul lavoro che Davide Nicola sta svolgendo a Empoli da tre mesi a questa parte. Arrivato a metà gennaio dopo una serie terrificante di sole tre vittorie in sedici partite sotto la gestione Andreazzoli, il tecnico autore delle salvezze di Crotone e Salernitana ha risvegliato la qualità latente nei giocatori toscani toccando le corde giuste per la salvezza. Dopo otto gare senza vittoria tra la fine di novembre e la metà di gennaio, l’arrivo di Nicola è corrisposto ad un vero e proprio cambio di rotta con l’Empoli capace di infilare sei risultati utili consecutivi composti da tre vittorie e tre pareggi, prima di una nuova serie di sconfitte che però devono essere lette con attenzione. 

Innanzitutto c’è un dato fondamentale da analizzare delle undici partite in cui Nicola ha allenato l’Empoli: le reti segnate e subite. Se prima del suo arrivo i toscani avevano incassato trentacinque reti in venti partite, dal momento del suo approdo in Toscana i gol subiti sono diventati dodici in undici partite, testimoniando una nuova unità di intenti e l’eliminazione di quegli sbandamenti difensivi delle gestioni precedenti. Ma sono i gol segnati il dato che più fa capire come l’impatto di Nicola sia così fondamentale: dall’inizio della stagione fino a metà gennaio l’Empoli era la squadra che – insieme alla Salernitana – aveva segnato di meno, solamente dodici gol in venti partite, bottino terribile che era costato la panchina a Zanetti prima e ad Andreazzoli poi. Dall’arrivo di Nicola il dato è cambiato radicalmente: sono quattordici i gol segnati nelle undici partite con il nuovo allenatore, un incredibile cambio di marcia se si pensa a come questa stagione stava andando fino al mercato invernale. 

Questi numeri sono anche importanti per analizzare le vittorie e le sconfitte in questo ciclo di undici partite: le prime sei gare – vinte o pareggiate – hanno portato in dote vittorie con almeno tre gol segnati (contro Monza, Salernitana e Sassuolo) mentre i pareggi hanno messo in mostra una difesa di ferro, con al massimo un gol subito (contro Juventus e Fiorentina) e addirittura una rete inviolata contro il Genoa. 

Anche il ciclo successivo, quello composto da quattro sconfitte contro Cagliari, Milan, Bologna e Inter ci parla di una squadra che ha trovato difficoltà a segnare – contro però tre delle prime quattro della classe – ma che ha mantenuto solidità concedendo veramente poco. Tre delle sconfitte sono arrivate per una rete a zero (contro Cagliari, Milan e Bologna) e solamente contro l’Inter sono stati due i gol subiti da Caprile. 

Nicola salverà l’Empoli? 

Torniamo quindi alla gara vinta contro il Torino la scorsa giornata, con un 3-2 a rifilato alla squadra di Juric che nonostante la doppietta di Zapata si è dovuta arrendere all’entusiasmo dei ragazzi di Davide Nicola. La squadra ha dimostrato con questa vittoria di credere in una salvezza possibile e di quanto l’arrivo del tecnico abbia cambiato lo stato d’animo di uno spogliatoio fino a quel momento In balia di se stesso. 

Domani la gara contro il Lecce sarà decisiva perché le due squadre sono divise da un punto in classifica e un’eventuale vittoria lancerebbe l’Empoli e il suo allenatore verso un finale di stagione infuocato ma più tranquillo. Le gare contro Napoli, Atalanta, Frosinone, Lazio, Udinese e Roma dovranno essere affrontate con un occhio alle concorrenti per la permanenza in Serie A, ma con questo atteggiamento un nuovo miracolo di Davide Nicola sembra ormai possibile. 

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