Franco Ceravolo, dirigente sportivo, ha scoperto Emerson Palmieri portandolo giovanissimo in Italia, al Palermo, nel 2014
Il padre calcistico di Emerson Palmieri è stato Franco Ceravolo. Lo ha scoperto in Brasile, quando lavorava con Lippi per il Guangzhou, in Cina. Nel 2014 lo ha portato a Palermo e ora si gode la sua crescita, è fiero del suo percorso e avvisa: “Un giocatore come lui può far comodo a tutte le big della Serie A” le sue parole a Minuti di Recupero.
Sul terzino del Chelsea e della Nazionale Italiana ci sono diverse squadre, pronte ad approfittarne a gennaio: ci pensa il Napoli, la Juventus e anche l’Inter di Conte, a caccia di esterni pronti per il suo 3-5-2. “Emerson – dice Ceravolo – può ricoprire tutti i ruoli. Ha una grande dote: è sapiente tatticamente. Fa le cose semplici e ha una grande facilità di corsa”.
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Emerson Palmieri al Palermo: come nasce l’intuizione di Ceravolo
Ceravolo, nel corso della sua carriera, ha lavorato anche in Cina, al Guangzhou. Quell’esperienza lo porta a scoprire Emerson Palmieri: “Per il Guangzhou sono stato un mese in Brasile alla ricerca di giovani talenti su cui investire. Emerson era di proprietà del Santos e non giocava neppure troppo. Era una riserva. Lo vidi in 3-4 spezzoni di partita e mi colpì. In quel periodo, però, il Guangzhou non poteva tesserare un altro straniero”.
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Ceravolo, quando si trasferisce a Palermo, non dimentica quegli appunti sul taccuino: “Appena arrivato, è stata tra le prime operazioni fatte. Mi ricordai di Emerson e lo portai a Palermo. Lo pagammo pochissimo, praticamente gratis. L’operazione fu così conclusa: prestito con diritto di riscatto a cifre irrisorie. Ma a fine stagione andai via da Palermo e lui, dato che i rosanero non lo riscattarono, si trasferì alla Roma. Zamparini non era molto convinto della mia operazione. Sono felice del fatto che il tempo mi abbia dato ragione”.
Terzino moderno: le caratteristiche di Emerson
Ceravolo racconta i dettagli che lo convinsero a puntare su Emerson: “Pur giocando poco, mi impressionò per la facilità di corsa e di calcio. Anche tatticamente, pur giocando in Brasile, era molto intelligente. Sapeva come muoversi. In attacco era fortissimo e in difesa molto attento. Per questo dissi a Zamparini di prenderlo”.
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La sua crescita, dal Palermo al Chelsea, fino alla Nazionale Italiana, è motivo d’orgoglio: “Ho visto la partita dell’Italia contro la Polonia e mi ha fatto molto piacere vederlo all’opera. E’ cresciuto tanto e sono felice per lui. La vittoria di noi dirigenti e talent scout è quella di prevedere dove possono arrivare i calciatori. Quando ci puntai, ero convinto potesse far bene in Europa. Aveva tutte le caratteristiche adatte ad imporsi nei nostri campionati”.
Emerson in Italia: dove può giocare in Serie A
Radiomercato accosta Emerson al Napoli, alla Juventus, all’Inter. Anche lui si è espresso e ha detto apertamente di voler tornare in Italia per due motivi: perché al Chelsea gioca poco e perché, di conseguenza, il consiglio di Mancini è stato quello di rientrare in Serie A per disputare da protagonista gli ultimi mesi prima degli Europei.
Ma dove può giocare Emerson? “Uno come lui può essere adatto a tutte le big del nostro campionato. Al Chelsea sta avendo un momento difficile, ma solo perché parliamo di una grande squadra europea”.
Le ipotesi sono tante: “Sarei felicissimo se si trasferisse al Napoli, ad esempio, perché – spiega Ceravolo – lo allenerebbe Gattuso, che ho scoperto da piccolissimo. Con Insigne ho visto che l’intesa nell’Italia è straordinaria. Ma Emerson può essere utile anche alla Juve o all’Inter. Per la sua capacità di corsa può fare l’esterno alto o basso oppure il centrocampista in un 3-5-2″.