In vista della sfida con lo Slavia Praga, col derby alle porte, José Mourinho deve sciogliere il nodo Dybala: qual è la migliore gestione dell’argentino?
Dybala o non Dybala, è questo il dilemma. Non deve essere più sereno di quello di Amleto l’animo di José Mourinho, che dopo la folle rimonta di Lecce deve preparare due gare cruciali per la stagione della Roma. Il primo ostacolo sul cammino dei giallorossi porta le stigmate di un vecchio spauracchio, lo Slavia Praga, già parzialmente esorcizzato all’Olimpico, quando Bove e Lukaku hanno domato i cechi prima di un secondo tempo soporifero. In Repubblica Ceca, dunque, gli uomini di Mou hanno l’occasione di chiudere la questione primo posto, fondamentale per evitare i fastidiosi spareggi, ma anche un punto andrebbe bene, considerando che poi le sfide con Servette e Sheriff non paiono degli ostacoli insormontabili. Una sconfitta, però, complicherebbe tutto, perché costringerebbe, poi, Roma e Slavia a un delicato gioco di nervi e gol per il primo posto, aggiungendo stress a una squadra già elettrica come quella capitolina.
La sfida europea, dunque, è importante per i giallorossi, ma chiaramente lo è, anche molto di più, pure il derby in programma domenica, con nemmeno 48 ore di distacco dalla gara con i cechi. Servirebbe gestione, una parola sempre delicata nella gestione Mourinho, e ciò ci porta al dubbio amletico di José. Nel post partita contro il Lecce, il portoghese è stato franco, ammettendo di non voler portare Paulo a Praga, ma sottolineando anche che l’argentino vuole giocare. In più di un’occasione il tecnico ha sottolineato come nessuno quanto Dybala conosca il suo stesso corpo, per cui cosa fare ora: dare retta alle sensazioni dell’argentino o al buon senso, che porta a un’esclusione, almeno parziale, del calciatore dalla trasferta in Repubblica Ceca?
Sullo sfondo, però, ci sono anche altre considerazioni da fare: questa Roma può fare a meno di Dybala? E poi, non avrebbe bisogno di riposo anche Lukaku? Il belga, gol e rigore a parte, è sembrato appannato contro il Lecce, in chiaro debito di ossigeno, e altri 90 minuti a Praga potrebbero pesare non poco. E infine, è immaginabile una Roma senza i sue due mostri sacri lì davanti? La questione è davvero delicata e Mourinho ha il suo bel da fare nel risolvere questo enigma.
LEGGI ANCHE: Infortunio Pulisic: le condizioni del rossonero
Slavia Praga-Roma: la gestione di Dybala e Lukaku
Le sensazioni, alla viglia del match, vanno nella direzione di un impiego regolare di Lukaku, mentre Dybala, nonostante la voglia di giocare, dovrebbe partire fuori. Sembra la scelta più sensata, eppure forse non la migliore in questo momento. Come detto, Lukaku è sembrato parecchio in debito d’ossigeno e si potrebbe pensare di farlo riposare, utilizzando al suo posto un Belotti che quest’anno ha sempre dato segnali positivi, raccogliendo meno minutaggio di quanto meritato. In coppia col Gallo si potrebbe puntare su El Shaarawy, con tutta probabilità in panchina nel derby, quando ci sarà anche Azmoun, assente dalla lista UEFA.
In questo modo, Mourinho potrebbe far rifiatare anche Lukaku, oltre che Dybala, portandoli in panchina in caso di difficoltà . Un’altra sensazione, infatti, è che l’argentino abbia bisogno comunque di mettere altri minuti nelle gambe, quindi a prescindere un impiego con lo Slavia Praga sarebbe auspicabile. In questo modo, Mou avrebbe i suoi bomber freschi per il derby, ma qui poi subentra nuovamente l’interrogativo: si può battere lo Slavia Praga senza Lukaku e Dybala?
La logica vorrebbe che sì, è possibile battere i cechi con una coppia d’attacco di tutto rispetto come quella composta da Belotti ed El Shaarawy, ma la logica di Mourinho potrebbe suggerire altro, perché il portoghese ha dimostrato, a parole e con i fatti, di reputare imprescindibili, per ogni tipo di partita, i suoi due fenomeni, e i giallorossi sono apparsi molto dipendenti da loro. Per cui, contro lo Slavia Praga spazio probabilmente a Lukaku, ma non a Dybala, se non a partita in corso, con la speranza di indirizzare presto il match e di poter concedere almeno qualche minuto al gigante belga.
La Roma senza Dybala: manca la fantasia
Andando ad analizzare il rendimento della Roma senza Dybala, è chiaro da dove vengano quelle domande che attanagliano la mente di Mourinho. Comprensibilmente, i giallorossi cambiano moltissimo con la presenza in campo dell’argentino, capace di dare a tutta la squadra una qualità superiore. Senza l’ex Palermo, i giallorossi hanno raccolto appena una vittoria in campionato, quella giunta nel recupero con il Monza, e hanno perso le due sfide con le milanesi e pareggiato con la Salernitana. Le altre quattro vittorie in campionato sono arrivate col 21 in campo, pure se solo parzialmente a Cagliari, così come però le sconfitte con Verona e Genoa e il pareggio a Torino. Diversa la musica in Europa League, dove la Roma ha conquistato tre vittorie e Dybala ha giocato appena 29 minuti.
La sensazione, comunque, è che al netto di problemi difensivi, la presenza in campo di Dybala dia più consapevolezza a tutta la squadra e, chiaramente, accenda la fantasia di un reparto offensivo che altrimenti fa molta fatica ad esprimersi. Specialmente nelle difficoltà , dunque, la Roma si affida moltissimo alle giocate dell’ex Palermo e in quest’ottica il derby è una partita in cui il campione del mondo servirebbe come il pane. D’altronde, lo scorso anno Dybala ha saltato il derby di andata e ha giocato solo 45 minuti del ritorno, in condizioni non ottimali, e la Roma ha rimediato due sconfitte.
C’è una Roma con e una Roma senza Dybala, dunque, ma questa dipendenza dall’argentino si estende anche a impegni che sembrerebbero più alla portata per i giallorossi. È un bene che l’argentino dia quel qualcosa in più alla squadra di Mourinho, ma è preoccupante che senza di lui, troppo spesso, la luce sia troppo spessa. Da qui tutti i dubbi di Mourinho, ma forse sarebbe meglio trovare un modo per far rendere la Roma a prescindere da Dybala, puntando sull’argentino come enorme valore aggiunto.