Radu Dragusin è il nuovo difensore rumeno della Juventus, fatto esordire ieri in Champions League e ultimo di una serie di giovani che Andrea Pirlo ha aggregato alla prima squadra. Scopriamolo insieme.
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Non si può non dare atto ad Andrea Pirlo di avere il coraggio di scommettere sui giovani: dopo l’esordio a sorpresa di Frabotta, a inizio stagione, e poi di Portanova e Vrioni, ieri sera contro la Dinamo Kiev è toccato a Radu Dragusin, il 18enne difensore rumeno subentrato a Demiral per gli ultimi venti minuti di partita.
L’infortunio di Chiellini gli è valso la prima chiamata con la squadra maggiore, esordendo direttamente in Champions League, e tutto sembra indicare che la Juventus abbia molta fiducia nella sua crescita.
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Dragusin, la scalata nelle giovanili bianconere
Dragusin è arrivato a Torino nell’estate del 2018 dal Regal Bucarest, che all’epoca avava come direttore sportivo una vecchia conoscenza della Serie A come Florin Raducioiu. Il difensore centrale era già uno dei principali prospetti del calcio rumeno, capitano della Nazionale Under-16 e appena eletto miglior giocatore del campionato Under-15 locale; per portarlo in Italia, la Juventus riuscì a vincere la concorrenza di altri club, tra cui anche l’Atletico Madrid.
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250mila euro è stata la cifra sborsata per il suo acquisto, non poco per un adolescente. Dragusin è però subito diventato un elemento importante nelle categorie giovanili juventine, conquistando tutti i suoi allenatori, da Simone Barone a Francesco Pedone, da Lamberto Zauli a Fabio Pecchia. Proprio quest’ultimo, a inizio anno, lo ha voluto promuovere nell’Under-23, che milita nel campionato di Serie C.
Dragusin ha avuto limitate occasioni di mettersi in mostra nella terza serie italiana, a causa della sospensione del torneo per la pandemia, ma in quel poco che si è visto ha confermato il tutto il bene che si diceva di lui.
Radu Dragusin, ruolo e caratteristiche
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Ciò che colpisce immediatamente di Dragusin è la stazza fisica: è alto 191 cm e ha una struttura robusta, tipica da difensore centrale. Lui stesso, però, ammette di ispirarsi a Van Dijk, il che denota una certa attitudine all’impostazione, che sicuramente potrà essere affinata accanto a un collega come Bonucci. Chi lo conosce mette in evidenza anche la sua forte personalità, che fa passare in secondo piano il fatto che compirà solo 19 anni il prossimo febbraio.
Pirlo, che inizialmente sarebbe dovuto diventare allenatore dell’Under-23, lo ha studiato a dovere e ha maturato così la decisione di aggregarlo presto alla prima squadra. L’esordio sarebbe anche potuto arrivare prima, ma Dragusin è risultato positivo al Covid-19 a metà ottobre, al ritorno dalla Nazionale (aveva esordito dal primo minuto nell’Under-21 allenata da Adrian Mutu), e si è atteso fino alla guarigione per inserirlo per la prima volta tra i convocati della Juventus, per la partita contro la Lazio.
Poi, la prima panchina, contro il Ferencvaros, e infine l’esordio di ieri sera contro la Dinamo. Radu Dragusin sta scalando rapidamente le gerarchie bianconere, anche se probabilmente ci vorrà del tempo prima di vederlo diventare stabilmente un nome della prima squadra. Intanto, però, Pirlo sta riuscendo pian piano a valorizzare un settore giovanile che da tempo aveva bisogno di fiducia, e di cui il rumeno potrebbe essere il fiore all’occhiello.
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