Stamattina – anzi, per i più nottambuli, ieri notte – la notizia che Mike Maignan era atterrato a Milano, prima di ogni altra cosa, ha condotto a un unico pensiero. Donnarumma non sarà più il portiere del Milan. Sembra il contrario di quello che tutti pensavano, come se si fossero accordati per far perdere una scommessa milionaria. Perché sembrava la storia perfetta: il Milan si qualifica in Champions all’ultimo e salva tutti. Calhanoglu, Romagnoli, Donnarumma. Insomma, un happy ending.
Invece, secondo alcune fonti, Maldini e Donnarumma si sarebbero accordati per un ingaggio di 9 milioni all’anno, ma Raiola, procuratore del portiere, avrebbe preteso in tutto ciò 20 milioni di commissioni. Maldini ha detto no, e quindi Donnarumma, contratto in scadenza fra pochi giorni, quasi certamente se ne andrà. Il quasi è d’obbligo perché, visti i ribaltoni delle ultime ore – Maignan al Milan, Conceicao (non) al Napoli, Conte e Zhang che litigano sugli ingaggi – a questo punto il colpo di scena potrebbe essere di nuovo dietro l’angolo. Magari Donnarumma rimane.
Ecco 3 soluzioni per capire dove va Donnarumma.
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Dove va Donnarumma: resta al Milan
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E’ la meno quotata di tutte, visto quanto accaduto ieri. Eppure, il portiere, se volesse veramente tenere fede al suo cuore (presunto) milanista, con un colpo di reni dei suoi potrebbe svincolarsi da Raiola (cosa pressoché impossibile ora). Rimarrebbe al Milan come primo portiere a giocare la Champions League, ed è chiaro che il suo sogno – in base a quanto detto durante la stagione – si avvererebbe.
Ma è molto difficile che il Milan pensi a questo punto di tenerlo. Mike Maignan è un ottimo portiere: è alto 1,91 metri, ha un gran fisico, ha grandi riflessi ed è coraggiosissimo nelle uscite. In più è stato il portiere della squadra campione di Francia, nonché papabile titolare all’Europeo con Deshamps – anche se molto difficile. Se Maldini lo ha preso e ci ha investito 15 milioni (cifra non proprio bassa di questi tempi, soprattutto per uno in scadenza) non scalderà la panchina.
Questa soluzione, di fatto, è meno plausibile.
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Dove va Donnarumma: all’estero
Sarebbe la soluzione migliore.
Viste le turbolenze degli ultimi giorni, Donnarumma farebbe bene a lasciare il campionato italiano. Per se stesso e i tifosi del Milan. Finire in un grande club italiano sarebbe una perculata troppo insostenibile per i tifosi rossoneri, che non perdonerebbero al portiere la scelta di essere andato in una squadra rivale. In generale, poi, i trasferimenti di giocatori fra club rivali non visti in generale dal tifoso (vecchio stampo, ormai tocca ribadirlo: i più giovani magari non lo sentono il legame con la maglia).
Il Milan non si ritroverebbe il portiere ceduto gratuitamente nel suo campionato e Donnarumma eviterebbe fischi assordanti. Inoltre, personalmente, un’avventura all’estero potrebbe avere anche risvolti educativi. Andare al Real Madrid o all’Atletico (se dovessero cedere Oblak) sarebbe un motivo per misurarsi in un nuovo torneo e rientrare nel ciclo dei campionissimi, giocando la Champions League per vincerla.
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Ma anche qui c’è un’antitesi importante. Il prezzo di Donnarumma, fra stipendio e commissioni al procuratore, è di quasi 30 milioni. Difficile che qualcuno, anche molto ricco, decida investire così tanto per un portiere che, al netto di quanto fatto vedere, non ha mia giocato la Champions.
Per di più, al momento, in Europa non ci sono top club con l’esigenza di cambiare portiere – al massimo, il Manchester United o il PSG potrebbero pensare a un rinnovo del numero uno. Anche il Barcellona, però, ci potrebbe pensare. ter Stegen è molto forte ma ha 29 anni. Visto che il Barca è in aria di rivoluzione – e che pensa solo a giocatori a parametro zero – arrivare a un top player come Donnarumma e cedere il tedesco sarebbe un atto chiaro della dirigenza. Le cose stanno cambiando.
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Dove va Donnarumma: alla Juventus
Non è la soluzione migliore, ma la più probabile.
Fermo restando che la Juventus è in ottimi rapporti con Mino Raiola, da mesi si vocifera che ai bianconeri serva un nuovo portiere. Szczesny ha mantenuto la porta inviolata solo in sei occasioni quest’anno e, in una stagione complicata per tutta la Juventus, non può dirsi solo colpa sua. Questo è stato il suo quarto anno alla Juventus e il primo senza un trofeo: se la dirigenza volesse una scusa per cambiare portiere, adesso avrebbe l’occasione.
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Rimane sempre il grande dubbio di natura economica, cioè se la Juve potrà permettersi realmente Donnarumma nel momento in cui la società ha chiesto il rinvio del pagamento di 4 mensilità ai giocatori. Posto che dalla qualificazione in Champions arrivano diversi milioni, sarebbe comunque difficile giustificare ai dipendenti uno stipendio di 7, 8 o 9 milioni per un nuovo tesserato 22enne. Per non parlare dell’opinione pubblica dei tifosi. Accetteranno Donnarumma, colui che ha baciato lo stemma del Milan allo Stadium? Accetteranno Donnarumma, colui che ha più volte polemizzato contro i bianconeri?
Certo, anche Bonucci ha cambiato araldo senza troppi problemi, e al ritorno in bianconero, dopo un anno di Milan, ha ripreso a vincere. Ma non ha passato momenti felici.
Per capire dove va Donnarumma, comunque, non serve altro che aspettare qualche giorno. Adesso, probabilmente, nemmeno lui losa.
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