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In settimana, dopo l’eliminazione inaspettata dell’Atalanta dalla Champions League per mano del Club Bruges, Gian Piero Gasperini è stato piuttosto chiaro: “C’è un inizio e una fine, vedremo se andare a scadenza o se interrompere prima. Non ci saranno altri rinnovi“, ha detto. Il suo attuale accordo è fino a giugno 2026. Già l’estate scorsa, dopo la vittoria dell’Europa League, è stato ad un passo dall’addio: col Napoli c’eravamo quasi, poi ha scelto di restare. Forse non è mai stato del tutto convinto di farlo, ma alla fine è andata così. Ma la prossima potrebbe andare diversamente.

Ci sono tutti i presupposti per un addio a fine stagione: dopo nove anni, il ciclo Gasperini all’Atalanta potrebbe essere arrivato alla fine. Per i Percassi non sarà facile trovare un sostituto mentre per l’allenatore non sarà complicato trovare subito una nuova squadra. Dopo gli incredibili successi con gli orobici, per lui potrebbero aprirsi tante porte, in Italia e non solo. Quali potrebbero essere quindi le possibili destinazioni? Prendiamo in considerazione tre ipotesi.

Ricostruire il Milan

Con l’eliminazione in Champions League, la stagione del Milan è praticamente giunta alla fine. Ora a Sergio Conceicao resta soltanto un obiettivo: provare a raggiungere il quarto posto, che è però un traguardo minimo, che di certo non salva l’annata. Potrebbe salvare la sua panchina, è chiaro, ma la sensazione è che a giugno, dopo due anni di disastri, si potrebbe arrivare anche ad una rivoluzione del management, e a quel punto è facile immaginare un cambio di guida tecnica.

L’ennesimo in un anno. Il Milan deve ricostruire solide basi, quelle che avevano messo Maldini e Massara prima che Cardinale, Furlani e Moncada decidessero di buttarle giù. Un direttore sportivo all’altezza della storia del club deve essere una priorità, poi la scelta dell’allenatore. E perché no, puntare su Gasperini per ripartire, per aprire un nuovo ciclo, per valorizzare i giocatori giovani e meno giovani e puntare su un sistema di gioco che si avvicina molto alle caratteristiche dell’attuale rosa (il sistema di difesa a uomo lo utilizzava anche Pioli). Per lui potrebbe essere un’ipotesi affascinante.

Il sogno Juventus

Tutto è iniziato dalla Juventus. Gasperini è stato un giocatore bianconero, cresciuto nel vivaio bianconero per finire alla prima squadra, e ha fatto anche l’allenatore per dieci anni nelle giovanili prima di prendere poi altre strade. Che con la Juventus non si sono più incrociate, anche se qualche possibilità, in passato, c’è stata. I bianconeri lo scorso anno hanno fatto un scelta forte: via Allegri per Thiago Motta, e quindi un cambio radicale di stile di gioco, di comunicazione e di gestione.

L’ex Bologna però sta riscontrando molte difficoltà e, come nel caso di Conceicao, eliminato dalla Champions, gli è rimasto soltanto l’obiettivo quarto posto. La società, che di soldi sul mercato ne ha spesi, potrebbe decidere di cambiare di nuovo e potrebbe andare su Gasperini per un ritorno tanto romantico quanto utile per ricominciare e ricostruire. Siamo certi che il Gasp non se lo farebbe dire due volte.

In coppia con Ranieri

A proposito di squadre da ricostruire: ce n’è un’altra che potrebbe diventare allettante per Gasperini ed è la Roma. Se quella di Milan e Juventus è stata una stagione deludente e fallimentare, quella dei giallorossi è stata un totale disastro, e le colpe sono tutte della società. L’esonero di De Rossi dopo quattro partite, la scelta scellerata di Juric durate nove giornate, l’arrivo di Ranieri a sistemare il tutto.

Sir Claudio ha già l’accordo con la proprietà per diventare, dalla prossima stagione, il direttore tecnico e quindi a lui è affidata la ricostruzione: il sogno è Ancelotti, ma anche Gasperini potrebbe affascinare. In coppia con l’ex allenatore del Cagliari, il Gasp potrebbe riportare entusiasmo in giallorosso e un progetto di grande livello, con giocatori giovani e di prospettiva.

Pasquale La Ragione

Napoletano fuori, milanista dentro. Direttore responsabile ed editoriale di MilanLive.it, jolly su Minuto di Recupero. Non so fare nulla ma lo faccio splendidamente bene. Amo il calcio e le sue contraddizioni. Il sogno nel cassetto è uscire a cena con Paolo Maldini.