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Chi è il direttore sportivo dell’Atalanta: dopo l’addio di Sartori nell’estate del 2022, la società ha scelto l’uomo giusto

La vittoria dell’Europa League è la perfetta chiusura di un cerchio. Un percorso, quello dell’Atalanta, semplicemente fantastico, unico, difficilmente ripetibile. Un ciclo vincente costruito a tappe, obiettivo dopo obiettivo, grazie allo splendido lavoro di tutte le componenti. Dalla gestione dei conti all’area sportiva, dall’allenatore ai giocatori. Tutti, nessuno escluso. Gian Piero Gasperini è senza ombra di dubbio l’artefice massimo. I suoi principi di gioco, modificati e aggiornati anno dopo anno a seconda delle caratteristiche dei giocatori a disposizione, sono stati la base di tutto. Il suo lavoro ha infatti permesso la valorizzazione tecnica e quindi economica di ognuno dei componenti della sua rosa. La società ha potuto così sostenersi fino a diventare una delle più solide del nostro campionato, tanto da poter investire la scorsa estate quasi tutti i soldi della cessione di Hojlund al Manchester United.

Adesso Gasperini sembra aver deciso di cambiare aria. Le sue dichiarazioni dopo la finale di Europa League sono state abbastanza eloquenti: “Mi trovo in una situazione in cui hai una moglie con tre figli ma sei tentato da una donna bellissima“. Quella donna bellissima, a meno di clamorose sorprese, pare essere il Napoli. De Laurentiis e Manna stanno facendo di tutto per portarlo in azzurro e iniziare con lui un nuovo ciclo. Per quanto l’Atalanta sia ormai diventata una grande realtà del calcio europeo, un passaggio in una big del nostro campionato se lo meriterebbe. D’altronde tutte le cose finiscono e gli orobici hanno dimostrato di saper scegliere bene gli uomini giusti come quando, nel 2022, Giovanni Sartori, l’altro artefice del clamoroso percorso Atalanta, ha deciso di ripartire dal Bologna (e anche lì si sta togliendo le sue soddisfazioni). Al suo posto è arrivato un direttore sportivo più giovane e che sta facendo benissimo.

Direttore sportivo Atalanta

Il direttore sportivo dell’Atalanta dall’estate del 2022, e cioè da quando Sartori è passato al Bologna, è Tony D’Amico. E’ stato un centrocampista di provincia prima di iniziare la carriera da dirigente nel 2018 con l’Hellas Verona. Fu lui a scegliere Ivan Juric e a costruire la rinascita dei gialloblu dopo la retrocessione. Con il croato in panchina la squadra fece benissimo e, oltre ai risultati, riuscì anche a racimolare un po’ di soldi dalle cessione dei giocatori che lui stesso portò in Veneto, come ad esempio Rrahmani e Amrabat. Il passaggio all’Atalanta è avvenuto di recente ma può già dire di aver portato a casa un’Europa League e di aver inciso nei risultati con alcune importanti scelte: ha piazzato Hojlund allo United per 80 milioni e Romero al Tottenham per 50 milioni, al tempo stesso ha portato alla Dea l’eroe della finale Lookman, il redivivo De Ketelaere (con un’operazione straordinariamente vantaggiosa), Scamacca e tanti altri. D’Amico all’Atalanta ha lavorato per un anno e mezzo in collaborazione con Lee Congerton, direttore dell’area sport, che lo scorso marzo è passato in Arabia Saudita.