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Possiamo iniziare a crederci veramente a questo Milan. Non per lo Scudetto – siamo realisti – ma per iniziare a sfiorare quella luce in fondo al tunnel che da cinque anni i rossoneri non riescono a raggiungere. Battendo l’Inter la squadra di Pioli ha vinto il derby e la corsa alle strategie, perché la linea verde di Maldini e Massara e il diktat del “futuro di valore” ha battuto la solidità e l’esperienza necessarie secondo il comandante Conte, che ha epurato Godin per un Kolarov fuori luogo (e forma fisica) e acceso un gran fuoco per partire senza le stelle paventate. Il Milan sta ricevendo premi di campo per la programmazione e il lavoro di una dirigenza finalmente con obiettivi tecnico-tattici chiari.

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In tutto ciò va considerata la situazione sanitaria nazionale. L’Inter ha giocato senza Young, Bastoni e Skriniar, la Juve (a Crotone) sprovvista di Ronaldo e il Genoa, oggi, giocherà a Verona con una squadra infittita di primavera. Un po’ tutti, dal cinema e le serie tv si è capito come guerre e disastri possono essere strumenti politici importanti.

Quindi abituiamoci: per qualcuno il covid-19 nel nostro campionato sarà una giustificazione, per altri la doverosa causa di un rinvio, per altri ancora una lancia da tirare a qualcuno. Può sembrare cinico come discorso, ma è la realtà. Il mondo della Serie A soffre il covid economicamente, ma la gestione delle difficoltà tecniche, soprattutto per le grandi squadre, come possono essere un problema?

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Pirlo, Morata e i giovani

Una domanda da rivolgere ad Andrea Pirlo. Con una squadra da 690,2 milioni di euro contro una da appena 40, è possibile una prestazione come quella della Juventus di sabato? Anche senza Cristiano Ronaldo, niente affatto. Gli errori, soprattutto ai giovani – Pirlo lo è, come anche i vari Portanova e Frabotta – sono essenziali per crescere. Ma Pirlo non è all’under 23 in Serie C, bensì in una realtà di primissimo livello. Anzi: una delle cinque squadre più forti al mondo.

Nonostante il campionato sia all’inizio, non è normale vedere una Juve con cotanti momenti storti e situazioni di difficoltà, Ronaldo presente o meno. L’ex Milan ha detto che “sabato è stato il primo allenamento tutti insieme (tranne Ronaldo, ndr)”, ma con giocatori dal valore di 690 milioni, serve veramente avere un coordinamento così ferroso?

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Da applausi Morata, salutato come il fratello scarso di quello che segnò in finale di Champions al Barca nel 2015 ma che ieri è sembrato un giocatore chiave per la Juventus di questa stagione. Del Napoli di Gattuso invece, servirebbero più righe e più pagine per descrive il meticoloso lavoro di ricostruzione tecnica che l’ex Milan ha compiuto in questi mesi. Con risultati che in pochi si aspettavano, e ancor meno, con questo gioco, preciso e studiato e a tratti anche divertente – lui, il catenacciaro.

Neopromosse con coraggio

Infine complimenti alla Serie B. Le squadre arrivate dal campionato cadetto finora hanno fatto tutte molto bene, poste le primissime giornate per prendere le coordinate tecniche di un campionato di livello alto. Il primo tempo del Benevento all’Olimpico è stato da applausi, così come il cuore dello Spezia nelle ultime due partite. Il Crotone pare quella più in difficoltà, ma poco importa: pareggiare con la Juventus, anche se è questa Juventus, non è cosa da sminuire.

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